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Trento, un Poeta tutto italiano: la carica per la Nazionale, l’entusiasmo per le Dolomiti, il legame con Bologna

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 La Nazionale, la piazza di Trento, il ricordo lontano di Bologna, quello più vicino della Spagna. Tanti gli argomenti che Peppe Poeta ha raccontato alle pagine del Corriere di Bologna. Ora come ora, se dici Peppe dici Italia, vista la squadra in campo per la Trentino Basket Cup proprio in questi giorni. «Siamo un bel gruppo, cresciuto insieme. Amici prima che compagni, gente che si vuole bene. Abbiamo fatto tanti sacrifici e questo Europeo per l’Italia deve essere quello della consacrazione» e quello che vale il pass per le Olimpiadi di Rio.

«Dovremo unire in qualche modo certe dinamiche ed è più difficile, perché non abbiamo un ‘vissuto’ tecnico insieme. Ma siamo tutti al top della nostra carriera, maturi e motivati. Vogliamo fare il massimo e sicuramente non deve sfuggirci l’Olimpiade». Poeta che parla da giocatore azzurro, ma anche da giocatore che per la stagione 2015-2016 ha scelto di tornare a giocare in patria. Trento, scelta «perché è una società solida, seria, quasi non italiana per l’organizzazione. Vuole confermarsi e fa le coppe, credo di poter portare esperienza e grande motivazione. Loro saranno utili a me, per ripartire dopo quasi un anno perso. E io credo di poterlo essere a loro, ne ho viste tante in questi anni anche in campo internazionale». Trento, post Virtus, se mettessimo fra parentesi gli anni spagnoli (il primo da incorniciare, il secondo condiviso con il primo serio infortunio): «Diciamo subito che ovunque io vada, Bologna resta casa mia. La Virtus poi non ha sbagliato nulla affidandosi a Valli: Giorgio ha svolto un grande lavoro e la continuità sommata alla solidità che il club ha dato al coach stanno dando frutti. Valli allena davvero. Farò sempre il tifo per la Virtus». Però «Bologna non è Trento. La piazza è più esigente, si può dire al pubblico che una stagione serve per ricostruire e ormai questo jolly è stato giocato. I tifosi si aspetteranno qualcosa in più dell’anno scorso. A Trento ci sarà entusiasmo, un po’ di pressione maggiore, ma non siamo a Bologna. Tutti i giocatori della Virtus saranno chiamati a un extra sforzo». Previsioni sul futuro? «Intanto spero che Trento e Virtus facciano ancora meglio della passata stagione. Poi attenzione a Cremona».