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Trento – L’assistente Molin: “Costruito un roster di grande qualità. Miglioriamo ancora”

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Lele Molin, Trento

Dopo due finali scudetto raggiunte sarà difficile ripetersi per l’Aquila Basket Trento. Il poster costruito è comunque di grande valore ed ha tutte le carte in regola per entusiasmare il pubblico bianconero.

L’assistente allenatore di Maurizio Buscaglia, coach Lele Molin, analizza la nuova Dolimiti Energia in un’intervista rilasciata al Corriere del Trentino.

Toto Forray, TrentoCoach, ormai l’Aquila targata 2018-2019 è disegnata, manca un cambio nel ruolo ricoperto da Hogue per il resto ci siamo. Che gruppo le sembra?
«Siamo partiti da un gruppo che definirei storico come quello formato da Toto Forray, Diego Flaccadori, Luca Lechthaler e in qualche modo lo stesso Dustin Hogue e a questi abbiamo aggiunto elementi nuovi. Si tratta di giocatori con caratteristiche molto diverse rispetto a quelli che sono partiti ma tutti hanno grandi motivazioni per cercare di rilanciarsi dopo infortuni più o meno importanti o stagioni deludenti. Questo è un aspetto fondamentale per una piazza come Trento».

Che tipo di squadra possono aspettarsi i tifosi?
«Partiamo dal presupposto che laverà identità del gruppo si definirà strada facendo. Mi sembra però evidente che profili come quello di Pascolo e Radicevic sono completamente diversi rispetto a quelli di Sutton (per la cronaca lo statunitense si è accasato al Lietuvos Rytas in Lituania, confermando che la sua scelta era dettata da motivazioni prettamente economiche, ndr) e di Gutierrez. Probabilmente sul parquet ci sarà meno atletismo ma offensivamente potremo garantire maggiore imprevedibilità».

Se lo scorso giugno le avessero promesso un organico come quello attuale sarebbe stato soddisfatto?
«Sì, molto, e non lo dico per piaggeria. Sapevamo che alcuni addii sarebbero stati scontati mentre altri erano più o meno nell’aria: in ogni caso la percezione netta era che ci fosse bisogno di voltare pagina dopo aver ottenuto il massimo con un certo tipo di gioco. La società è stata davvero molto abile nel costruire un roster di grande qualità tecnica».

Qualche dubbio a proposito delle condizioni fisiche di Marble e sulla capacità di essere continuo — anche a causa di diversi acciacchi registrati negli ultimi anni — di Radicevic è però normale ci sia. Cosa ne pensa?
«Dalla rottura dei legamenti di Marble è passato un anno e mezzo per cui la guarigione clinica è completa, ovviamente dovremo avere un occhio di riguardo per quanto concerne il suo utilizzo nei match ufficiali ma il valore del giocatore non si discute. Per il ragazzo serbo invece non ci sarà alcun problema, con Gran Canaria è regolarmente sceso in campo nel girone di ritorno. Non dobbiamo poi dimenticare del budget a disposizione: in un certo senso si può dire che sono piccoli rischi che una società come la nostra deve correre. D’altra parte non possiamo certo permetterci top

Amedeo Della Valle con la maglia dell’Olimpia Milano (ph. olimpiamilano.com)

player da Eurolega al massimo della forma. Far sì che diano il massimo — non solo loro due — sarà compito dello staff tecnico e medico. Si tratta di una sfida affascinante».

Allargando il discorso all’intera serie A: che campionato si aspetta?
«Durante questa fase di mercato sono stati contrattualizzati molti giocatori importanti, almeno sulla carta. Oltre alla solita Milano penso a squadre come Brescia, Avellino, Venezia, Reggio Emilia, anche Pesaro ha firmato americani validi. Insomma il livello qualitativo si sta alzando anche se non sempre l’arrivo di atleti economicamente cari rappresenti una certezza matematica di tutto ciò dato che poi spetta sempre al campo il responso finale».

Per finire: quali possono essere gli obiettivi stagionali di Trento?
«Noi vogliamo continuare a migliorarci».