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A2 Playoff – Marea biancorossa al Palatrieste. Brescia sommersa. Si va alla bella

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 Trieste, Grayson Con il risultato, numericamente fin troppo indulgente con gli ospiti, di 79 a 73, i biancorossi di Dalmasson conquistano la bella del San Filippo, dopo una partita condotta con grande autorità per almeno 25 minuti.

La gara vera, infatti, dura solo un quarto, il primo, quando Brescia gioca da Brescia e punisce con puntualità disarmante ogni ritardo nelle rotazioni difensive giuliane.Non appena Dalmasson catechizza i suoi e gli esterni non perdono l’uomo nella pentrazioni, per Loschi e compagni cala la notte. La seconda, la terza e parte della quarta frazione sono una sinfonia biancorossa, con i giocatori di casa reattivi,concentrati in fase difensiva ed estremamente efficaci  e prolifici  in attacco, mentre Diana deve fare i conti con la confusione che regna nella testa dei suoi giocatori unita, forse, ad un pizzico di presunzione.

Poi un pò per la zona proposta dai Lombardi che spezza il ritmo alle trame offensive triestine, un po’  per la rilassatezza dei giocatori di casa, un pò per un flebile sussulto d’orogoglio dei biancoazzurri, 

gli ultimi 3 minuti il match sembrano poter riacquistare un pò di pathos, ma la paura viene subito esorcizzata da una bomba di Holloway che chiude di fatto i giochi.

La magia di Tonut in gara 3, i 6000 ululati del Palatrieste, la stanchezza, una semplice giornata storta.Cosa può essere successo alla Leonessa in 48 ore? Venerdì scorso, pur sconfitta, la squadra bresciana aveva destato un’ ottima impressione, questo pomeriggio, invece, la vittima predestinata della serie sembrava proprio Brescia, mentre Trieste appariva come la squadra che punta al salto di categoria. Impacciata, spesso sulle gambe in difesa, incapace di trovare il bandolo della matassa in attacco, il quintetto di Diana ha mostrato il peggio di sè. Non sono bastate le prove volitive di Passera e Cittadini,  i progressi di Nelson. Quando il play titolare incappa in una giornata nera, quando il tiratore principale litiga con il ferro, quando il condottiero, a dispetto delle cifre, non riesce ad incidere più di tanto, diventa difficile spuntarla contro chiunque, figurarsi contro questa Trieste. E poco è servito anche il  pittoresco  invito di tirare fuori gli attributi  fatto all’ultimo intervallo da un tifoso lombardo di taglia large che, a petto rigorosamente, nudo è sceso dall’ultimo anello del Palatrieste per far farsi ascoltare dalla panchina bresciana, intenta a studiare le ultime mosse disperate dell’ultima frazione. Niente, Encefalogramma piatto come una tappa padana al Giro d’Italia.Sino ai 3 minuti finali, quando, però, il  game over  era fin troppo vicino e quindi praticamente inevitabile.

Il dilemma che si pone l’entourage lombardo e  i tifosi biancoazzuri non lascia troppo tranquilli: quale Brescia sarà in campo al San Filippo nella sfida decisiva? Analizzando la serie nella sua interezza, la questione diventa inquietante.Brescia ha giocato a sprazzi, ha dominanto spezzoni di partita, subendo alla grande i Triestini in altri, ha vinto una partita in modo rocambolesco, perdendone subito quella seguente nel medesimo modo.

Il fattore campo si rovescia, il parquet di casa potrebbe, dovrebbe, aiutare a riacquistare la necessaria fiducia ai giocatori delle leonessa, forse fin troppo condizionati dal caos nella bomboniera triestina. Ma per vincere dovrà battere Trieste, lapalissiano.

Trieste arriverà in terra lombarda con un grandissimo vantaggio, quello di non aver nulla da perdere; dopo aver vinto un piccolo personale scudetto con l’accesso ai play off, dopo aver conquistato un’intera città a suon di imprese, più o meno riuscite, in questa post season, gli uomini di Dalmasson potranno affrontare con estrema serenità la trasferta aldilà del Garda.

Ed è proprio la mente sgombra uno degli aspetti vincenti di oggi.Per buona parte della partita si vedeva lontano un miglio che Carra e compagni riuscivano a colpire con ottima continuità grazie anche all’incoscienza dell’animo disinvolto. Questo l’aspetto mentale, ve ne  sono degli altri più squisitamente tecnico tattici; che parlano di una difesa arcigna, attenta, con frequenti  cambi sul gioco a due dei Bresciani che sono stati al limite della perfezione.Se poi, anche a campo aperto, gli esterni di Diana non la mettevano nemmeno in un silos,  questo  potrebbe essere dovuto all’enorme fatica fisica e mentale a cui venivano costretti dalla difesa di Dalmasson.

Carra, Prandin e Grayson a ringhiare sul perimetro, Holloway, Candussi Marini e Coronica, attenti a non lasciare spazio al tiro da 3 di Brownlee e a riempire gli spazi nel pitturato non lasciando troppe comode conclusioni sottomisura ai lunghi lombardi, il fortino messo su da Dalmasson ha, per svariati minuti, mandato in tilt le trame ed il ritmo dell’attacco ospite

In attacco la palla circolava con ottima velocità con  diversi ribaltamenti sul lato debole e quasi puntuali bombe insaccate dai tiratori di casa.Holloway e Candussi non hanno teminato le loro partite con percentuali entusiamsanti ma ugualmente sono stati un spina nel fianco nell’area biancoazzurra e la loro “presenza” fisica e mentale, ha donato agli uomini di casa molte seconde opportunità.

Insomma, se  tra tre giorni Trieste sarà questa ammirata oggi, per Loschi e compagni c’è di che preoccuparsi.

Il migliore: Capitan Carra.Anche se  le cifre farebbbero propendere la scelta su Holloway, all’ennesima doppia doppia della stagione, nonostante sia rimasto seduto  a lungo in panchina(per farlo riposare in vista di gara 4?) . Ma la guardia biancorossa si fa preferire per lo spirito da condottiero messo in mostra. Un vero Capitano, insomma.

Il peggiore: Fernandez. Oggi la lucidità del regista di Diana è venuta meno.Approssimazione, nervosismo, poca intensità.Non per nulla Passera alla fine gli è stato preferito per lunghi tratti dell’incontro.

Si è giocato al cospetto di quasi 6000 tifosi, compreso un nugolo di aficionados bresciani.

Il tifo è stato continuo, a tratti assordante, con una suggestiva coreografia cromatica ma in sostanza corretto, com’ è che dovrebbe essere in ogni festa dello sport come quella di questo pomeriggio al Palatrieste. Qualunque sia il risultato agonistico sul campo. Complimenti anche a loro.

Tabellino finale

 

Pall. Trieste 2004 – Centrale Latte Bs 79-73 (16-17, 44-34, 65-47)

Pall. Trieste 2004: Coronica 2 (1/1), Tonut 10 (2/6, 2/5), Mastrangelo 0 (0/1 da tre), Grayson 9 (0/1, 3/6), Candussi 11 (2/6, 1/5), Carra 16 (3/7, 2/8), Marini 4 (2/3), Holloway 18 (4/10, 1/1), Prandin 9 (3/6, 1/1) N.E.: Fossati, Norbedo, Ferraro. All.Dalmasson
Tiri Liberi: 15/23 – Rimbalzi: 36 20+16 (Holloway 11) – Assist: 14 (Carra 5)

Centrale Latte Bs: Fernandez 2 (1/3, 0/2), Cittadini 14 (4/8, 0/1), Alibegovic 6 (0/5, 2/4), Benevelli 3 (1/6, 0/1), Loschi 9 (0/1, 2/4), Passera 11 (1/5, 1/2), Tomasello, Nelson 13 (5/7, 0/4), Brownlee 15 (3/4, 3/5) N.E.: Giammo’. All.Diana

Tiri Liberi: 19/26 – Rimbalzi: 35 21+14 (Benevelli 10) – Assist: 13 (Fernandez, Passera 4)

Massimo vantaggio per Trieste: + 18  al 29° minuto

Massimo vantaggio per Brescia: + 6  al 5° minuto