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Repesa presenta la sua Milano: “Gentile la stella, assemblato un gruppo molto interessante”

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Jasmin Repesa, milano

Mancano ancora altri due tasselli, una guardia e un ala grande che possa giocare da anche da ala piccola, e poi il puzzle è completato. Prende sempre più forma la nuova Olimpia Milano targata coach Jasmin Repesa, che nei giorni scorsi ha messo a segno importanti colpi di mercato, aggiudicandosi giocatori magari non di grande grido, ma dalla crescita esponenziale. Uno stile alla Repesa, che attraverso le pagine de “La Gazzetta dello Sport”, presenta il suo nuovo roster.

“Eravamo partiti da un’idea chiara: avere più italiani possibili che potessero dare garanzie in Eurolega. Per coprire la posizione di ala forte quindi avevamo pensato a Melli
e Datome. Loro hanno preferito fare altre scelte non accettando le nostre proposte e così abbiamo dovuto modificare alcuni incastri. E’ stato un cambiamento importante, ma abbiamo reagito bene assemblando un gruppo a mio parere molto interessante”.

Il perno del progetto: “Sicuramente è Alessandro Gentile, come abbiamo già ribadito più volte. Ale deve diventare la nostra vera stella e per questo gli chiederemo un altro salto di qualità a tutti i livelli”.

Settore esterni:  “Jenkins e Lafayette sono quanto di meglio ci sia in Europa nel pressing sulla palla. In Eurolega, se non metti pressione per 40 minuti, non vai da nessuna parte. Sono guardie che sanno fare un po’ di tutto e io le voglio così. Le point guard classiche non esistono quasi più e poi a me non piacciono: non mi interessa l’americano che palleggia per 20 secondi per poi andare in uno contro uno. Lafayette è più playmaker e quindi ora vorremmo inserire una guardia-ala. Siamo riusciti, con buon tempismo, a prendere Cinciarini. Ha 29 anni ma può crescere ancora. Ci siamo parlati e mi ha fatto un’ottima impressione: ha carattere, è strapositivo e ci può aiutare molto”.

Settore lunghi: “Dovevamo prendere un lungo italiano e abbiamo puntato su Cervi. Faremo di tutto per renderlo più duro e alzare la qualità del suo gioco. Parte da quinto lungo ma potrebbe anche diventare il terzo, dipende tutto da lui. Lawal è invece quel giocatore verticale che ci può servire in determinate situazioni, con la giusta chimica attorno. McLean – argomenta Repesa – è un combattente, un lungo moderno, forse un po’ undersize, ma con una grande aggressività sotto canestro. Io lo vedo come “cinque” ma può dare anche tanti minuti da “quattro”, magari con Lawal vicino. Macvan è un elemento che capisce il gioco, sa passare la palla, viaggia a 2 assist di media, prende i rimbalzi e in particolari accoppiamenti possiede anche il gioco spalle a canestro. Nel Partizan si muoveva da ala-forte, ma anche da pivot. Come stile mi ricorda un po’ Lorbek”.