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Roma, Dalmonte: “Final8 competizione a sè stante, servirà un approccio differente”

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Luca Dalmonte  Presentazione Virtus Roma Basket 2013/14Arriva l’ora delle Final Eight per l’Acea Virtus Roma, che domani alle 13 (diretta su RaiSport1) sarà impegnata nella gara di apertura della manifestazione contro la Montepaschi Siena.
I toscani, detentori del titolo, hanno fatto diversi cambiamenti rispetto alla gara di campionato dello scorso 15 dicembre: via Hackett (comunque indisponibile contro la Virtus) e Rochestie, sono arrivati Haynes e Janning, tornato alla Mens Sana dopo l’esperienza con i croati del Cibona Zagabria.

Le due squadre sono appaiate a quota 22 nella classifica del campionato ed entrambe hanno perso l’ultimo turno: Siena a Bologna, Roma in casa contro Avellino.
La Virtus, che ieri ha ufficializzato l’addio di Jordan Taylor, è arrivata nella tarda mattinata a Milano e nel pomeriggio svolgerà una seduta di allenamento al Mediolanum Forum di Assago.

Luca Dalmonte, head coach dell’Acea Virtus Roma, ha parlato della sfida.

Coach, è arrivata l’ora delle Final Eight. Cosa cambia rispetto al campionato?
«Le Final Eight rappresentano una competizione a sé stante rispetto alla stagione regolare. E’ chiaro che in un partita da dentro o fuori dovranno essere differenti sia l’atteggiamento mentale che l’approccio alla partita, pur giocando contro una squadra che noi conosciamo. In questo tipo di gare bisogna negare punti facili agli avversari, limitando il contropiede e i rimbalzi offensivi. Dovremo avere una grande attenzione nel nostro equilibrio offensivo, avere spirito di sacrificio per rientrare in difesa e voglia di lottare per ogni singolo possesso».

L’avversario dei quarti di finale sarà la Montepaschi Siena…
«Giochiamo contro una squadra che ha l’abitudine mentale a vincere. Sono cambiati tanti giocatori, ma quello che conta è la struttura che li accompagna in queste competizioni, abituata a certi palcoscenici.
Siena può contare su un roster profondo e di grandissima qualità, al suo interno riesce a differenziare tanti quintetti. La nostra capacità di leggere i diversi schieramenti della Mens Sana sarà una chiave importante. Ad esempio l’utilizzo di Ortner, Hunter o Ress come centro può cambiare tutta la prospettiva tecnico-tattica della partita a seconda del giocatore scelto».

Quale sarà la chiave della gara contro la Mens Sana?
«Siena è capace di fare tante cose sui pick and roll, può cambiare, può contenere e può essere aggressiva, quindi sarà determinante avere la capacità di leggere ogni loro proposta tattica. Da parte nostra devono esserci delle letture molto semplici ma altrettanto performanti dal punto di vista offensivo. Dovremo leggere la partita dal punto di vista del ritmo, oltre ad avere una soglia di attenzione ai massimi livelli, necessaria per una partita da dentro o fuori».

Come arriva la Virtus alle Final Eight?
«Ci presentiamo come siamo in questo momento, ovvero con un esterno in meno e con un lungo che sta cercando di trovare la condizione migliore, ma tutte queste situazioni, che all’esterno possono sembrare condizionarci, non ci devono assolutamente toccare. Dobbiamo andare oltre, fare uno sforzo mentale e sopperire ad assenze o mancanze, andando oltre quelle che sono le nostre problematiche attuali».