fbpx
Home Serie A Sassari Cremona in countdown: i cerotti non fermano il talento di Dyson

Sassari Cremona in countdown: i cerotti non fermano il talento di Dyson

0

jerome dyson, sassari

10 passi per rivivere Sassari Cremona, il nostro consueto Countdown, che ripercorre i 40 minuti che hanno permesso a Cremona di sognare e a Sassari di confermarsi squadra di vertice

10: Come il numero sulla maglia di David Logan: prima di sparare sul cronista, sappiate che quel 10 fa riferimento a Carlitos Tevez e che la maglia in questione è quella con cui Logan esce dagli spogliatoi, provocando un senso di delusione per qualche suo estimatore, così come di soddisfazione per altri suoi fan. Ci sono diversi punti in comune sul campo per questi  due guerrieri silenziosi, che giocano di anima e che capiscono quando sia il momento giusto durante l’arco delle gare, per aggredire e prendersi le luci della ribalta, sempre senza passare da egocentrici. Impressionante ieri Logan in uscita sui blocchi, per ogni giocata offensiva che lo coinvolge, almeno 8 finte prima di scegliere quale lato dell’area lo vedrà in uscita. Quelle necessarie per provocare un po’ di nausea al suo marcatore e prendersi le triple giuste, al momento giusto. APACHE.
jerome dyson, sassari
9: Come i punti di fila di Jerome Dyson; parliamo di quelli che hanno demoralizzato Cremona, quando l’impresa sembrava possibile. La formula dell’ultimo quarto è molto semplice: ARRESTO – TIRO – BERSAGLIO – PISTOLA NELLA FONDINA, tre triple una più bella dell’altra che restituiscono l’inerzia ad una Dinamo stanca ma guidata dal talento dell’ex Brindisi. Dyson nella prima parte di gara ha adottato un’altra formula. PARTENZA DAI BLOCCHI – SPRINT – CANESTRO – LE TELECAMERE MI HANNO PERSO. Con il ritorno in condizione del play americano, Sassari nonostante i cerotti e la stanchezza, ha inanellato 5 vittorie di fila e il protagonista è lui e osservando con più attenzione le sue partite, finalmente non si fa notare solo per il suo repertorio balistico, ma anche per delle letture di playmaking, che per un tratto della stagione sono mancate e hanno fatto dubitare di lui. DYSON  v2.0

8: Come i tiri da 2 tentati da Hayes; l’assenza di Vitali lo responsabilizza in regia e lui soprattutto nel finale a difesa schierata si fa trovare pronto (non ingannino le statistiche, le sue letture sui raddoppi di Lawal non rientrano nei conteggi degli assist); i problemi però sono due; il primo è la nausea chiamata Logan di cui abbiamo già parlato, l’altro sono le 4 perse alcune delle quali in momenti piuttosto importanti. Complessivamente però la gara di Hayes è più che positiva ed è gran parte merito suo, se dal -12 in cui la gara sembrava ormai decisa, la Vanoli è resuscitata e ha messo alle corde Sassari. ATTACCANTE

7: Come i tiri da 2 tentati da Campani; contro Sassari per lui, sempre buone prestazioni e ancora una volta non si smentisce, sia con lui che con Cusin, la Vanoli gioca bene quando ha un solo lungo vero sul parquet e lui dimostra di meritare il suo spazio; bravo soprattutto nel frangente in cui si ritrova accoppiato con Mbodj, meno bravo in difesa, dove non trova il timing giusto quando accetta i cambi, lasciando spazio sia ai tiratori, sia ai lunghi avversari dopo il pick and roll. RISORSA

6: Come i punti di Sanders; ovazione al suo ingresso in campo; il minimo per un giocatore che per la seconda volta in stagione rientra in campo dopo un infortunio, restituendo ossigeno alle rotazioni di Sacchetti, davvero boccheggianti negli ultimi tempi. Il passo non è quello solito e sembra avere un po’ di piombo nelle scarpe, ma riesce comunque a dare il suo apporto, in attesa di poter crescere di condizione. WELCOME BACK

5: Come gli assist di Cameron Clark; all’inizio sembra essere l’ago della bilancia in favore di Cremona, Todic paga dazio in mobilità nei suoi confronti, che non è un 4 vero e lui libera tanto spazio per i compagni, cosa che si ripete nel finale. Bene anche a rimbalzo, ma al tiro è davvero deleterio e quando la palla non entra a volte sarebbe meglio avere il coraggio di fare un passaggio in più, cosa per altro ben eseguita nel finale; 3\12 dal campo e una collezione di sdeng che un po’ sa di “peccato” evidenziano un calo continuo della precisione al tiro, condizionato forse anche dalle scelte difensive avversarie. MANCA CORAGGIO
brian sacchetti, sassari
4: Come i punti sopra i 1000 di Brian Sacchetti in Serie A; prima Ferrara e poi Sassari alla corte di papà Meo, queste le squadre che hanno visto il n°14 della Dinamo nella massima serie, per lui un bel traguardo personale, che arriva mettendo in ogni partita: grinta, cuore, tecnica ed intelligenza cestistica; troppo spesso accostato al papà, Brian ha saputo trovare a Sassari una sua dimensione e una sua identità, facendosi apprezzare  oltre che per le sue medie al tiro, anche per la sua capacità di mettersi al servizio della squadra, dimostrando di essere una risorsa, senza mai far parlare di se in maniera negativa. VALORE AGGIUNTO

3: Come i liberi messi a segno da Bell; prendi una maglia della Vanoli, scrivici sopra Bell e otterrai una serie di tifosi di Sassari preoccupati e con gli occhi lucidi di chi ha in mente un brutto ricordo; stesso cognome, stessa maglia, città di riferimento diversa, giocatore diverso, doloroso in maniera simile. James, e non Troy, ha fatto male comunque a Sassari, soprattutto quando c’era da suonare la carica e servivano conclusioni pesanti e giocate importanti, per non far alzare bandiera bianca in anticipo. TRASCINATORE
marco cusin, cremona
2: Come le schiacciate di Cusin; ex di turno, il centro della nazionale, sembra da prima essere un fattore, per poi lasciare pian piano spazio a Campani e ad un quintetto basso; la sua presenza nel pitturato è sempre importante e quando nel finale corregge un suo errore ai liberi con il canestro del +2, fa tremare i 5000 del PalaSerradimigni.
Fischi e applausi alla presentazione si confondono e forse, alla luce dei risultati attuali, dove per Sassari è sempre più importante la forza del gruppo e per Cremona, è importante avere dei giocatori esperti che forniscano garanzie di rendimento, ma senza pressioni sui risultati finali della stagione; la scelta di lasciare Sassari dopo poco tempo, è stata la più redditizia per tutti. OCULATO

 

1: Come il punto che è mancato a Lawal per la doppia doppia; 9 punti e 11 rimbazi, con 4 stoppate e 3 schiacciate ad infarcire una prestazione, ricca di cose utili e poche scelte sbagliate; se c’è una cosa in cui potrebbe migliorare, è quella di un pochino più di cattiveria difensiva in post basso nei primi minuti delle gare; la sua capacità di difendere sui piccoli è da applausi, ma a volte, la sensazione è che abbia il timore di farsi condizionare il minutaggio dai falli ad inizio gara, permettendo ai lunghi avversari di entrare in ritmo e in fiducia. Un pelo nell’uovo per un giocatore, ampiamente sottovalutato prima di trovare spazio a Sassari. SORPRESA

0: Come le gare che rimangono nel girone di andata: Cremona e Sassari archiviano questo giro di boa, con grandi risultati alle spalle; la Vanoli è una delle rivelazioni di questo campionato, con tanti meriti di coach Pancotto, capace di infondere dalla panchina, quella fiducia e quella esperienza che manca ad alcuni singoli, per confrontarsi con squadre di alto livello e il raggiungimento delle Final8 è un gradito traguardo.
La Dinamo chiude il girone d’andata con solo Milano tra le prime 4 ad essere stata capace di batterla, nonostante il rendimento della squadra Sarda, sia stato più volte messo in discussione, con delle sconfitte esterne, arrivate più per una stanchezza fisica dovuta ai troppi impegni, piuttosto che per scelte di mercato sbagliate. FIDUCIA