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Venezia, Brugnaro: “Siamo nella storia. Io e Recalcati opposti ma l’ho pregato di restare”

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Luigi Brugnaro

L’entusiasmo che si respira in queste ore in casa Reyer Venezia è contagioso, a seguito della sofferta vittoria ottenuta nei quarti playoffs contro l’Acqua Vitasnella Cantù e in vista della semifinale da affrontare contro la Grissin Bon Reggio Emilia. Il presidente Luigi Brugnaro ha voluto esternare tutte le proprie emozioni e sensazioni in una lunga intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” nella versione odierna. Tanti i temi trattati, dal vivaio lagunare al rapporto controverso ma speciale con coach Carlo Recalcati.

Siamo nella storia, la città intera lo è per il modo in cui ha seguito e sostenuto la squadra. Ho investito tanto ma la cosa importante sono i nostri valori, i 4600 ragazzi che il nostro settore giovanile fa giocare insegnando loro che le sfide si vincono col lavoro, sudore e talento, con la meritocrazia, il senso della sfida per migliorare e battere lealmente l’avversario che va sempre rispettato. Questo è il valore dello sport nella società, io non credo al basket come spettacolo, lo sport deve creare persone e cittadini con questi ideali”.

L’attenzione si sposta sul futuro e sulla prossima stagione europea da disputare:  “Per ora ci siamo guadagnati l’Eurocup ed è già una cosa importante perchè io, la partecipazione alle coppe, la voglio meritare. Quello che verrà lo vedremo, se sarà Euroleague dovremo andare in un altro impianto, a Treviso o Padova, comunque sempre all’interno della città metropolitana”.

Infine l’analisi del rapporto con coach Carlo Recalcati: “Io e Recalcati siamo opposti ed è bellissimo. Lui è sempre pragmatico, calmo. Ho una grande empatia con sua moglie Giovanna che è un pò mia alleata. E’ stato bello che Charlie mi abbia dedicato la vittoria con Cantù. Ho imparato tantissimo da lui e ancora imparerò: l’ho pregato di restare“.