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Attacco,difesa, organizzazione e vittoria: è tutto Vero(li)!

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Alle volte la storia di una partita sta scritta tutta in un’ azione. In questo caso, la prima dell’incontro: Carra smarcato benissimo sotto canestro da un bel assist, fa saltare l’avversario, appoggia sul vetro da pochi centimetri ma la palla non entra nel cesto.

 Questo per dire che la Trieste di questo campionato e’ come uno studente di matematica che risolve i problemi di fisica quantistica ma si arena nelle semplici operazioni aritmetiche.

E cosi’ è Ramondino a far festa, meritamente, perchè i suoi uomini hanno dominato la partita più di quello che spiegano gli aridi numeri: ha vinto in difesa, sporcando oltremodo le linee di passaggio biancorosse, annebbiando i cervelli di casa e soffocando nelle proprie spire i lunghi avversari nel pitturato, in attacco, con circolazione di palla, penetra e scarica e giochi tanto  intelligenti quanto semplicemente efficaci  e nell’intepretazione del metro arbitrale, subdolo, ondivago, in una parola: sconfusionato.

Alla fine tutto questo, e non solo questo, ha riempito di fiele indigesto il panettone triestino, lasciando che  i dolciumi ed i canditi prendano la via di Veroli.

La cronaca e’ semplice: dopo quel canestro elementare sbagliato da Carra l’inerzia passa subito dalla parte degli ospiti, e da loro viene tenuta saldamente sino alla fine.Prima dell’allungo decisivo nel finale, Veroli sfiora la doppia cifra di vantaggio in qualche occasione, che in una partita dal punteggio basso, non è poco; Trieste ricuce quando Hoover prende in mano i suoi e va  addirittura in vantaggio all’inizio del terzo quarto; ma Veroli quando c’e’ da segnare risponde sempre, mentre gli uomini di Dalmasson si afflosciano gradualmente ma inesorabilmente.

Prima dell’epilogo c’è da segnalare un bruttissimo incidente a Mastrangelo, portato fuori dal parquet in barella a seguito di uno scontro di gioco nel quale un forte colpo al collo gli ha tolto, per fortuna momentaneamente, il controllo degli arti.

Qualcuno si attende una reazione giuliana,ma questa non arriva: è sempre e solo Veroli ad avere il pallino del comando in mano e quando gli arbitri non fischiano un solare antisportivo a favore dei biancorossi,con Carra fermato quando sta iniziando un contropiede, Ruzzier e compagni alzano bandiera bianca, definitivamente.

62 a 74 il risultato finale sul campo.

Questo episodio ha solo alimentato la tensione tra il pubblico, ma, di fatto, crediamo non abbia inciso più di tanto sull’esito del match: Veroli ha vinto perchè è stata più  squadra di Trieste, il succo sta tutto qua.

Difficile trovare nei laziali un migliore in campo: tutti hanno contribuito con il loro mattoncino alla costruzione di una vittoria che proietta la banda di Ramondino(per noi coach dell’anno,se continua cosi’) verso i quartieri più nobili del campionato lasciando il fango della lotta per la salvezza ad altre compagini, Trieste compresa.

Arrivata al Palatrieste incompleta, priva di Rossi, la squadra ciociara ha avuto in ogni caso ottime risposte da Carenza, 8 punti e 2/3 nelle triple, dei buoni minuti da Giammò,autore tra l’altro di una bomba; buona la regia di Tomassini,5 assist per lui; americani al servizio della squadra,  relativamente poche le loro iniziative personali ma tanta disciplina e dedizione alla causa comune:per Sanders 10 punti, un pò più appariscente Samuels che non si è lasciato innervosire dal tecnico fischiatogli contro ad inizio partita e che ha chiuso come miglior marcatore dell’incontro con 15 punti impreziositi da 8 rimbalzi.Casella e Blizzard hanno agito da killer silenziosi: quando c’era da metterla non si sono tirati indietro, respingendo ogni velleità triestina di rimonta, 11 per Casella, 12 per Blizzard e non  ingannino le percentuali non proprio da urlo:la loro è stata una partita di grande sostanza. Come di sostanza, prettamente difensiva, è stata la prestazione di Cittadini, tremendo nella propria meta’ campo dove ha fatto dell’area un fortino quasi inespugnabile per i lunghi biancorossi.Il laconico tabellino di questo non tien conto, e per lui si contano “soli” 7 punti e 3 rimbalzi.

E cosi’,con sette uomini sette, Veroli ha conquistato Trieste, uscendo tra l’altro, tra gli applausi; meritati perchè assieme a Trento è la squadra che ha più impressionato nella bomboniera triestina.

Bomboniera triestina che non porta bene alla causa biancorossa. Non per colpa certo di Carra, comunuque coraggioso e mai domo, ma quel canestro facile non segnato sembra il sintomo dell’angoscia che attanaglia i triestini ogniqualvolta affrontano squadre sulla carta alla propria portata. E siccome le prestazioni piu’ sconcertanti sono capitate quasi tutte fra le mura amiche, questo non fà che aumentare i sospetti che Trieste soffra la pressione di “dover” vincere davanti al  proprio pubblico .

Lasciando i meandri in parte ancora oscuri della psiche, in campo Trieste ha perso perchè alcuni uomini cardine non hanno reso come al solito: Diliegro affogato nell’area da Cittadini, ha segnato qualcosa sbagliando tanto, si è sbattuto a rimbalzo ma ha terminato la partita in panchina, dopo un alterco con Dalmasson, spazientito dall’ennesimo passaggio alle ortiche del passaportato; Carra è stato praticamente cancellato in attacco, più per meriti di Veroli che per demeriti propri; Harris oggi ha tentato di attaccare di più il canestro proprio nella partita sbagliata, vista la puntualita’ delle chiusure dei lunghi ospiti,risultato: molti passi, molti canestri sbagliati da sotto, mentre più efficace è sembrato il suo tiro dalla media.Ruzzier, come al solito, non è entrato in quintetto, ma il suo ingresso ha donato verve all’attacco triestino:iniziative entrate,buoni canestri e buoni giochi a due,spesso sprecati dal lungo,con Diliegro,poi nella ripresa anche lui si è perso nel marasma generale. Hoover ha avuto uno sprazzo da Hoover  prima dell’intervallo lungo, poi poco o nulla.Ottimo il rientro al Palatrieste di Coronica, vero marine difensivo nella linea di difesa di Dalmasson, buono l’impatto di Candussi, poco utilizzato Fossati, mentre a Mastrangelo niente giudizi, vanno solo i nostri auguri di buona e completa guarigione.

In sostanza Trieste ha fallito la prima delle tre verifiche che l’aspettano per misurare la propria crescita mentale, mentre per Veroli si aprono scenari interessanti e inaspettati ad inizio torneo, sarebbe un peccato non arrivare più in alto con questa Squadra. Esse rigorosamente maiuscola.

 tabellino finale:

Pall. Trieste 2004 – GZC Veroli 62-74 (15-17, 15-17, 17-21, 15-19)

Pall. Trieste 2004: Hoover 13 (2/7, 1/3), Fossati, Tonut, Harris 14 (6/11, 0/1), Mastrangelo, Ruzzier 12 (3/4, 1/1), Coronica, Diliegro 12 (6/13, 0/1), Candussi 5 (2/2), Carra 6 (3/5, 0/1)

Allenatore:Dalmasson

Tiri Liberi: 12/14 – Rimbalzi: 27 20+7 (Harris, Diliegro 9) – Assist: 7 (Hoover 4)

GZC Veroli: Rodez Sanders 10 (3/5, 0/3), Cittadini 7 (3/7), Tomassini 6 (2/6), Lascells Samuels 15 (4/7, 1/3), Giammo’ 3 (1/1 da tre), Alan Blizzard 12 (2/2, 1/4), Casella 13 (5/6, 1/5), Carenza 8 (1/4, 2/3) N.E.: Ondo Mengue, Fabiani

Allenatore:Ramondino

Tiri Liberi: 16/19 – Rimbalzi: 29 20+9 ( Samuels 8) – Assist: 9 (Tomassini 5)

 

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