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Home Serie A Massimo Cancellieri, dall’inferno “all’Olimpia”! «Non la vivo come una rivincita. Gentile in NBA? Scelta difficile. Melli mi ha sorpreso»

Massimo Cancellieri, dall’inferno “all’Olimpia”! «Non la vivo come una rivincita. Gentile in NBA? Scelta difficile. Melli mi ha sorpreso»

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Massimo CancellieriRetrocessione con l’Angelico Biella nella scorsa stagione e scudetto con l’Olimpia Milano in questa come assistente di Luca Banchi. Dall’inferno all’Olimpo per coach Massimo Cancellieri. «Non la vivo come una rivincita – ha dichiarato coach Cancellieri all’Eco di Biella -. L’esperienza mi insegnava che quando chiudi con una squadra ce n’è sempre un’altra pronta a darti una possibilità. Milano, però, era la migliore che mi potesse capitare

. I motivi precisi per cui abbiano scelto me non li so, e non li ho mai chiesti. Ma con Banchi ci conoscevamo da tempo e il suo modo di lavorare, pragmatico e concentrato, mi è sempre piaciuto».

Uno scudetto conquistato nel modo più incredibile con le due vittorie consecutive in Gara-6 (a Siena) e in Gara-7 in un Forum stracolmo. «La più difficile, ad esempio, è stata Gara-6: dovevamo andare a Siena a ribaltare il 3-2 e ci siamo riusciti sulla sirena, con il buzzer beater di Jerrells. In gara7 abbiamo sempre avuto la sensazione di essere in controllo, anche sul -8 stavamo difendendo bene e avevamo ancora opzioni in panchina, l’atteggiamento era positivo. Da un certo punto di vista quell’ultima partita, con un pubblico così, non potevamo che vincerla. Mai visto il Forum così pieno». Il tutto contro una Siena che sparisce dal panorama cestistico professionistico e ripartirà dalla DNB. «E’ una cosa triste. Sono già cadute Fortitudo, Virtus, Scavolini e Benetton. Ma Siena era la più importante degli ultimi anni, aveva creato un sistema che resterà d’esempio per tutti».

Un commento sui singoli e su Alessandro Gentile che deve scegliere se andare subito in NBA o se aspettare ancora una stagione. «No, su questo no. Lo aspetta una scelta molto difficile. Di certo posso dire che ha qualità straordinarie, è un giocatore di grande cuore e ha margini di crescita enormi. Tra quelli che mi hanno stupito di più c’è Melli, un giocatore silenzioso che ha alzato il livello del suo gioco. Ma anche Samuels, perché è diventato forse l’unico centro in Italia capace di attaccare spalle a canestro. E Jerrells, che ha iniziato male e finito da eroe».

Una parentesi sulla sua ex Biella. «Biella resta un bel posto dove fare pallacanestro, non è cambiato niente. Qualcuno si ricorda di me solo come l’allenatore della retrocessione, ma io non mi sono dimenticato delle due stagioni precedenti, nelle quali ci siamo divertiti, e nemmeno degli anni da assistente di Bechi. Insomma, non sono solo quello dell’ultima stagione».