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A2 Gold – 10 contro 4000, un’epica Ferentino stoppa la corsa di Trieste

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Prandin - TRIESTEFerentino vince con limpida superiorità la sfida di Trieste davanti a quasi 4000 spettatori. 90 a 70 per gli ospiti, così decreta il tabellone finale, in una partita il cui clima è stato rovinato dal trio arbitrale e dalla ormai purtroppo consueta maleducazione sportiva ed inciviltà di una parte dei tifosi che popolano palazzetti e stadi.

Finisce con giocatori e staff di Ferentino costretti a correre nel tunnel degli spogliatoi sotto un fitto lancio di oggetti, tra insulti ed un gesto poco originale di uno dei

colored di Ferentino come risposta; il tutto originato da un tecnico, ai più apparso sanzionato con fin troppa disinvoltura, a Tonut, in piena rimonta triestina, con i biancorossi che avevano la palla del -5 , si era a circa metà terzo quarto.

 

Intendiamoci, questo episodio non ha condizionato l’esito della partita ma ha avuto il “merito” di avvelenarne il contorno. L’incontro per il resto è stata di una linearità esemplare: primo quarto perfetto degli uomini di Gramenzi, 13 su 17 dal campo e 30 punti segnati: più 14 e buon 2015 a tutti quanti. A poco sono servite le folate di Trieste, dovute più che altro a palla rubate ed ad una difesa più aggressiva e propensa agli anticipi, Ferentino ha saputo irretire l’attacco triestino proponendo una zona match up che per svariati minuti (quelli iniziali) ha mandato in tilt i giochi offensivi di Dalmasson, mentre dall’altra parte del campo, i Ciociari mandavano a canestro a piacimento i propri giocatori, questa sera davvero precisi.

La partita è tutta qui: un concerto di Capodanno nella prima domenica 2015, con un collettivo sinfonico che ogni tanto ha lasciato a qualche solista l’onore di salire a gli onori della cronaca. In sintesi, la squadra più forte ammirata al palaTrieste.

Biligha stoppa Holloway mentre questi cerca di schiacciare, l’emblema della partita giocata dal giovane centro di Gramenzi: 25 punti, 12 rimbalzi, 3 stoppate ed una bomba segnata, senza contare il percorso netto ai liberi. Fino ad ora nessuno a Trieste aveva violato il regno di Holloway, nemmeno il blasonato Monroe, questo per dire della partita eccellente di cui si è reso protagonista. Attorno al centro di colore di Gramenzi, a turno si sono distinti, con chirurgica puntualità, i vari Thomas, Bucci, Pieric e Starks, mentre Guarino ha avuto il merito di affondare il morale biancorosso prima che riprenda pericolosamente quota. Cinque uomini in doppia cifra su sette utilizzati in modo continuativo dal coach laziale nella partita, dicono molto del collettivo, dell’esperienza, del talento che regna nel Dna dei granata. Questa partita potrebbe essere un trampolino di lancio verso traguardi veramente ambiziosi, perché secondo quanto visto questa sera, a Ferentino manca poco o nulla per competere con Verona, Torino e Brescia; forse, a guardare il pelo nell’uovo, un uomo in più nelle rotazioni di Gramenzi ci starebbe bene ma per il resto la squadra sembra di una solidità granitica e di un organizzazione pregevole sia in attacco che in difesa.

Per Trieste uno stop al cospetto di una grande dal campionato ci può stare. Non che i biancorossi di casa abbiano molti meriti per i quali essere menzionati; la squadra oggi ha davvero fatto molta fatica a macinare gioco in attacco mentre in difesa è stata surclassata dalla fisicità ospite e dalla pazienza dei giochi offensivi orchestrati da Starks e Guarino. Infatti c’e’ davvero poco da ricordare di positivo in questa prima domenica dell’anno: qualche giocata di Holloway, comunque poco presente a rimbalzo, la solita grinta di Coronica, a tratti la difesa di Carra e qualche contropiede scaturito perlopiù da anticipi difensivi. Per il resto molti aspetti su cui riflettere: la solita scarsa personalità di Grayson, la poca concretezza in attacco del trio Carra, Mastangelo, Prandin, le forzature di Tonut, la poca esperienza di Marini. Niente di preoccupante, intendiamoci, forse gli aspetti più negativi della serata, alla fine, sono gli infortuni di Candussi ad inizio match e di Holloway sul finire dell’incontro: in casa triestina si spera siano di poco conto.

La partita dà i numeri:

il 27 su 41 da due punti di Ferentino

il 24 su 25 ai liberi degli ospiti.

Il 36, valutazione Fiba, di Biligha

Il 3 su 16 dal campo del trio Prandin-Carra- Mastrangelo

I “soli” 6 rimbalzi di Holloway

Il “migliorabile” 4 su 23 nelle triple di Trieste.

I migliori: Biligha ed il collettivo di Ferentino

Il peggiore: Tralasciando manifestazioni esasperate del pubblico e protagonismo arbitrale, sul campo ha “brillato” la mira scadente dei tiratori triestini.

Tabellino dell’incontro:

Pallacanestro Trieste 2004-FMC Ferentino 70-90 (16-30, 37-48, 55-63)

Pall. Trieste 2004: Coronica 2 (1/4), Fossati 2 (1/1), Tonut 15 (4/8, 2/8), Mastrangelo 0 (0/1, 0/3), Grayson 11 (3/8, 1/3), Candussi 2 (1/2), Carra 6 (1/3, 1/2), Marini 6 (3/3), Holloway 24 (9/16, 0/3), Prandin 2 (1/3, 0/4) N.E.: Norbedo

Tiri Liberi: 10/14 – Rimbalzi: 29 17+12 (Holloway 6) – Assist: 9 (Coronica 4)

FMC Ferentino: Guarino 5 (1/3, 0/1), Starks 14 (3/6), Allodi, Bucci 13 (5/6, 1/3), Pierich 10 (0/2, 2/3), Jose’ Ghersetti 4 (2/3, 0/2), Martino, Stephane Biligha 25 (9/12, 1/1), Adbul Thomas 19 (7/10, 0/3) N.E.: Galuppi

Tiri Liberi: 24/25 – Rimbalzi: 35 30+5 (Stephane Biligha 10) – Assist: 16 (Starks 6) – Cinque Falli: Bucci