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Una Cantù feroce travolge il Fenerbahce

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Cantù risorge in Eurolega, esorcizzando la sfortuna dell’incidente a Jerry Smith con il trionfo a spese del Fenerbahce di Simone Pianigiani. I biancoblu giocano una partita impeccabile per dedizione e determinazione dominando il gioco in tutti i suoi aspetti per 40’. La Mapooro chiude col 68% da due ed il 44% dall’arco, frutto di una circolazione di palla mai così fluida quest’anno, sotto la spinta di Johnny Tabu (16, 3/6 da tre e 7 assist) e la regia occulta di Maarty Leunen (5 con 7 rimbalzi e 6 assist). Jeff Brooks (15 e 7/8 dal campo più 5 rimbalzi) e Alex Tyus (9 e 3 rimbalzi) impongono la propria fisicità, Aradori (14 con 2/2 dai 6,75) e Cusin (15 con 7/7 dal campo e 6 rimbalzi) escono nella seconda metà, il primo come macchina da punti, il lungo friulano per la sua verticalità. La squadra di Pianigiani esce dal PalaDesio con le ossa rotte, schiacciata nel pitturato, dove nessuno dei suoi lunghi riesce a farsi valere (31-19 pro-Cantù la battaglia a rimbalzo), oscurata su perimetro (solo 3/11 di squadra), orfana di qualsiasi forma di gioco d’insieme. Alla fine solo Sato chiude in doppia cifra (10, ma 5 perse) mentre Andersen e Bogdanovic (8 punti a testa) sono vivi solo all’inizio.

In cronaca. Cantù gioca ad allargare il campo, Markoishvili (6 e 4 falli subiti) da lontano e Tabu, due volte, da tre scaldano l’ambiente. Il Fenerbahce spinge la palla sotto, ma Batiste riesce solo a fermare la circolazione, mentre Andersen è più a suo agio lontano da canestro. La Mapooro apre molto concentrata in difesa, nemmeno l’ingresso di McCalebb, peraltro totalmente fuori condizione, riesce a dare un po’ di fluidità. Al contrario Tyus dà la scossa al match appena mette piede in campo, presto imitato da Jeff Brooks, che abusa un paio di volte di Preldzic in post basso, chiudendo il quarto sul 23-12 interno.

Pianigiani aumenta il tonnellaggio con Savas, ma la limitata mobilità del centro turco scatena ancora di più l’atletismo dell’ala da Penn State. Cantù gira come un orologi, ben spaziata in attacco e aggressiva sulle linee di passaggio in difesa. A metà frazione il vantaggio è 32-20, quando il Fenerbahce va con Andersen unico lungo e Sato da 4, che però non sfrutta il teorico mismatch contro Leunen e finisce con lo svuotare l’area turca, circostanza sottolineata da un Tyus sempre sopra il ferro. I biancoblu sfiorano il ventello di vantaggio, poi Istanbul lima qualcosa ma al riposo lungo è 41-27 per i padroni di casa.

Inizio di secondo tempo marca Cusin, col jumper dalla media e l’inchiodata in tap-in. Poco dopo Aradori firma il +20 in contropiede, prima dell’unico momento poco lucido di Cantù, che butta qualche pallone permettendo a Onan e Sato di riavvicinare i turchi a –13, 59-46, a cavallo dell’ultima pausa. Il Fenerbahce alza l’intensità (e le mani) in difesa, mentre Cantù allenta la pressione sulla palla, ma è un attimo. Torna Leunen e Cantù riprende a muovere la palla. Un paio di invenzioni di Tabu riallargano il divario poi Brooks, Cusin e Aradori chiudono ogni discorso arricchendo i rispettivi bottini. La Mapooro dilaga e trionfa 82-58, ritrovando sorriso e morale nella competizione, dove la trasferta di Lubiana di Giovedì prossimo diventa decisiva per le rinnovate ambizioni di Top 16. Il tutto mentre Arrigoni continua a lavorare per firmare il sostituto di Jerry Smith, il cui nome potrebbe essere noto tra pochi giorni.

Mapooro Cantù-Fenerbahce Istanbul 82-58 (23-12, 41-27, 57-41)

Mapooro Cantù: Kudlacek, Markoishvili 6, Leunen 5, Mazzarino 2, Brooks 15, Tyus 9, Tabu 16, Aradori 14, Cusin 15, Abass ne, Scekic ne, Casella ne. All.Trinchieri

Fenerbahce Istanbul: McCalebb 3, Onan 6, Ermis 6, Sato 10, Bremer, Andersen 8, Peker 2, Savas, Batiste 6, Karaman 7, Bogdanovic 8, Preldzic 2. All: Pianigiani

Stefano Mocerino

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