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A2 Playoff – Agrigento si arrende alla fame di basket trevigiana: si va alla bella

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FERENTINO vs TREVISO

 No, non poteva finire con una sconfitta al Palaverde l’annata del risbocciato amore fra la gente di Treviso e la principale squadra di pallacanestro cittadina. In un palazzetto gremito – come in tutto il resto dell’anno, d’altronde – la De’ Longhi è riuscita ad arginare le maggiori qualità della truppa di Ciani, e a spuntarla al termine di una partita nettamente più equilibrata di gara-1 con il punteggio di 78-70. Stavolta Agrigento non è scattata dai blocchi come un centometrista, tutt’altro, ha dovuto inseguire nelle prime battute, sorpresa dalle invenzioni di un Coron Williams in formato deluxe. Dopo neanche quattro minuti i padroni di casa conducevano 15-5 e il clima era già oltre il limite dell’incandescente.

La Moncada però non è squadra da andare al tappeto tanto facilmente, ha ricucito con calma, e una volta riagganciata l’esuberante De’ Longhi dei primi minuti, è iniziata un’altra partita, una guerra di trincea dove ogni vantaggio doveva essere sudato, si lottava di gomiti e di spallate per guadagnarsi un piccolo spazio per colpire. E nella quale la voglia di vincere e di regalare di nuovo momenti magici al proprio popolo ha spinto oltre i propri limiti i Pillatrini-boys.

DIFESE DURE COME LA ROCCIA – E’ stata una sfida molto diversa dal corri e tira selvaggio vissuto al limitare della Valle dei Templi, quando i locali avevano toccato percentuali al tiro celestiali e Treviso, pur rimanendo sempre sotto il pelo dell’acqua e non accarezzando mai la possibilità di spuntarla, almeno nella metà campo offensiva aveva dimostrato di potersela giocare. In Veneto è andata in scena la classica gara con una pesante posta in palio, con le difese a spegnere sul nascere ogni guizzo di follia, ogni genialata, e i giocatori a dover spendere preziosi secondi a ragionare sulle migliori opzioni per smuovere la retina. Treviso-Agrigento si è quindi trasformata, per buoni tratti di partita, in uno scontro quasi di stampo scacchistico, con pochi contropiedi e accelerazioni, i quintetti disposti benissimo nella propria area a chiudere qualsiasi pertugio con un mastice invisibile.

UN CORON WILLIAMS DA LECCARSI I BAFFI – La capolista della regular season di Silver si è affidata al moto perpetuo e alla varietà di soluzioni di Coron Williams, magnete aggregatore di palloni e rebus irrisolvibile per la difesa ospite (chiuderà con 29 punti, 6/8 al tiro pesante), in grado da solo di mandare fuori giri i dispositivi difensivi messi a punto da Ciani. Buchi costati meno del dovuto grazie alla pessima serata dalla lunetta dei trevigiani, pressoché incapaci di mettere due liberi consecutivi (si finirà con un miserrimo 42%, 8/19), ma che hanno lasciato campo libero alla guardia americana. Sull’altro fronte, in assenza delle mani fatate di giovedì, ci si è affidati a penetrazioni un po’ estemporanee, che hanno avuto almeno il merito di provocare molti falli e di far sopravvivere i ragazzi in maglia blu coi tiri a cronometro fermo (17/25, quasi tutti gli errori arrivati negli ultimi minuti), e si è cercato di innescare quanto più possibile il centro Dudzinski. L’americano ha risposto alla grande, risultando il migliore dei suoi per punti a referto (22) e contribuendo in modo decisivo al monte-rimbalzi (10). La grande abnegazione difensiva gli è costata l’uscita per cinque falli negli ultimi minuti, quando comunque la Moncada stava già mollando la presa sul match.

IL COLLETTIVO AL POTERE – Vedendo le cifre di Williams, si potrebbe pensare a un ruolo essenzialmente secondario dei suoi compagni: sarebbe un’impressione fuorviante, perché Treviso è rimasta in leggero predominio, più di quanto dica l’evoluzione del punteggio, grazie al suo piccolo statunitense, ma poi ha vinto grazie ai contributi di tutti i giocatori scesi in campo. Troneggiante e leader vero Fantinelli coi suoi 16 punti e 12 rimbalzi, puntuale Pinton con le triple (11 punti e tre canestri da oltre l’arco in momenti topici), tignoso Rinaldi sotto le plance, con 8 rimbalzi e l’eroica opposizione al più ispirato dei rivali, Dudzinski appunto. La mano tremante ai liberi avrebbe ammazzato un toro, ma i ragazzi di Pillastrini, dopo ogni errore, non sembravano mortificati, soltanto vogliosi di riscattarsi all’azione successiva. Con Piazza a guidare con la consueta sapienza i suoi, Agrigento non si è disunita un attimo, ma a causa del controllo ferreo esercitato dalla De’ Longhi nel pitturato sono emerse grosse lacune nell’aggressione del canestro: polveri bagnate nel tiro da fuori (25%, 5/20) hanno tolto ogni credibile possibilità di allungare nei pochi sprazzi avanti nel punteggio, e non fosse stato per i viaggi alla linea della carità i siciliani sarebbero andati fuori partita con maggiore anticipo. Con Chiarastella in giornata no (0 punti), Evangelisti depotenziato (9 punti contro i 24 di quarantott’ore prima), è toccato al play titolare e a Penndarvis Williams dare una mano al proprio centro. Quando si è consumato l’allungo decisivo negli ultimi 5’, scaturito dalla tripla di Fantinelli per il 65-61, la Moncada ha smosso il tabellino quasi soltanto a cronometro fermo, e non ha potuto fare altro che arrendersi. Ora qualche giorno di meritato riposo, poi si tornerà a far tremare il parquet per decidere chi dovrà sottoporsi alle “cure” di Verona ai quarti. A questo punto, ogni pronostico sarebbe solo un inutile esercizio intellettuale privo di fondamento…

BasketItaly.it MVP: Coron Williams si è arrogato poteri da monarca assoluto questa sera, e ha espresso in maniera chiara, evidente, lampante, tutto il suo repertorio. Penetrazioni brucianti, tiri in sospensione, arresti e tiro quando meno te li aspetteresti, ma soprattutto triple in qualsiasi condizione: uscendo dai blocchi, dal palleggio, in punta, dall’angolo…. I difensori si sono alternati senza che il risultato mutasse: un macello per chi lo aveva in custodia, un tripudio per i propri compagni e i tifosi sugli spalti. Notte magica, notte da leone: 29 marcature, 5/8 da 2, 6/8 da 3, 1/2 ai liberi, 2 rimbalzi, 2 assist. Se mercoledì Williams e Powell (oggi solo 6 segnature dopo le 23 di gara-1) dovessero azionarsi in coppia, il ribaltone sarebbe servito.

De’ Longhi Treviso – Moncada Agrigento 78-70 (22-25; 37-36; 55-57)

DE’ LONGHI TREVISO: C. Williams 29 (5/8, 6/8), Pinton 11 (1/3, 3/8), Fabi 4 (0/6, 1/3), Busetto, Cefarelli, Fantinelli 16 (6/6, 1/4), Powell 6 (1/5, 1/3), Rinaldi 8 (2/5, 0/1), Vedovato 4 (2/3 da 2), Busetto. NE: Malbasa. All.: Pillastrini

MONCADA AGRIGENTO: Evangelisti 9 (1/5, 1/2), P. Williams 14 (4/11, 1/4), Chiarastella 0 (0/2 da 3), De Laurentiis 2 (1/1, 0/2), Saccaggi 6 (0/2, 2/4), Piazza 15 (3/4, 1/2), Udom 2 (1/2, 0/2), Dudzinski 22 (9/15, 0/2). NE: Vai, Portannese. All.: Ciani

ARBITRI: Noce, Brindisi, Salustri.

NOTE: Tiri liberi: De’ Longhi 8/19, Moncada 17/25. Rimbalzi: De’ Longhi 10+25 (Fantinelli 2+10), Moncada 10+24 (Dudzinski 4+6). Assist: De’ Longhi 17 (Fantinelli 6), Moncada 9 (Piazza 7). Usc. 5 falli: Dudzinski al 38’09” (74-67). Spettatori: 4572.

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