fbpx
Home Serie A Road to Final8 – la Virtus Bologna torna a giocare la Coppa Italia dopo 6 anni di assenza

Road to Final8 – la Virtus Bologna torna a giocare la Coppa Italia dopo 6 anni di assenza

0

Ritorno alle finali di Coppa Italia per la Virtus Bologna, che a Firenze affronta la sorpresa Brescia nei quarti di finale. Pietro Aradori non sarà disponibile dopo l’infortunio subito domenica scorsa a Sassari.

LA STORIA

8 trofei in bacheca (record di coppe Italia vinte) e 6 finali perse: è con questo pedigree che si presenta la Virtus alla Final Eight di Firenze. I bianconeri mancano all’appello però dal lontano 2012.

IL MOMENTO DI FORMA

Dalle stelle alle stalle in pochi minuti: Bologna attraversava fino a domenica scorsa un ottimo momento di forma che ha visto la squadra di Ramagli risalire la classifica grazie alle 7 vittorie negli ultimi 8 turni di campionato. A Sassari controlla per 20 minuti, ma l’infortunio di Aradori e la conseguente sconfitta mina le certezze della Virtus. Se si considera anche il piccolo infortunio di S.Gentile, possiamo dire che la Coppa Italia arriva in un momento non ottimale per la Segafredo.

IL PUNTO DI FORZA

Uomini vincenti: poche squadre possono vantare a roster Lafayette, Gentile e Slaughter, giocatori con un palmeres di tutto rispetto, abituati a partite di questo livello in Italia e in Europa.

IL PUNTO DEBOLE

Da inizio campionato la Virtus ruota 9 giocatori, e ogni partita regala uno straniero all’avversario. L’ultimo innesto non è ancora arrivato e l’infortunio di Aradori rende ancora più corte le rotazioni di coach Ramagli, che si vedrà costretto a ruotare solamente 8 giocatori. Il poco gioco di squadra è un altro elemento da non sottovalutare per Bologna, che troppo spesso si è affidata alle giocate di Alessandro Gentile, che non sempre ha la testa giusta per vincere le partite.

OBIETTIVO

Pur essendo una neopromossa, gli investimenti hanno fatto si che centrare le Final Eight fosse un obiettivo fondamentale per il percorso di crescita della Virtus. La semifinale però non è un’utopia, visto anche l’accoppiamento con una Brescia in evidente calo di condizione.