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A2 Playoff – Piazza trascina Agrigento a una storica finale per la Serie A

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Fortitudo Agrigento, Alessandro Piazza

Agrigento non sbaglia due volte di fila e si prende una finale che sembrava cosa fatta dopo i due successi in Piemonte. Invece, lontana dallo stress di dover vincere a tutti i costi, la NoviPiù Casale si è ritrovata e, agguantato il successo in gara-3, anche questa sera ha dato filo da torcere ai siciliani. La squadra di Ciani ha tirato fuori la miglior partita della serie come livello di gioco, sapendo che una gara semplicemente discreta non sarebbe bastata contro la Junior vista giovedì. Dal punto di vista tecnico, è stata probabilmente la gara che più ha appagato gli occhi, in particolar modo quelli degli spettatori neutrali. Sia i padroni di casa che gli ospiti hanno offerto la miglior versione di se stessi, smentendo chi le vede solo come squadre di “cagnacci” in difesa, solo a sprazzi capaci di inventare qualcosa di decoroso in attacco. 80-72 il punteggio finale, frutto di un colpo di reni di Agrigento giusto nei minuti conclusivi, e della solita ridda di tiri liberi provocati e soluzioni affrettate per chiudere il buco da parte di Casale, che ha ampliato leggermente il divario alla sirena.

PIAZZA SHOW – Dal primo all’ultimo minuto, con una lieve pausa nel solo terzo quarto, l’unico vinto da Casale non solo nel punteggio ma nella qualità complessiva delle soluzioni messe in campo (10-15 il parziale), è stato Alessandro Piazza la mente e il braccio della Moncada. Non per sminuire l’ottima partita dei compagni, ma la prestazione del più piccolo in campo è andata ben oltre l’immaginabile: che fosse un ottimo passatore, si sapeva; che all’occorrenza anche come bomber potesse dire la sua, anche; che non difettasse affatto di leadership e fosse un trascinatore di tutto rispetto, pure. Però la mano fatata di questa sera, sia per andare a referto in proprio che per smarcare i compagni, non si pensava potesse averla. Ogni allungo, ogni risposta ai ritorni di Casale, porta la firma del giocatore fortissimamente voluto da Ciani in cabina di regia anche per questa annata, nonostante fosse al primo anno in questa categoria. 5/8 nel tiro da tre per il numero 21 biancoazzurro, frutto di conclusioni arrivate sia con metri di vantaggio che in situazioni di oggettiva difficoltà; e poi una sfilza di falli subiti, trasformati in un 10/10 ai liberi da vincente di razza. Non dimentichiamoci gli assist, ben 6, i più importanti nell’ultimo periodo per armare De Laurentiis, fondamentale con la sua rapidità sotto i tabelloni come lo era stato in gara-2: per il centro di riserva della Moncada 13 punti (5/5 da 2), quasi tutti nel quarto conclusivo. Messi a segno prima di lasciare il posto a Dudzinski (15 punti, 6/11 dal campo) per gli ultimi, cruciali, minuti, quando l’americano ha spento gli ultimi focolai di rivolta casalesi. L’estro di Piazza e la grande voglia di vincere dei giustizieri di Verona li ha portati a un gioco più veloce e spettacolare del solito, con alcune uscite dagli schemi consolidati che hanno prima annichilito Casale, quando il solco si è allargato fino a 10 lunghezze nel secondo periodo (31-21 a 6’13” dall’intervallo lungo), e hanno poi consentito qualche spazio in più ai rossoblu, bravi a non farsi mai staccare troppo nel punteggio.

SCONFITTI CON ONORE – Casale ha giocato una buona gara, affidandosi a una tessitura dei passaggi discreta per quasi tutto l’incontro. Hanno steccato clamorosamente i lunghi, Martinoni (8 punti, 3/7 dal campo, 6 rimbalzi) è stato messo a tacere in attacco da Dudzinski e in difesa non è stato pronto sui tagli a canestro, né è sembrato molto presente a rimbalzo. Ramondino lo ha tolto dal parquet per parecchi minuti, preferendo un assetto con Fall e Samuels in campo contemporaneamente: passabile il primo, positivo il secondo, autore anche di una stoppata imperiosa a fine terzo quarto e di giocate offensive di ottimo livello (chiuderà con 11 punti e 6 rimbalzi). E mentre Amato e Tomassini andavano – troppo – a intermittenza, è toccato a Brett Blizzard, come spesso gli è accaduto in questi playoff, tenere in partita i compagni. Monumentale nelle conclusioni (6/8 da 3, 75%) il più anziano del roster rossoblu ha svolto coscienziosamente anche il ruolo di portatore di palla, quando i due più giovani compagni stavano andando in tilt. I 25 punti segnati ne fanno il secondo miglior marcatore della sfida e gli valgono il massimo stagionale. Il numero delle palle perse, e i frangenti in cui sono stati dilapidati i palloni, hanno influito pesantemente sull’esito dell’incontro; idem per i liberi, un punto critico per tutta la serie con esclusione di gara-3, oggi tirati con il 57% (12/21). Peggiore in campo, con distacco, Jermaine Marshall: non ci spieghiamo una prova così pavida da quella che per due terzi dell’anno è stata la stella della squadra (4, 2/6 al tiro in meno di 20’ sul parquet). Chiude male una stagione iniziata benissimo, e conclusasi nell’anonimato più totale. Peccato.

SEMPRE AL COMANDO – L’andamento del punteggio ha premiato quasi sempre Agrigento, che ha subito lievi sorpassi di Casale ma sempre reagito con freddezza ai parziali ospiti, come lo 0-5 in apertura di terzo quarto. Tutte le volte che si è ritrovata al comando, seppure di un soffio, o con in mano il pallone del sorpasso, la Junior non è riuscita a dare continuità alla propria azione, con errori figli della fretta; qualche minuto in più col pallino del gioco in mano avrebbero forse scalfito qualche sicurezza di Agrigento, mentre il dover sempre inseguire ha poi ingenerato quel minimo di approssimazione in più rivelatosi fatale nell’ultimo periodo. Come le era successo contro Verona, la Moncada ha giocato la sua gara più spavalda proprio per chiudere la serie: un monito per chi l’affronterà nel turno successivo. Ramondino e i suoi giocatori possono rammaricarsi per non aver giocato agli stessi ottimi livelli delle gare di Porto Empedocle anche al Pala Ferraris. Perdere come è successo stasera ci può stare, è nell’ordine delle cose arrendersi a un avversario più bravo: snaturarsi e sgonfiarsi com’era accaduto lunedì in gara-2, no. Questa sera gli sconfitti possono fare mea culpa per tutte le volte che non si è riusciti a incrementare i piccoli vantaggi raggiunti: pensiamo alla persa di Marshall sul 47-50 e alla tripla sbagliata da Amato sul 49-50 nel terzo quarto. Oppure al fallo in attacco fischiato a Blizzard sul 60 parti dell’ultimo periodo, oltre al tecnico fischiato nella stessa azione per proteste alla panchina piemontese. Discutibile anche la difesa su Dudzinski a 1’29” dal termine, quando Blizzard aveva riaperto il confronto con l’ennesima segnatura pesante per il 73-69. Piccole sbavature che non hanno consentito a Casale di prevalere; dopo i disastri delle prime due partite, però, la Junior si è riscattata a livello di prestazioni ed esce di scena a testa altissima.

BasketItaly.it MVP: Scontato. Alessandro Piazza. Della prestazione offensiva mostruosa abbiamo detto sopra, aggiungiamo che anche in difesa si è incollato a Tomassini e Amato senza farli respirare, e così si spiegano buona parte delle 17 palle perse casalesi, contro le sole 8 agrigentine (e solo una di Piazza). Lo score complessivo, in 35’30” in campo, recita 2/7 da 2, 5/8 da 3, 10/10 ai liberi, 1 rimbalzo offensivo, 1 rimbalzo difensivo, 6 assistenze, 3 recuperi, 4 falli commessi. Per 29, dicasi ventinove, punti distribuiti con discreta regolarità nel corso dell’incontro. Piccolo grande eroe. Si merita un tempio tutto suo accanto a quelli ben più antichi della Valle dei Templi.

MONCADA AGRIGENTO – NOVIPIU’ CASALE 80-72 (19-16; 42-36; 52-51)

Moncada Agrigento: Evangelisti 7, Williams 2, Chiarastella 3, Piazza 29, Dudzinski 15, Vai ne, De Laurentiis 13, Saccaggi 11, Udom, Portannese ne: all. Ciani Franco

NoviPiù Casale: Tomassini 8, Natali, Martinoni 8, Fall 5, Marshall 4, Giovara ne, Amato 11, Blizzard 25, Cometti ne, Samuels 11: all. Ramondino Marco

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