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Siena-Roma: dopo le Finals 2013 si rinnova una rivalità mai sopita

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jimmy baron, roma

Un anno dopo è ancora Siena-Roma. La serie di semifinale che prenderà il via al PalaEstra sabato 31 non mette in palio il tricolore come accaduto dodici mesi fa ma resta comunque un match di grande interesse per media e tifosi e di notevoli spunti tecnici per gli addetti ai lavori.

QUI ROMA – In casa Virtus l’umore è alle stelle. Pochi avrebbero pensato di passare il turno contro una Cantù imbattuta in casa, nessuno, forse neanche il più ottimista dei tifosi, avrebbe sognato di vincere 3-0. Proprio aver lasciato al palo i brianzoli ha concesso una settimana di riposo in più nelle gambe, vantaggio non indifferente contro una Siena costretta a gara5 da Reggio Emilia e in campo solo 72 ore fa. Roster a completo per coach Dalmonte, fatta eccezione per Lollo D’Ercole, uscito anzitempo da gara3 contro Cantù a causa di una noia muscolare. Le condizioni del play azzurro non dovrebbero destare eccessive preoccupazioni ma il suo pieno utilizzo verrà valutato solo in prossimità del match. Vera novità in casa Roma, invece, è il ritorno, dopo circa tre anni, al PalaLottomatica, ritorno reso possibile solo grazie all’accoppiamento proprio con Siena. Grande soddisfazione c’è nel tifo romano, voglioso di tornare all’impianto dell’Eur già la scorsa primavera quando proprio contro la Mensana iniziò la serie di finale e molti sostenitori rimasero senza biglietto a causa della limitata capienza del PalaTiziano.

QUI SIENA – Con Milano-Pistoia, Siena-Reggio Emilia è stata la serie più equilibrata di questa prima tornata playoff e, forse, anche la più spettacolare. Energia, cattiveria agonistica da entrambe le parti, fattore campo ribaltato per ben due volte (gara1 e gara4): questi sono stati gli ingredienti di un avvincente quarto di finale che ha visto la Mensana ad un passo dal baratro. Le vittorie di gara4 e gara5 hanno permesso di ribaltare il punteggio e di dimostrare che forse esperienza e maggiore adattamento a giocare a certi livelli contano ancora qualcosa. Ripartire da un PalaEstra carico a mille è la parola d’ordine.

marquez haynes, siena

NUMERI E TATTICA – I precedenti in stagione sono impietosi per la Virtus, sconfitta tre volte, due in campionato (70-82 in toscana, 89-93 nella capitale) e una alle FinalEight quando ai quarti gli uomini di Crespi si imposero per 76 a 67. Favoriti quindi i toscani che possono vantare anche il vantaggio del fattore campo. La serie, nonostante ciò, appare comunque aperta: Roma in questi playoff ha dimostrato di essere particolarmente in forma (espugnato per due volte il Pianella) e in tutta la regular season è risultata l’unica squadra, oltre Milano, ad avere un bilancio positivo in trasferta (8 vinte, 7 perse). In casa Virtus uno degli uomini più in forma in questi playoff è senz’altro Trevor Mbakwe che, dopo aver fatto storcere il naso a più di qualche tifoso ad inizio stagione, ha trovato sempre più la quadra fino a sfoderare prestazioni di prim’ordine in questi playoff (9.9 punti e 9.3 rimbalzi in regular season, 14.3 punti e 14 rimbalzi in tre gare contro Cantù). Sempre nel settore lunghi si è rivelato azzeccato l’innesto di Kanacevic (che sembra aver scavalcato Szewczyk nelle gerarchie), capace di giocare tanto in area quanto dal perimetro e di integrarsi con un Bobby Jones sempre più jolly difensivo. Nel reparto esterni, oltre all’eterno Goss (vera mente del gioco) e all’ondivago Hosley, prezioso sarà il contributo di D’Ercole. Se il play toscano (ex di turno) riuscisse a recuperare dal problema muscolare patito, non è escluso che coach Dalmonte lo mandi in quintetto per  mordere le caviglie di Haynes che in questi playoff sta viaggiando a cifre semplicemente mostruose (20.4 punti e 5 assist di media col 57% da 3). Ma il vero protagonista in casa Siena non potrà che essere Tomas Ress, ormai unico reduce della Siena dei sette scudetti consecutivi e autore di una gara5 dei quarti da vero trascinatore con i suoi 13 punti e 6 rimbalzi. Paradossalmente proprio sotto le plance Siena potrebbe soffrire la maggiore fisicità dei lunghi romani (Mbakwe su tutti), considerato che il “5” titolare, Othello Hunter, è ancora in precarie condizioni fisiche e il suo utilizzo resta in dubbio.

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