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Reggio Emilia, coach Menetti: “Le rivoluzioni non portano da nessuna parte. Vogliamo vincere crescendo”

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Massimiliano Menetti Reggio Emilia

Certamente è stata una delle regine del basket mercato 2014. Certamente sarà protagonista nella stagione che sta per prendere il via tra poco più di una settimana. Parliamo di Reggio Emilia che dopo l’Eurochallange conquistata la scorsa stagione punta a confermarsi anche tra i confini nazionali. Grande entusiasmo nella piazza biancorossa che sogna ad occhi aperti un campionato di vertice.

E’ coach Menetti a fare il punto della situazione dalle colonne de “La Repubblica”: “E’ un entusiasmo che non dobbiamo tenere a freno. Credo che questo sia il momento più bello della storia del club insieme a quello vissuto negli anni ’80 con Dado Lombardi in panchina. L’entusiasmo va cavalcato, allo stesso tempo credo che la piazza sia ormai matura, consapevole del tipo di squadra che abbiamo costruito e che la palla alla fine è rotonda. Ci saranno momenti di difficoltà, la differenza dovrà farla questa grande empatia che si è creata negli ultimi anni tra la squadra e il pubblico”.

Il mercato condotto dalla società ha certamente alimentato le aspettative dei tifosi. Importanti conferme dovranno trasmettere l’importanza della canotta biancorossa ai nuovi arrivi. Menetti sa che proprio dai “vecchi” sarà importante ripartire: “Le rivoluzioni non portano da nessuna parte, almeno da noi non hanno mai funzionato. La continuità è sempre stata il nostro marchio di fabbrica. Nell’anno in cui abbiamo vinto il campionato di Legadue abbiamo confermato un gruppo che si era salvato all’ultima giornata evitando la retrocessione tra i dilettanti. Anche in serie A abbiamo seguito questa strada e non mi sembra che siamo andati male. 

andrea cinciarini, reggio emilia

La Grissin Bon di questa stagione si caratterizza per la presenza di un forte nucleo di italiani (Cinciarini e i giovani Della Valle e Mussini) e per l’arrivo di big dal nome e curriculum importante (leggasi Drake Diener, e i gemelli Lavrinovic): “Sono sicuro che Cincia farà il suo ultimo salto di qualità. Parliamo del play della nazionale, di un giocatore nel pieno della maturità. Vuole ambire ad essere un play importante anche ad altissimo livello e i play importanti ad alto livello sono quelli che riescono a gestire, a mettere in ritmo i compagni e a valorizzare tutti i giocatori che hanno al loro fianco. Mussini? E’ praticamente ancora uno juniores ma con un grandissimo talento. Con lui bisogna avere pazienza, deve giocare e fare esperienza, la strada è lunga ma è un ragazzo tranquillo, umile, bisogna dargli il tempo di crescere. Stesso discorso può essere fatto per Della Valle con cui ci stiamo conoscendo praticamente adesso. Ha bisogno di imparare tante cose, ma ha passione e voglia di far bene. Drake è un ragazzo eccezionale in tutto ciò che fa. E’ un giocatore umile, che nel momento in cui entra in palestra diventa uno juniores per il modo in cui si fa allenare. Allo stesso tempo però ha quella personalità che manifesta nella maniera giusta, senza far pesare minimamente il suo passato. E’ un piacere vederlo allenarsi. Il giocatore lo conosciamo tutti,ha un talento enorme. Cosa gli chiedo? Credo che abbia voglia di esplorare dei modi diversi di giocare. In queste amichevole si è scoperto uomo assist, lui è un giocatore completo, capace di decidere cosa è meglio per la squadra. Di sicuro la cosa che ho chiesto a lui e agli altri veterani è di lavorare insieme ai giovani per farli crescere sotto l’aspetto mentale”.

Per quanto riguarda gli obiettivi Menetti rimane con i piedi per terra: “Alzare l’asticella è un termine che non ci è mai piaciuto. Le parole giuste sono due, consolidarsi e migliorarsi. Se ci guardiamo indietro ci accorgiamo di aver fatto in tre anni qualcosa di eccezionale. Sesto posto da neopromossa, per due anni di fila ai play off uscendo una volta a gara 7 e una a gara 5 con Siena, due volte alla fase finale di coppa Italia e nel mezzo ci abbiamo messo anche la conquista di una coppa europea. Riuscire ad arrivare ancora ai play off e superare il primo turno sarebbe bellissimo”.

Infine un pronostico sul campionato: “Al di là della grana Lavrinovic stiamo lavorando bene. Questo è forse il miglior gruppo avuto in questi anni ma è anche quello che necessita di maggior lavoro. E’ un mix di esperienza e gioventù che ha bisogno di scoprirsi e conoscersi, il lavoro farà la differenza. Per quanto riguarda le altre in questo momento fare una griglia è molto difficile. Milano è giustamente la squadra favorita, si è tolta finalmente la scimmia dalla spalla e ha dato continuità tecnica al gruppo dello scorso anno. Dietro può succedere di tutto, come ogni anno ci saranno grandi sorprese e qualche delusione. E’ un campionato dove a parte noi, Milano e qualche altro club ci sono squadre che hanno rivoluzionato completamente il roster. C’è chi farà fatica a trovare la quadratura e chi pur non conoscendosi diventerà subito un gruppo vincente. Dopo le prime dieci giornate si potranno avere le idee più chiare”.