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Torino-Pesaro: le parole di Vitucci e Bucchi

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La partita disputata da Torino contro Pesaro è stata palpitante fino all’ultimo. Per coach Vitucci l’analisi è semplice: “Il nostro problema è stato la discontinuità: la difesa nel primo tempo non ha funzionato, eravamo troppo poco reattivi di fronte alle scelte di Pesaro ma nel finale è stata decisiva. Abbiamo infatti trovato la soluzione che ci ha permesso di schierare i giocatori migliori senza subire in difesa eccessivamente. Ha pagato la scelta di giocare con quattro piccoli anche se abbiamo concesso troppi rimbalzi offensivi”.

Sulle difficoltà incontrate da Wilson e Harvey finora:”Stanno pagando lo scotto del noviziato: hanno qualità, devono fare un passo in più ma dobbiamo servirli nelle condizioni in cui sono a proprio a agio. Devono capire in fretta che la prestazione non dipende solo dai canestri realizzati.

Per fortuna i leader designati  (Dj White, Washington e Wright) lo sono stati nei momenti di difficoltà.

La chiosa è però un avviso sui progressi che si attende sin dalla prossima trasferta e contiene anche un mea culpa: “Non siamo stati continui ma la reazione di volontà e carattere deve essere sottolineata. Dobbiamo prendere spunto per migliorare perché abbiamo bisogno di giocare ad alto livello per più tempo nel corso della stessa partita.

Ho preso un tecnico che non dovevo prendere perchè poteva costare caro”.

La possibilità di vincere in trasferta dopo un buonissimo esordio casalingo lascia tanta rabbia nella mente di Piero Bucchi, coach di Pesaro:”Andiamo a casa con tante cose positive ma anche tante su cui lavorare. Sapevamo che Torino giocava a sprazzi, ma abbiamo faticato a contenerli: i dettagli fanno la differenza e l’esperienza di White e Wright è stata determinante in confronto alle nostre ingenuità specie nel finale.

I ragazzi hanno sbattuto la faccia e sono convinto che impareranno da questa sconfitta: bisogna essere intensi 40′ e la panchina deve essere un pò più pronta. Deve essere assolta la squadra, però è un peccato non averla portata a casa: guardiamo però il bicchiere mezzo pieno per prepararci ad una serie di partite difficili”.