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Venezia vs Caserta: il CountDown di BasketItaly.it

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Caserta sconfigge Venezia in un caldo PalaTaliercio. Ecco i numeri e le curiosità, tutto rigorosamente in CountDown.

10 il voto alla Juve Caserta. Non ci sono più aggettivi per descrivere il cuore della squadra bianconera. Senza americani, senza più il centro Akindele, con innumerevoli problemi di natura economica. Ennesimo capolavoro tattico di Pino Sacripanti che è riuscito a mettere sotto un’altra avversaria più quotata. Dopo la

vittoria al fotofinish al Pianella, ecco quella servita al PalaTaliercio per la 900ma vittoria in SerieA della Juve Caserta, ancora in gioco per i Play-off che sarebbero proprio la ciliegina sulla torta di questa pazza stagione. Da insegnamento a molte squadre più blasonate.

9 il plus minus di Tim Bowers. La guardia americana, ex della Juve per 2 anni e non ricordato con molto piacere, cerca in tutti i modi di farsi rimpiangere. E’ il migliore in casa orogranata con tanta presenza in difesa (splendida la stoppata su Mavraides), 5 rimbalzi e ben 19 punti, suo massimo stagionale, con 8 su 12 dal campo. Fallisce la tripla del pareggio sulla sirena che avrebbe portato la contesa al supplementare.

8 il voto a Stevan Jelovac. I suoi numeri parlano chiaro: 25 punti, 6 rimbalzi, 3 palle recuperate, 2 assist, ben 9 falli subiti ed un cruciale 11/12 dalla linea della carità, trai quali quelli messi a segno nella roulette finale con freddezza glaciale, per uno strepitoso 35 di valutazione. Nel primo tempo rimane a lungo in panchina, nel secondo esplode. Estrae qualche numero dal cilindro sgomitando sotto i tabelloni contro più quotati avversari. Trascinatore.

7 i punti segnati da Yakhouba Diawara in 21 minuti giocati. L’ala francese non era al meglio della condizione fisica, causa fastidi di natura muscolare. Gioca una partita molto mediocre a livelli del girone d’andata senza la testa e la voglia giusta, risultando essere il peggiore in campo, nonostante sia a tratti debordante con il suo fisico e atletismo. Con lui sul parquet, la Reyer perde di 16. A lungo panchinato nel secondo tempo.

6 su 12 al tiro per Alvin Young. Ormai il capitano orogranata non stupisce più. Gioca  una partita con grande orgoglio e professionalità, mettendo nei 31 minuti giocati la sua proverbiale grinta che lo contraddistingue con anche 3 palloni rubati. Cattura ben 6 rimbalzi e segna 15 punti, tra cui 2 schiacciate in contropiede, segno di una condizione fisica notevole.

5 gli assist di Marco Mordente. La guardia ex Treviso gioca la classica partita da seconda giovinezza, guidando i compagni in modo eccellente con 13 punti e 5 rimbalzi. Di pregevolissima fattura la sua tripla da quasi 9 metri del 78-83 con mani in faccia di Bowers a quasi un minuto dalla fine. Rischia però di mandare tutto in frantumi quando sbaglia il libero a 5 secondi dalla fine. Fortuna per lui e per i tifosi campani che Bowers sbaglia la tripla del pareggio.

4 i palloni recuperati da Michelori. Il lungo atipico ex Siena è protagonista di una coriacea prestazione, soprattutto nell’allungo bianconero del secondo quarto, quando fa valere il suo impatto sui due lati del campo. E’ decisivo nel tramutare possessi difficili in oro colato. Il plus/minus dice più 15, segno della sua importanza sul parquet. Segna 8 punti ed esce per falli negli ultimi minuti del match.

3 i rimbalzi di Szewczyk. Il polacco gioca una partita più che discreta in attacco con 15 punti, ma in difesa va in difficoltà e si distrae più volte contro i lunghi avversari, non facendo valere il fisico come si vorrebbe.

2 come i punti di Maresca, l’unico apparso un po’ sottotono in casa Juve. Il capitano bianconero alcune volte rifiuta tiri aperti mentre in altre occasioni non ne capitalizza quelli costruiti ottimamente dalla squadra. Cerca di limitare i danni con una buona fase difensiva ma non è abbastanza. Si può dare di più.

1 su 6 al tiro per Guido Rosselli. L’ala empolese gioca a tratti una buona partita e  infatti alla fine il suo score dirà: 8 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e un ottimo 6 su 7 dalla linea della carità. Ma sbaglia molte conclusioni nei momenti fondamentali, troppi errori per un giocatore che, potrebbe entrare con grande benedizione dei suoi tifosi nel giro della Nazionale.

0 L’arbitraggio. Purtroppo continua a persistere il problema dei fischietti italiani, molto confusi e contestati dai tifosi. La qualità è drasticamente calata e qualcuno dei piani alti dovrebbe pensarci su, vero signor Facchini? E purtroppo, oltre alle solite chiamate  arbitrali sopra le righe, una  sceneggiata quella messa in atto dal signor Chiari all’inizio dell’ultimo periodo, dove per un presunto oggetto contundente che dimostra essere un innocua pallina di carta, rischia di lasciarci le penne. 

 

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