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Reggio Emilia, Cinciarini: “A Reggio progetto serio. Noi italiani possiamo essere decisivi”

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andrea cinciarini, reggio emilia

Una delle capoliste della nostra Serie A è Reggio Emilia che con il suo nucleo di italiani sta regalando una pallacanestro spumegginte ed efficace (unica sconfitta contro Cremona di un punto). A raccontare la realtà emiliana è intervenuta dalle pagine de “La Repubblica” Andrea Cinciarini,capitano dei biancorossi: Questa è una squadra costruita con giocatori che hanno fame, voglia di migliorarsi e arrivare lontano. La società ha costruito un bel gruppo. Ci sono gli italiani, quasi tutti giovani, che hanno voglia di far vedere di valere la serie A, penso a Mussini, Della Valle ma anche agli stessi Polonara e Cervi. E poi c’è gente esperta che ha vinto tanto, parlo di Kaukenas, Lavrinovic e Diener”.

Le assenze di Darjius Lavrinovic, Drake Diener e Ojars Silins a quanto pare non hanno condizionato il rendimento della GrissinBon: “La forza di questo gruppo è stata propria questa, quella di andare oltre nonostante le mille difficoltà capitate ad inizio stagione. Rinunciare a Diener, Silins e Darius Lavrinovic, e ci metto anche Pini, non è stato facile. Se siamo in vetta è perché anche nei momenti di difficoltà, penso all’ultima partita giocata ad Avellino quando nel terzo quarto ci siamo trovati sotto un paio di volte di sei punti, non molliamo mai e continuiamo a giocare la nostra pallacanestro”.

andrea cinciarini, reggio emilia

Da ormai tre anni consecutivi in serie A Reggio Emilia non vuole accontentarsi. La vittoria dell’Eurochallange è solo l’inizio di un progetto che punta in alto: “Tre anni fa, quando mi è stata prospettata questa possibilità (accasarsi a Reggio n.d.r.), non ho esitato un attimo a firmare anche se si trattava di una neopromossa e io arrivavo da un’altra realtà importante come Cantù e giocavo l’Eurolega. Sapevo che qui c’era un progetto importante, ambizioso, che se all’inizio avremmo lottato per la salvezza poi l’asticella si sarebbe alzata. Ed è stato così. La squadra è stata costruita davverobene, è un giusto mix di giovani ambiziosi e stranieri che hanno già vinto e sanno come vincere e giocare determinate partite. Sta a noi lavorare duro in allenamento per migliorarci sempre di più. Abbiamo tanti obiettivi in testa. La vittoria dell’Eurochallenge la scorsa stagione è stata bellissima, ma non voglio sia l’unica qui a Reggio. E’ servita a ribadirmi che la scelta fatta è stata quella giusta. Vogliamo restare tra le prime quattro e provare ad arrivare in fondo in campionato e coppa Italia. E non molliamo l’Eurocup, anche se la classifica non è certo la migliore.La pressione non deve farci paura, sappiamo che siamo una squadra forte, che siamo lunghi e che questo può fare la differenza soprattutto nei play off. Non so dove arriveremo, so dove vogliamo arrivare. Abbiamo tutto per fare bene”.

Guardando il roster reggiano si nota come sia ricco di italiani di talento e soprattutto già decisivi. Secondo il capitano di Reggio ciò è dovuto ad una lungimirante progettualità: “Qui c’è progettualità, quello che anche a causa del momento di crisi che vive il paese manca in altri club. Difficile programmare quando non c’è stabilità economica. A Reggio si è investito sugli italiani, Cervi e Mussini vengono dal settore giovanile, Silins è cresciuto qui, è arrivato Polonara, a Della Valle è stato fatto un quinquennale, io sono qui da tre anni. Spesso la parola progetto viene usata con superficialità, qui invece il progetto esiste e va avanti. Credo che ai giocatori italiani vada data maggiore fiducia perché possono essere protagonisti se messi nelle giuste condizioni. Prendo ad esempio Mussini, è stato bravo a ritagliarsi il suo spazio ma ha trovato anche una società che ha puntato su di lui e un allenatore come Menetti che lo ha tenuto in campo anche dopo un tiro sbagliato o un pallone perso. Federico ha un talento smisurato e nonostante i 18 anni gioca con la maturità e la faccia tosta di un veterano. E’ un ragazzo che sa ascoltare e spero possa pian piano ripercorrere tutte le tappe che hanno fatto i grandissimi di questo sport. In questo momento se devo trovargli un punto debole è il fisico, ma a 18 anni ha tutto quello che non si insegna, vale a dire testa, talento, maturità e lo stare al posto giusto nel momento giusto. Può diventare un giocatore che sposta gli equilibri e fare una grande carriera”.

Andrea Cinciarini è uno dei pilastri anche della nostra Nazionale. L’obiettivo è fare bene ai prossimi Europei e qualificarsi per Rio 2016: “La speranza è di arrivare a giocarci l’Europeo senza infortunati, con gli ‘americani’, con Hackett e il gruppo storico. Al completo non siamo inferiori a nessuno e una squadra lunga può fare la differenza. Siamo nel pieno della maturità tecnica, vogliamo giocare un grande Europeo e provare ad arrivare ai Giochi di Rio. E’ un sogno che dobbiamo avere tutti, dobbiamo volerlo, niente è impossibile”.