fbpx
Home Serie A Siena, Ress: “Per noi non esiste il 2° posto. Hackett? Da ipocriti rifiutare l’ingaggio di Milano”

Siena, Ress: “Per noi non esiste il 2° posto. Hackett? Da ipocriti rifiutare l’ingaggio di Milano”

0

tomas ress, sienaE’ uno della vecchia guardia, l’unico ad aver alzato le precedenti cinque Coppe Italia. La sconfitta di domenica contro Sassari per Tomas Ress è stata dura da digerire. Ancora una volta però Siena è riuscita a sovvertire i pronostici, ad arrivare in finale nonostante l’ennesima rivoluzione nel roster. Segno che cambiano i giocatori ma la mentalità resta la stessa: “Qui a Siena è tutto l’ambiente ad essere competitivo, anche al suo interno. – dice Ress a “Il Resto del Carlino” – Il Palio si riflette profondamente nella cultura senese, il secondo posto per noi non esiste. Una mentalità radicata che da noi hanno persino le segretarie del club, qua si sentono subito a casa. La città è poco dispersiva, che ha un vero centro, dove la gente ti riconosce e ti spinge. Volevamo vincere la Supercoppa e l’abbiamo fatto, volevamo passare alle Top 16 di Eurolega e siamo rimasti fuori per un canestro. Stavolta non abbiamo l’obbligo di vincere lo scudetto ma, come in Coppa Italia, cercheremo di arrivare fino in fondo”.

A condizionare la stagione ha contribuito certamente la partenza di Daniel Hackett, chiamato da Milano al termine della Top16 di Eurolega: “Il suo addio non ha giovato alla squadra, è normale. Daniel era il nostro punto di riferimento, abbiamo avuto una reazione ma poi gli impegni incalzavano e abbiamo patito nei finali punto a punto. D’altronde, a pochi giocatori in serie A viene offerto un ingaggio del genere e sarebbe stato da ipocriti rifiutare. Ora ci siamo divisi le responsabilità, non c’è uno che riesce a creare per tutti come faceva Hackett, bisogna giocare di sistema. Abbiamo perso un po’ di partite per ritrovare equilibrio però nel frattempo abbiamo aggiunto due buoni giocatori. Haynes ha portato aggressività e Jannings altra pericolosità al tiro”.

A lasciare Siena sarà anche Minucci, artefice del “miracolo Siena” ma ormai prossimo presidente di Lega: “Penso che possa far bene come manager: così come è stato capace di vendere il progetto Siena, sarà capace di vendere il prodotto basket. Penso sia innegabile che abbia fatto crescere la nostra società e anche tutti i giocatori che son passati di qua”.