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Non una sfida come le altre: il preview di Sassari – Reggio Emilia

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Per quanto sia solo la terza di campionato, la gara fra la Dinamo Banco di Sardegna Sassari e la Grissin Bon Reggio Emilia, non può fare a meno di evocare un passato recente ricco di emozioni, che ha caratterizzato l’evoluzione di entrambe le squadre.
Dopo una finale scudetto che vide i Sardi vincere il primo storico scudetto nel 2015, Sassari e Reggio oggi sono profondamente cambiate, ma vivono oggi delle situazioni simili in questo primo squarcio di stagione.

Come arriva Sassari:
Due sconfitte di fila fra campionato e coppa, dopo un esordio convincente contro Cantù; la truppa di Pasquini ha bisogno di due punti per non condizionare con la pressione un gruppo quasi completamente rinnovato e, molto più giovane rispetto alle squadre degli anni passati. Un roster che dovrà continuare a fare a meno di Hatcher anche per la partita di Domenica e dal quale coach Pasquini si aspetta un’evoluzione positiva, nonostante le due sconfitte con Torino e Karsiyaka:
“La partita contro Reggio non è una partita qualunque perché ormai le sfide tra Sassari e Reggio Emilia negli anni hanno segnato quella che è la pallacanestro di alto livello in Italia. Mi aspetto una partita estremamente dura contro una squadra giovane ed estremamente interessante che ovviamente ha bisogna di crescere ma che già a Buducnost l’altro ieri ha fatto una partita di gran livello come aveva fatto ad Avellino in prima giornata. Sono caduti in casa la scorsa settimana contro Pesaro ma con un avversaria che ha fatto una prestazione al tiro davvero incredibile per cui non so fino a che punto arrivino i demeriti di Reggio e i meriti di Pesaro”.
Il coach Sassarese poi ritorna sulla gara di Mercoledì persa nell’ultimo possesso con un dubbio fischio ai danni di Devecchi, che ha consegnato al Pinar i liberi che hanno valso la vittoria Turca al PalaSerradimigni in Champions: “Quando perdi una partita in quel modo ti resta la prestazione insieme al rammarico di ciò che è successo alla fine però bisogna essere bravi a mettere tutto alle spalle, pensando al fatto che siamo solo all’inizio e che non si può pensare troppo alle sconfitte così come alle vittorie. Siamo reduci da due partite estremamente dure, con Torino che è una squadra che in questo momento sta particolarmente bene, e contro Pinar dopo la vittoria contro l’Efes è arrivata molto carica e piena di energia. Resto convinto che noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo poi è successo quello che non doveva succedere ma non dobbiamo prenderla come scusa, dobbiamo ragionare sul fatto di liberare la testa e di non entrare nella fase della frustrazione  o dell’ansia ma dobbiamo cercare  di migliorare ogni giorno e di fare in modo che le nostre prestazioni, specie quelle difensive, possano crescere con un costante miglioramento ma soprattutto che vengano dilatate per più minuti perché abbiamo sempre rovinato in piccoli momenti di break quello che avevamo costruito in grandi momenti”.
Come arriva Reggio Emilia:
Tre sconfitte su altrettante gare giocate dall’inizio della stagione per la squadra di Menetti, che ha rinnovato al 90% il proprio roster, tra le partenze anche Polonara ex di giornata, e che ha necessità di compiere un percorso di crescita, che passa inevitabilmente da qualche mancanza di maturità nella gestione di situazioni pressanti dal punto di vista psicologico e, la sconfitta con Pesaro identifica questo tipo di aspetto. Di mezzo prima del ritorno sul parquet in campionato la trasferta di Podgorica in Eurocup, dove la notizia più brutta non è stata la sconfitta nonostante una prestazione più che sufficiente, quanto il problema al ginocchio per Cervi, che costerà un operazione per il centro azzurro e un assenza di 3 mesi dal campo.
Menetti non si deprime e cerca di caricare i suoi:
“Non c’è tempo per respirare, ma il doppio impegno ci mette davanti nuovi grandi obiettivi, il prossimo è la Dinamo, una sfida storica, piena di emotività, noi vogliamo continuare il nostro percorso di miglioramento e trovare la voglia, la cattiveria e il desiderio di prendere i primi due punti, soprattutto in trasferta visto che è la terza e credo che ora i ragazzi meritino una vittoria. Dobbiamo trovare la consapevolezza e la fiducia in tutte le nostre capacità tecniche e crederci per tutti i 40 minuti e non di abbandonarle nei momenti di difficoltà. Sassari ha grande talento, ma abbiamo voglia di fare la nostra partita e se dovessimo trovare i due punti, questi ci farebbero bene e darebbero un determinato volto a tutto il lavoro che stiamo facendo e alle prestazioni che i ragazzi stanno mettendo in campo nell’ultimo periodo”.

La chiave:
Con l’infortunio di Cervi e la rinuncia ad Hatcher, ancora una volta le due squadre saranno costrette a mutare le proprie scelte di gioco; Pasquini in conferenza stampa, proprio su questo ha identificato quello che probabilmente sarà l’ago della bilancia della gara di domani: Sicuramente Reggio giocherà più dinamica, opteranno per Reynolds e penso anche Wright da 5, ci daranno meno punti di riferimento a avranno più possibilità di aprire il campo. Noi dovremo essere bravi a sfruttare gli eventuali vantaggi a livello di stazza e di post basso, quello che siamo riusciti a fare bene la scorsa partita. Chiaramente ci sarà bisogno di maggiore collaborazione: quello che oggi ci sta mancando è la capacità di finire la difesa, nel senso che ci sono dei momenti, intorno al diciottesimo-ventesimo secondo, in cui ci manca l’ultimo step per poter chiudere bene.
Fondamentale quindi il lavoro nel pitturato e il sacrificio degli esterni, Sassari cercherà di alzare il ritmo in transizione, cosa che le è sempre riuscita grazie alla difesa zona, proposta diverse volte da Pasquini, una soluzione che spesso anche Menetti adopera e che quindi, potrebbe oltre al gioco nel pitturato, rendere indispensabile la precisione al tiro soprattutto dalla lunga distanza.
Interessante la sfida ai piani alti fra Reynolds e Jones.
Appuntamento alle 12:00 per il lunch match domenicale con diretta streaming su Eurosport Player, a dirigere la gara i signori Lanzarini, Borgioni e Grigioni.