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A2 Gold – Trieste e Ferentino cercano il primo brindisi dell’anno

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 PMS Torino vs FERENTINO - Guarino FERENTINOSi preannuncia interessante la prima sfida dell’anno 2015 al Palatrieste, tra i padroni di casa e gli ospiti ciociari di Ferentino.

La squadra di Gramenzi precede i triestini di Dalmasson di sole due lunghezze e il risultato di domenica potrebbe risultare determinante per l’accesso delle final six di Coppa per entrambe le compagini, anche se il discorso, in tal senso, sembra nettamente più complicato per i Triestini.

Ferentino, dopo un’ inizio balbettante, ha inanellato un buona serie di vittorie, sei consecutive prima dello stop di domenica scorsa con Verona, grazie ad una ritrovata solidità difensiva e ad un ricompattamento di un gruppo a cui il talento non difetta di certo.

In attacco il magnifico quadrunvirato Thomas-Bilgha-Bucci-Starks garantisce a serata quasi 53 punti, con l’ex Brindisi Thomas che, con percentuali ottime da due punti, accumula un bottino medio di 16 punti. Biligha si sta distinguendo per la costanza di rendimento e per una certa presenza sotto le plance che lo fanno come uno dei giocatori interni più interessanti del torneo. Bucci, per stessa ammissione di Tonut, è un giocatore che se trova la serata giusta risulta difficile da limitare, mentre Starks, pur con medie al tiro per nulla entusiasmanti, pian pianino sembra capire sempre più l’ esigenze della squadra.

Ma Ferentino non è solo questa. Dietro a loro ci sono giocatori del calibro e dell’esperienza di Ghersetti, Guarino e Pieric, e scusate se è poco; giocatori che all’occorrenza non disdegnano il ruolo di protagonisti e di match winner , donando alla causa tonnellate di mestiere ed esperienza. Per Allodi e Parrillo (in uscita forse verso Veroli), solo scampoli di minuti in campo utili a far rifiatare i titolari sul pino. Squadra non lunghissima, dunque, ma terribilmente esperta e completa in tutti i settori del campo, con nel roster sette giocatori capaci di ribaltare la partita a proprio favore.

La Trieste dalla doppia anima attende la sfida, reduce dallo stop imposto da Jesi. Anche in questa occasione gli uomini di Dalmasson, prima di iniziare a “giocare”, ci hanno messo un po’, lasciando agli avversari un vantaggio di 23 punti a 15 minuti dalla fine. Quando i biancorossi hanno deciso che il divario stava diventando troppo rilevante, la squadra ha macinato gioco e punti, sfiorando la vittoria, sfuggita solo per un paio di dettagli nel finale: un libero sbagliato da Tonut ed un fallo, inutile quanto veniale, fischiato a Carra su Miller a 10 secondi dalla fine, che ha permesso alla squadra marchigiana di agguantare i supplementari dove hanno avuto poi la meglio su Holloway e compagni.

Dalmasson non ha mancato di sottolineare l’approccio sballato che spesso i suoi uomini dimostrano nell’affrontare le partite; non si contano ormai le rimonte dei Triestini in questo campionato, rimonte riuscite e vittoriose, rimonte solo parzialmente portate a termine. Rimonte che spesso partono a seguito di gap importanti, superiori ai 20 punti. Non è la paura quest’anno; il fattore che determina le partenze ad handicap dei Giuliani sembra piuttosto l’approssimazione ed una certa troppa sicurezza. Forse perché il roster quest’anno, a differenza della stagione scorsa, conta su due trascinatori di un certo peso, quali sono Tonut e Holloway e forse gli altri giocatori giocano un po’ troppo “leggeri”, in attesa che i due levino le castagne dal fuoco. Tonut e Holloway, infatti, quasi 40 punti in due, reggono buona parte delle sorti offensive dei Triestini, in mezzo ad una manciata di giocatori che rappresentano l’anima operaia della squadra, capaci a turno di inventarsi anche serate magiche, sempre in attesa di uno definitivo sblocco quanto meno in attacco (domenica la rimonta è iniziata soprattutto grazie alla sua ritrovata vivacità) di Grayson. Carra, Candussi, Marini, Mastrangelo e Prandin, spendono i loro minuti sul parquet cercando di tenere botta in difesa senza disdegnare di ritagliarsi, a seconda delle loro caratteristiche, spazi importanti in attacco, mentre Coronica(soprattutto) e Fossati, vengono usati da Dalmasson per missioni, spesso al limite dell’impossibile, in zona difensiva, missioni che sovente risultano riuscite.

Trieste non ama troppo il contol game, predilige gli spazi aperti della transizioni e la velocità in attacco, Ferentino, dal canto suo, predilige le partite giocate a ritmo non elevato, facendo valere la sua difesa e le molte soluzioni offensive anche a difesa schierata.

Per gli uomini di Gramenzi, sarà fondamentale non lasciare straripare Holloway nel pitturato, cercando di contenere Tonut per tutta la partita, non lasciandogli nemmeno i “suoi” cinque minuti durante i quali è capace di rivoltare tutta una partita. Sempre che Grayson non ritorni ad essere in attacco quello visto in precampionato, allora il discorso potrebbe ulteriormente complicarsi.

La partita di Trieste, invece, dovrebbe focalizzarsi sull’attenzione difensiva, cercando di non lasciare a Thomas e compagni, facili opportunità. Sarà probabilmente la marcatura sull’ex Brindisi una delle chiavi di volta dell’incontro, senza dimenticare che a Ferentino gli uomini capaci di colpire in modo mortale le difese avversarie, di certo non mancano.

Ferentino, costruita per traguardi ambiziosi, sicuramente ha, nella tappa di Trieste, un punto di svolta fondamentale per il seguito del suo campionato. Una vittoria esterna, su un campo dove solo le grandi, Verona e Brescia, sono state capaci di violare, rappresenterebbe un segnale forte, rivolto anche a quelle squadre che ora la stanno precedendo in graduatoria, ma che non potrebbero più sottovalutare la forza e la consistenza della compagine laziale.

Senza un’ala vera nel roster, Trieste nella sua magnifica incompletezza, sta disputando un ottimo torneo, che con una vittoria, difficile, ma non impossibile, contro Ferentino, sarebbe impreziosito da un’altra perla.

Arbitreranno con attorno un presumibile cornice importante di pubblico, i sig.ri Stefano Ursi di Livorno, Angelo Caforio di Brindisi e Gianguido Vanni Degli Onesti di Corno di Rosazzo (UD).Canonico orario delle 18.00.

La parola passa al parquet