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Balbi-Boldoni: Il basket a Napoli ha il suo progetto di restaurazione

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A Napoli il capitolo basket giocato è ormai chiuso dai giorni prenatalizi quando la sentenza del Tnas ha escluso ufficialmente la squadra dal campionato di LegaDue 2012/13. Anche se, ed è bello che ci sia un se per una città profondamente delusa ed umiliata a livello cestistico negli ultimi cinque anni, il basket giocato è un capitolo andato in epilogo per quest’annata agonistica, in città si continua a lavorare per dare un futuro nobile alla pallacanestro napoletana. In questo lavoro di programmazione per un prossimo futuro del basket a Napoli sono facilmente individuabili due uomini sul ponte di comando delle operazioni. Il primo è Maurizio Balbi, che dallo scorso 22 Ottobre è sceso in campo garantendo il bonifico bancario per il pagamento delle tasse (gesto che poi si è dimostrato vano alla luce della sentenza del Tnas) non garantite dalla precedente gestione del Nuovo Napoli Basket, ed ha combattuto strenuamente in sede giudiziaria per ridare la Legadue al popolo del basket napoletano. Ebbene, dopo i giorni di naturale sconforto per la sentenza avversa, Balbi è tornato a lavorare al progetto basket a Napol con di fianco l’ingegnere Dario Boldoni. Infatti è stato chiaro fin dai primi giorni dell’entrata in scena di Balbi, che alla base di una grande Napoli nel mondo del basket italiano vi deve essere un grande Palazzo dello Sport, che in questo momento la città di Napoli non può offrire ai suoi cittadini. Ed in quest’ottica entra in scena l’ingegnere sportivo Dario Boldoni, che diventerebbe il deus ex macchina della ricostruzione del PalaArgento, lo storico palasport napoletano in Viale Giochi del Mediterraneo ridotto ad una sorta di reperto storico. Molto chiare sono state le dichiarazioni di Boldoni al Mattino di Napoli per fugare qualsiasi dubbio sulla portata del progetto da mettere in atto, e spazzare via qualsiasi tipo di sgradevoli intromissioni dall’esterno: “Io e Maurizio Balbi mettiamo alla base il discorso sportivo, il palasport serve per regalare alla città un grande impianto per una grande squadra, non deve essere un cavallo di troia per operazione solo commerciali. Spero che anche l’altra iniziativa abbia gli stessi intendimenti, così che eventualmente si possa anche pensare di collaborare. Del resto il discorso è lo stesso dello stadio di calcio, l’ultima parola spetterà a De Laurentiis che deciderà se restare a Fuorigrotta o giocare altrove. Chi riporterà Napoli in serie A di basket, e noi lo faremo, dovrà avere ampia voce in capitolo al momento della decisione finale”. I tifosi della Napoli cestistica possono sperare perché si lavora ad un progetto serio, consistente e duraturo nel tempo.