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Pronti, via: tra Capo d’Orlando e Cantù subito in palio punti pesanti

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Tommaso Laquintana (Capo d'orlando)Si apre con quello che potrebbe già essere uno scontro diretto, alla luce dei dichiarati obiettivi stagionali, la stagione 2015-16 tra Capo D’Orlando e Cantù, in campo Domenica al PalaFantozzi. Per due squadre largamente rinnovate rispetto alla scorsa edizione, partire con il piede giusto riveste un’importanza particolare, anche sul piano psicologico.

Qui Cantù – La squadra del neo coach Fabio Corbani viene da un precampionato altalenante, sfruttato soprattutto per mettere a punto i meccanismi del nuovo sistema di gioco del coach milanese. Dopo la vittoria contro Venezia a metà Settembre nel torneo di Jesolo sono arrivate tre sconfitte contro formazioni di Serie A, due interne contro Pesaro e Cremona e l’ultima nella finale del Trofeo Lombardia, ancora contro la Vanoli. Il pubblico di fede biancoblu ha potuto però apprezzare nel frattempo il potenziale offensivo di Brady Heslip, arrivato da due settimane dopo il Fiba Americas con il suo Canada, che ha incendiato retine fin dal primo giorno, firmando 30 punti Domenica scorsa a Desio. La guardia tiratrice bianca da Baylor University costituisce il primo riferimento offensivo per una formazione che ha l’altra punta in Laquinton Ross, tra i più costanti in preseason, alle prese in settimana con una forma influenzale (ma sarà a disposizione domani) che potrebbe limitarlo. Qualche problema muscolare invece per Kenny Hasbrouck, l’ex-Virtus Bologna fermato precauzionalmente al Lombardia e per Jakub Wojchechowski, il lungo polacco che Corbani si è portato dalla LegaDue, che ha rimediato una ferita suturata alla testa per un incidente, ma saranno entrambi in campo domani. Quintetto guidato dall’ex-Pistoia Langston Hall, metronomo di una formazione che vorrebbe fare del movimento di palla la propria idea di pallacanestro, e che vede in ala piccola un Awudu Abass alla ricerca della definitiva esplosione a questo livello, con il centro Jared Berggren a giocare quel ruolo di lungo dinamico e pericoloso dalla distanza già interpretato a Wisconsin con il grande Bo Ryan. Molta Italia in panchina con Laganà, alla ricerca del riscatto dopo un primo anno travagliato dagli infortuni a cambiare gli esterni, insieme ai giovani Zugno e Cesana, e Tessitori a ritagliarsi uno spazio importante nelle rotazioni dei lunghi.

Qui Capo D’Orlando – La Betaland del rinnovato coach Giulio Griccioli (tra i nomi girati per la panchina di Cantù ad inizio estate) ha un nucleo di esperti giocatori europei con la scelta consapevole di affidarsi ai due Usa per coprire gli spot dei lunghi titolari. Laurence Bowers, (uscito da Missouri nel 2013, due stagioni da pro in Israele all’attivo) e Alex Oriakhi (campione NCAA con Connecticut nel 2011, reduce da una stagione in Lituania al Pieno Zvaigzdes) formano una coppia ben assortita per talento e fisicità, che può fare bene nella nostra Serie A. Tanta esperienza nel backcourt, con Vlado Ilievski, già protagonista storico del campionato italiano con le maglie di Roma, Bologna e Siena nella prima decade degli anni 2000, l’eterno Gianluca Basile, e un altro vecchio volpone come il lituano Simas Jasaitis in ala, i tre protagonisti del recente successo dei siciliani nel Memorial Basciano. Capo D’Orlando ha regolato Ferentino in semifinale, per bissare poi con una convincente vittoria contro Caserta 79-68 in finale, con Jasaitis MVP del torneo e buone cose anche dal veteranissimo Sandro Nicevic. Dietro i pretoriani una pattuglia di giovani interessanti, dal nostro Tommaso Laquintana alla guardia ungherese classe ’95 Zoltan Pearl, con il recente arrivo di Nika Metreveli ad integrare il reparto lunghi. In attesa di Vojislav Stojanovic, diciottenne guardia serba cresciuta nella Stella Rossa, tra i prospetti europei più interessanti (reduce da un ottimo Europeo Under 18), fermato da un lieve risentimento, ma soprattutto in attesa del visto Fiba. Con il croato Vujicevic ( ala/centro classe ’96), lo slovacco Mario Ihring (play classe ’98) e il georgiano Babilodze (ala ’98) forma la pattuglia di giovanissimi nel mix quasi estremo con cui l’Orlandina affronta la propria missione salvezza.

Fattori chiave –  Trattandosi di esordio stagionale è facile che siano i fattori psicologici e di amalgama raggiunto a indirizzare le sorti della contesa. Cantù dovrà sistemare le rotazioni difensive, spesso questionabili nelle amichevoli con avversarie di livello e reggere sotto i tabelloni, dove appare leggera con Ross da 4 e un centro atipico come Berggren. Proprio il matchup tra l’ex-Wiscosin e i muscoli di Alex Oriakhi sarà uno dei duelli chiave, mentre tra Heslip e Basile potremmo assistere allo scontro tra due dei tiratori più letali del campionato. Anche il confronto al fosforo tra la fisicità di Hall e l’esperienza di Ilievski promette di essere interessante, senza trascurare l’impatto che avranno le due panchine, anagraficamente molto acerbe ma chiamate a un ruolo determinante per entrambe le formazioni.

Precedenti ed ex – Sono otto i precedenti agli annali tra le due formazioni, con Cantù che si è imposta in sei occasioni. In parità il bilancio della scorsa stagione, con la vittoria dei siciliani 79-71 all’andata con i 21 punti di AustinFreeman e il largo successo dell’Acqua Vita Snella 93-67 al Pianella, con i 19 di Metta WorldPeace al suo esordio casalingo.

Un solo ex, ma extra-lusso, in campo: Gianluca Basile ha vestito la maglia canturina nella stagione 2011-12, dopo le sei stagioni a Barcellona, chiudendo a 8.6 ppg in campionato e 10 in Eurolega. Proprio all’Europa è legato il ricordo più nitido di quell’anno, con la tripla di Bilbao, l’incredibile catch and shoot da 9 metri che bruciò la sirena, mandando l’allora Bennet Cantù alle Top 16 della massima manifestazione continentale.

Palla a due alle 18.15 (con diretta locale per la Lombardia su Teleunica, canale 193 DTT), direzione di gara affidata ai signori Lamonica, Lo Guzzo e Borgioni.

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