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Pesaro, le prime parole di Pecile: “Non vedo l’ora di rindossare la canotta biancorossa”

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Dopo l’ufficialità ,sancita dallo stesso giocatore sul suo profilo Facebook nella giornata di ieri, ecco che arrivano le prime parole  di Andrea Pecile, nuovo giocatore della Vuelle Pesaro riportare da “Il Resto del Carlino di Pesaro”. Un gradito ritorno quello del play-guardia italiano a 10 anni di distanza dall’ultima apparizione con la squadra marchigiana.

 

“Mi stavo organizzando per venire qualche giorno in vacanza a Pesaro e poi arriva la chiamata della Vuelle: non ci ho pensato su un secondo. Tornare in serie A e farlo con la maglia biancorossa, alla quale sono sempre rimasto affezionato, è il massimo per me. La trattativa è stata rapidissima, un paio di giorni e abbiamo chiuso; d’altronde quando due si cercano, e c’è la volontà di intraprendere insieme un cammino, l’accordo si trova. Sono venuto incontro alla società, forse per un’altra squadra non l’avrei fatto. Ma io a Pesaro c’ho lasciato il cuore e tanti amici. In tutti questi anni ho conservato tutto il materiale da gioco, comprese le doublé face d’allenamento e non vedo l’ora di rimettermi quella maglia.”

Dopo l’esperienza a Pesaro durata 3 anni dal 2000 al 2003, “Pec” ha girovagato l’Europa, precisamente in Spagna dove ha indossato le casacche del Granada(4 anni), Siviglia e Breogan per tornare nella nostra penisola rimettendosi in gioco nella LegaDue con i colori del Rimini, Jesi e infine Biancoblù Bologna: “Quattro anni in Spagna mi hanno permesso di confrontarmi con un altro basket e un’altra cultura. Tornando in Italia ho avuto l’opportunità di riassaggiare l’Eurolega con Siena poi tanta LegaDue. A Pesaro, dai 20 ai 23 anni, avevo davanti gente come Booker e Middleton, normale che fossi un giocatore di rottura nei pochi minuti che avevo a disposizione, poi l’esperienza mi ha maturato.”

Infine il giocatore italiano esprime la sua soddisfazione per aver firmato il progetto Vuelle ,che lo vedrà fare da chioccia ad un giovane promettente come Traini: “Sono contentissimo, mi piace il progetto: aiutare i giovani che faranno parte della squadra a trovare la strada, un po’ quello che ho fatto a Bologna l’anno scorso. Costa, Cioppi e Dell’Agnello mi hanno visto giocare nelle ultime tre annate in Legadue e sanno che ho ancora qualcosa da dire al piano di sopra”.