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Reyer Venezia, la presentazione di Stefano Tonut. “Affronto questa esperienza a testa alta.”

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Stefano Tonut, venezia

E’ il giorno della presentazione ufficiale di Stefano Tonut alla Reyer Venezia. Ecco le dichiarazioni rilasciate dal nuovo acquisto oro-granata presso la sala stampa del PalaTaliercio.
 
Ad aprire la conferenza stampa, come di consueto, è Federico Casarin nella sua nuova veste di presidente: “Prima di lasciare la parola a Stefano, ci tenevo a ringraziarlo per aver scelto l’Umana Reyer per le prossime stagioni e di augurargli un bocca in lupo per il prosieguo della sua carriera. Ricordo che non è stata una mossa di mercato fatta in questi giorni ma è stato un percorso fatto all’inizio dell’anno e che si è materializzato al termine della sua stagione sportiva fatta a Trieste, si era già visto e concordato nel tempo grazie anche a chi fa parte dello scouting e ne conosce lo sviluppo. Inizialmente era una scommessa per poi rivelatasi qualcosa di importante, Stefano è un giocatore con grandi qualità e potenzialità, siamo sicuri che possa fare qualcosa di importante anche in Serie A.”
 
La parola ora passa al diretto interessato “Sono contentissimo di avere quest’opportunità quest’anno e spero più a lungo possibile perché secondo me è stato il periodo giusto per la mia crescita e reputo sia la situazione che la squadra siano perfette per me. Non mi aspettavo così presto di arrivare in una società così importante, ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine fino adesso nel corso degli anni perché non è stato facilissimo arrivare fino a qua. Affronterò questa nuova esperienza a testa alta perché sono comunque orgoglioso di quello che abbiamo fatto l’anno scorso e quello che ho fatto io in ogni allenamento ogni giorno. Sono contento di essere qua, non vedo l’ora di cominciare.” 
 
Il grande salto nella massima serie per un giovane con il rischio di un minutaggio incerto rispetto all’A2. “Sono partito da questo ragionamento, fare parte di una società importante come la Reyer e sapere di non avere un minutaggio alto è normale, non posso pretendere di giocare 20-30 minuti di punto in bianco e sta a me come giocatore e persona dimostrare tutto quello che ho fatto fin adesso. Io reputo la scelta della società Venezia giusta perché farne parte significa andare in campo ogni giorno e allenarsi con giocatori a cui cercherò di rubare gran parte della loro esperienza o del loro gioco; l’ho reputato fondamentale anche l’anno scorso e due anni fa chi avevo davanti per imparare, spero che sia giusta la mia idea quest’anno e negli anni a venire.”
 
Cosa si aspetta da quest’anno.“All’inizio della stagione passata mi ero prefissato di cercare nell’essere più costante possibile nel rendimento complessivo, di essere importante in difesa e in attacco, sia fuori che dentro al campo. Quest’anno sarà la stessa cosa ma 100 volte più difficile con i minuti che non saranno gli stessi dell’anno scorso, cercherò di non demoralizzarmi quando le cose andranno male e di non montarmi la testa quando andranno bene, voglio essere più equilibrato possibile.”
 
Un anno dopo, si riforma la coppia con Ruzzier. “Spero di sì, ho avuto dei buoni rapporti con lui, abbiamo giocato insieme per tanti anni come l’Europeo under20. Lui mi ha parlato molto bene di questa società e ha un po’ influito sulla mia scelta.”
 
L’estate con le nazionali. “Il mio miglioramento che ho avuto in questi anni l’ho avuto grazie alle sessioni estive con l’under20 o con la Sperimentale, mi ha cambiato e migliorato molto, ho preso conoscenza di quello che potevo essere e le responsabilità sono aumentate. Spero anche quest’anno di finire il più tardi possibile con la Sperimentale, spero di andare in Cina con loro.”
 
Cosa vuol dire essere uno dei pochi italiani del campionato. “In una società così importante mi rende orgoglioso, ho fatto tanto in questi anni che sono riuscito ad arrivare fino a qua e spero di migliorare negli anni a venire. Nei playoff della Serie A appena finiti si sono messi in mostra tanti italiani, spero sia l’inizio di una ripresa, ma dipende solo da noi e non dalle regole.”
 
Da Dalmasson a Recalcati. ”E’ un bel passo. Dalmasson mi ha insegnato tantissime cose, soprattutto come si sta in campo; lo ringrazierò sempre, l’ho avuto per 3 anni e mi ha cambiato molto, ho vissuto con lui ogni giorno. Il miglioramento è dovuto a lui, ho cercato di mostrargli sempre quello che pensavo realmente di poter fare e sono riuscito a dimostrarlo, merito suo e dei miei compagni. Recalcati? Quando ero alla Sperimentale ho avuto una sua telefonata e mi ha fatto piacere dato che non me l’aspettavo, mi ha dato il benvenuto e l’ho ringraziato.”
 
Un giocatore a cui si ispira. “L’ho sempre apprezzato anche per i suoi atteggiamenti un po’ strani, Alessandro Gentile: come età è un po’ più avanti rispetto a tante persone, lo apprezzo perché fa bellissime cose da tanti anni sia in Italia che in Europa, ha il carattere giusto per fare parte di questo campionato e non solo.”
 
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