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Milano è fuori dall’Eurolega, l’ultima beffa arriva al Pireo

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L’Eurolega dell’EA7 Milano si chiude ad Atene con una sconfitta beffarda all’ultimo tiro contro i campioni di Europa dell’Olympiakos per 82-81. Finale thrilling per una partita, che per la verità già nella seconda metà aveva poco da raccontare in termini di importanza per i due punti in classifica per entrambe le squadre; infatti le notizie da Kaunas della larga vittoria dei lituani sull’Efes rendevano praticamente inutile la settima vittoria consecutiva degli uomini del Piero per la conquista del primato, mentre il -20 del Cedevita a metà partita contro il Caja Laboral spezzava qualsiasi speranza di qualificazione alle Top 16 per gli uomini di Scariolo. Speranze di qualificazione, che per i milanesi erano legate all’improbabile vittoria dei croati alla Fernando Buesa di Vitoria (97-70 il finale in favore dei baschi). Milano, quindi, deve dire addio alla massima competizione continentale già dopo la prima fase eliminatoria, facendo peggio rispetto la scorsa stagione, quando l’Olimipia della prima gestione Scariolo riuscì a centrare l’obiettivo minimo delle top 16. Probabilmente adesso, nonostante l’eliminazione precoce non si aprirà nessun processo per la formazione biancorossa, perché Cook e compagni sono sotto processo ormai da più di un mese a questa parte, ma i risultati ottenuti in Eurolega devono far riflettere la dirigenza milanese. Troppo spesso nei finali punto a punto di gara (anche nella gare del Pireo di questa sera come era accaduto nei finali delle due gare con lo Zalgiris ed a Vitoria) è mancata la personalità ed il carisma nei giocatori biancorossi per portare a casa la partita, dopo prestazioni tutto sommato accettabili. Questo dovrà essere il punto principale sul quale lavorare per raggiungere i risultati sui quali si puntava ad inizio stagione per il primato in Italia (il campionato adesso, ed le eventuali final-eight di Coppa Italia rimangono gli obiettivi stagionali): cioè trovare il giocatore sul mercato con la leadership necessaria per dare sicurezza all’intero gruppo nei momenti decisivi dell’incontro. Al momento, come più volte confermato dalla società Olimpia, è improbabile un allontanamento di coach Scariolo per cambiare indirizzo tecnico della squadra, quindi l’unica soluzione è trovare un giocatore/ due giocatori in grado di raddrizzare la stagione.

L’inizio gara ha l’importante impronta di Spanoulis (12-8 al 6’), poi Milano trova 8 punti in fila di un ispirato Langford, e mette la testa avanti alla fine del primo quarto (16-19 al 10’). Ad inizio seconda frazione l’Olimpia trova punti dalle seconde linee italiane Gentile-Melli, e trova il massimo vantaggio sul +7 (20-27 al 12’). I greci però con i punti vicino a canestro del lungo ex Veroli Hines impattano sul 27-27 al 14’. Un nuovo break di 0-6 con due triple in fila di Melli e Stipcevic dà il +6 milanese (27-33 al 16’). La seconda parte della prima frazione è tutta in favore dei biancorossi padroni di casa, che con il doppio regista Spanoulis-Law, prima raggiungono la parità a quota 36-36, poi con una bomba dello scatenato Spanoulis (16 punti all’intervallo per il regista ellenico) il punteggio all’intervallo è sul 45-38 per gli uomini del Pireo. Al rientro dagli spogliatoi la musica non cambia: Olympiakos avanti, l’Ea7 ad inseguire (57-50 al 25’). Sale in cattedra Alessandro Gentile, sette punti in un amen per il giovane azzurro, per la nuova perfetta parità sul 62-62 alla fine del terzo quarto. A metà della frazione finale l’Olympiakos riallunga (72-66 al 35’), ma Milano con uno 0-7 di contro break, ispirato da un super Langford in attacco, rimette la propria targa avanti (72-73 al 37’). Bourousis fa 2/2 ai liberi, e l’Olimpia entra negli ultimi 80 secondi gara sempre con un punto di vantaggio (76-77). Hines segna su rimbalzo offensivo, Bourousis su assist di Hairston schiaccia il nuovo +1 meneghino (78-77), ma una tripla di Papanikolaou riporta gli ellenici sul +2 a 25 secondi dal termine. La tattica dei greci è mandare Milano in lunetta; Hairston fa 1/2 dalla lunetta (81-80), così come Law nell’altra metà campo dalla lunetta (82-80). Anche Langford fa 1/2 dalla linea della carità a 12 secondi dalla sirena (82-81), i greci fanno peggio (0/2 dalla lunetta), ma Langford con il tiro dalla lunga distanza della vittoria va cortissimo.

Olympiakos- EA7 Milano 82-81 (16-19, 45-38, 62-62)

Olympiakos: Spanoulis 18, Hines 16, Law 14, Powell 10, Papanikolaou 10

Milano: Langford 21, Gentile 13, Bourousis 13, Cook 9