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Roma, il saluto di Datome: “Grazie a tutti, senza di voi non sarei arrivato in NBA”

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Dopo la firma con i Detroit Pistons, Gigi Datome è tornato in quella che ormai è la “sua” Roma per dire arrivederci ai giornalisti e ai tifosi. Nella conferenza tenuta questa mattina presso la sala stampa del Palazzetto dello Sport, l’ala sarda ha parlato di Virtus, Nazionale e della nuova esperienza che lo attende nella Nba.

 

«Voglio ringraziare tutti voi per questi cinque anni intensi trascorsi insieme – ha spiegato Gigi -. Ci sono stati anche momenti negativi in queste stagioni, ma abbiamo finito bene, ritrovando il sorriso e l’entusiasmo di una città che porterò sempre nel cuore. Grazie a Roma, grazie a questa piazza che mi ha permesso di arrivare in Nba. E grazie ancora al presidente Toti. No, non dirò cose retoriche come il legame alla piazza e a questa maglia, quello ormai è scontato e assodato, ve lo evito. Ma sapete quanto mi sta a cuore questa città e questa squadra. In questi giorni in America è stato un po’ come continuare a sognare, anche se ancora non ho visto niente, però toccare con mano la struttura e conoscere tutto lo staff di Detroit mi è servito per un primo inserimento. Mi sto rendendo conto di quanto sia grande quel che sta succedendo anche grazie all’affetto delle persone che mi scrivono ogni giorno. L’entusiasmo è alle stelle, i miei amici sono più contenti di me, segno che davvero mi devono volere un gran bene. Ma prima c’è da affrontare l’Europeo con la Nazionale da affrontare al massimo: ci sono tante aspettative sia su tutti come squadra che su di me. Ora mi aspetta qualche giorno di vacanza prima di un’estate importante in cui vorrei che riuscissimo a stupire come ha fatto la Virtus quest’anno».

«Perché Detroit? La scelta è stata fatta vagliando le offerte di diverse franchigie, credo di aver trovato la situazione tecnica migliore. I Pistons mi hanno voluto per le mie qualità in quanto tiratore e atleta da affiancare a dei centri dominanti come Drummond e Monroe, giocatori che hanno bisogno di qualcuno che apra il campo. Sono rimasto colpito dalle persone, dal gm David e dal presidente Dumars, ci tengono a farti sentire a tuo agio in un sistema che è professionismo all’ennesima potenza. Sono sicuro che a Detroit potrò avere lo spazio per dimostrare se valgo la Nba o meno.
Obiettivi? Ritagliarmi uno spazio nella squadra e contribuire ai risultati positivi o negativi della stessa. Ho messo in conto che ci saranno dei periodi di adattamento con il nuovo campionato e con un nuovo mondo. Però nella mia vita ho già avuto momenti di down che ho superato col lavoro duro e senza deprimermi. Poi gli stimoli saranno tanti, sarà un sogno lungo due anni e ben vengano i momenti complicati, ho sempre cercato “difficoltà” del genere. Ho tanta voglia di raggiungere degli altri obiettivi.

Ritirare la maglia numero 13? No, andrebbe ritirata la 8 di Tonolli. Io ho dato cinque anni a Roma e lui ha dato tutta la carriera; è il giocatore emblema, ha dato diciannove anni a questa maglia e spero possano diventare venti. Lo ringrazierò sempre per il gesto bellissimo che ha fatto l’estate scorsa, ovvero quello di regalarmi la fascia di capitano, segno che è un uomo vero.
La Virtus? Posso garantire per Jordan, Phil e Lollo, sono le persone giuste per mostrare come si lavora e come si trascina la squadra. Sono sicuro che permetteranno ai tifosi di identificarsi in loro. Goss darà ancora di più a livello di leadeship, Taylor crescerà dopo il primo anno e Lollo è sempre determinante dentro e fuori dal campo. Hosley mi piaceva da morire quando ci ho giocato contro a Sassari, è un giocatore tosto, coach Dalmonte è molto preparato, ho avuto modo di averlo in Nazionale, è appassionato e scrupoloso, è un allenatore valido per una squadra che avrà tante aspettative. Bisogna ricordarsi che il budget sarà lo stesso dell’anno scorso e per forza di cose l’obiettivo dovrà essere ripartire dagli obiettivi dell’anno scorso, cercando di ricostruire l’ambiente giusto ma senza aspettative. Sarebbe sbagliato nei momenti difficili fare confronti con un’annata irripetibile anche per tanti episodi a noi favorevoli. Sarebbe bastato sbagliare gara 7 con Reggio per star qua a discutere di un’altra annata».