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Pesaro festeggia, Sassari rimpiange, al PalaSerradimigni il risultato è inverso alle emozioni

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Il Banco di Sardegna, guida dal primo all’ultimo momento la gara contro Pesaro, una partita a senso unico che ha visto il Banco comandare anche di 35 lunghezze, contro una VL corta nelle rotazioni e priva di energie, i risultati di Cantù e Cremona però, cancellano le speranze playoff dei padroni di casa e regalano l’impresa chiamata salvezza per la truppa di Galli.
La cronaca:
Con le rotazioni ridotte Pesaro di fatto non scende in campo nel primo quarto, Sassari è nettamente superiore per atteggiamento, fisico e atletismo e scava subito un vantaggio in doppia cifra importante, costringendo gli ospiti ad affidarsi solo a soluzioni in isolamento dalla lunga distanza; la zona chiesta da Galli paga dazio sulle conclusioni pesanti di Hatcher e soci e al 10’ Sassari doppia Pesaro: 28-14.
La Dinamo dilaga in apertura di secondo quarto, le conclusioni dalla lunga distanza dei padroni di casa mettono alle corde gli ospiti, la VL sprofonda a -20 e soffre la scelta di Markovski di giocare con due centri di ruolo, una soluzione che paradossalmente non favorisce il gioco interno, ma mette in ritmo Bamforth e Bostic che ancora una volta sempre dai 6.75 aggiornano il massimo vantaggio a quota 22.
L’inerzia della gara non cambia, le percentuali da 3 per il Banco rimangono altissime, i raddoppi di Pesaro non portano i risultati sperati e i biancoblu continuano a segnare con una costanza che sembra delineare un proseguo di gara a senso unico, con Bamforth capace di chiudere la prima metà di gara a quota 20; Markovski chiude la rotazione a 12 facendo esordire fra le mura amiche anche il giovane Bucarelli, mentre Pesaro chiude con un piccolo break che porta a -21 il passivo: 57-36 il punteggio al 20’.
Il copione non cambia dopo la pausa lunga, Sassari in pieno controllo, continua a mantenere la testa della gara con oltre 20 lunghezze di margine e lo fa con le sue seconde linee: trova spazio anche Bucarelli, arrivato da Cagliari dopo il termine della regular season di A2, capace di trovare il suo primo canestro dal campo in serie A, mentre Pesaro, riesce solo ad affidarsi a conclusioni dalla lunga distanza, che saltuariamente, fermano il ritmo di Sassari, con Braun e Clarke che non si arrendono nonostante l’ampia forbice. Con il ritorno in campo di Bamforth e Bostic, Sassari legittima il vantaggio, colpisce anche in post basso e aggiorna a 27 il massimo vantaggio, con la magia di Polonara da tre quarti di campo.
L’ultimo quarto è un lungo garbage time, in cui Pesaro dimostra di avere orgoglio, ma non le capacità per reggere il divario fisico e di talento offensivo che Sassari impone sul parquet, Clarke e Braun sono gli ultimi ad alzare bandiera bianca, ma le notizie che arrivano da Cremona non preoccupano la truppa di Galli e la partita continua senza un vero cambio di inerzia che porta il Banco a chiudere la sua stagione con una ampia vittoria, ma senza poter festeggiare a causa della vittoria di Cantù, mentre la VL, nonostante la sconfitta festeggia una salvezza che fino a qualche settimana fa sembrava un sogno. Al PalaSerradimigni finisce 112 – 81.