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A2 IG Cup – Portannese e Mayo regalano a Scafati la Coppa Italia

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Jeremy Simmons, ScafatiÈ stato il leit-motiv di quarti e semifinale, non poteva andare diversamente in finale: Scafati parte lenta come nelle gare giocate con Treviso e Casale, prende le redini del match nel terzo periodo e, in questo caso, evita tormenti e non consente più rientri nel quarto periodo. 72-62 recita il tabellino al 40’, alla lunga Scafati ha trovato risorse superiori a una gagliarda Mantova, scattata meglio dai blocchi ma poi incapace di reggere l’onda d’urto degli uomini di Perdichizzi. I primi due quarti avevano visto i lombardi più lucidi e organizzati, capaci di prendere un piccolo vantaggio nel secondo periodo dopo un primo parziale di sostanziale equilibrio (17-19, senza strappi né da una parte né dall’altra). Una bella prova corale quella dei mantovani, che approfittavano di qualche smarrimento offensivo di Scafati per arrivare fino a +7 a 42” dalla seconda sirena.

PORTANNESE ON FIRE – Il riposo lungo aveva però l’effetto di un detonatore per l’arsenale della Givova, che tornava in campo con un Portannese nuovamente letale come lo era stato contro Casale. Il numero 0, in accoppiata con Mayo, mandava in tilt Di Bella e compagni, imponendo un parziale nel quarto di 26-7. Al 13-4 costruito fra il 25’ e il 30’ Mantova non era in grado di opporre contromisure, tradita in prima battuta dal 19% da 3 (4/21), più nello specifico dal trio Di Bella-Simms-Amici, che nell’arco della gara produceva un misero 5/20 dal campo (25%). Per Scafati, il duo Mayo (18+4 assist)-Portannese (19+3 assist) è stato l’asse sul quale costruire gli strappi necessari ad affossare le velleità dei rivali, tenuti a bada senza eccessivi patemi nel quarto conclusivo, quando al massimo la Dinamica Generale si portava a -9 (71-62 su tripla di Hurtt) in prossimità dei titoli di coda.

IL SEGNO DEI PIÙ FORTI – Una vittoria, quella di Scafati, che rende giustizia più alla solidità intrinseca della squadra e alla sua profondità che non a una superiorità schiacciante dal lato tecnico: in questi tre giorni la capolista del Girone Ovest ha sofferto, tanto, contro Treviso e Casale, ma è stata brava a non disunirsi nei momenti peggiori, tenendosi a galla quando tutto sembrava andare in senso contrario ai suoi intendimenti, per poi dare la zampata decisiva quando se n’è presentata l’occasione. Mantova non ha demeritato, ha forse pagato il grosso sforzo della rimonta compiuta contro Agropoli, infatti oggi alcuni dei protagonisti della semifinale sono sembrati appannati e privi della necessaria spinta fisica ed emotiva per tentare una nuova impresa. In una competizione così serrata, con tre partite in tre giorni, non poteva che uscirsene vincitore il team dalla rosa più ampia e ricca di soluzioni offensive di rilievo. Vedremo se, passata l’ebbrezza del trionfo, Scafati riuscirà a gestire la pressione di essere divenuta la favorita per il traguardo della promozione in Serie A. La Dinamica esce comunque a testa alta dal confronto e può rituffarsi con entusiasmo nel campionato, dove conduce appaiata a Treviso il Girone Est.

GIVOVA SCAFATI – DINAMICA GENERALE MONTOVA 72–62 (17-19, 33-37, 59-44)

GIVOVA SCAFATI: Portannese 19, Crow 8, Spizzichini, Rezzano 5, Melillo ne, Baldassarre 6, Ammannato 4, Mayo 18, Simmons 9, Longobardi ne, Loschi 3 All. Perdichizzi

DINAMICA GENERALE MONTOVA: Ndoja 6, Alviti 2, Moraschini 10, Di Bella 4, Simms 7, Hurtt 20, Gandini 7, Amici 4, Masenelli, Battistini, Gergati 2 All. Martelossi

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