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L’Upea soffre ma alla fine la spunta su Caserta

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Coach Griccioli, Upea Orlandina

Cominciamo dalla fine. Mancano 6 minuti e 44 secondi alla fine di Orlandina-Caserta, la squadra di casa è sotto 47-53. Arriva anche qualche fischio dagli spalti, i tifosi si sono spazientiti dopo l’ennesima palla persa in attacco ed una successiva difesa svogliata.

Time out Upea, c’è la necessità di dare una scossa, ma un timido e contento Griccioli nel post-partita ammette: “Onestamente non ricordo cosa ho detto ai ragazzi. C’era bisogno di continuare a fare le nostre cose, e dopo il timeout ci siamo riusciti”. Infatti in un minuto e mezzo arriva un parziale di 8-0 con bomba di Soragna a giochi spezzati, una penetrazione impossibile di Freeman e una tripla sempre di quest’ultimo. Nel finale, poi, la precisione ai liberi (oggi 19/21 per l’Upea) e il grande contributo del capitano, aiutano a conquistare questi due, sudatissimi punti che permettono a Capo d’Orlando di salire a quota 4, staccando di altrettanti punti proprio il fanalino di coda Caserta.

Markovski, arrivato solo mercoledì per prendere il posto dell’esonerato Molin, non crede sia stato un problema mentale ed in conferenza stampa parla di un buon atteggiamento visto dai suoi nell’arco dei 40 minuti; il problema principale: le condizioni di Howell che hanno sfasato le rotazioni e costretto Michelori (unico altro lungo) a giocare quasi 30 minuti.

Orlandina-Caserta non è stata una partita bellissima, anzi ad esser più precisi è stata la più brutta vista negli ultimi anni al PalaFantozzi, giocata tra due squadre un po’ impaurite e costrette, in un modo o nell’altro, a vincere per smuovere la classifica. Nei primi 20 minuti si è vista tanta confusione, una manciata di palle perse banali e poca precisione al tiro (35% per i padroni di casa, 30% per gli ospiti); al rientro dagli spogliatoi dopo l’intervallo lungo, poco cambia dal punto di vista dello spettacolo. Si assiste a tanti minuti di one man show, con Young cercato insistentemente (forse troppo) dagli uomini in maglia nera, e Freeman a sobbarcarsi gran parte delle responsabilità dei suoi. Infatti l’ex Grizzlies, Sixers e Pacers non rifiata nemmeno un istante, 40 minuti filati sul parquet, mentre l’altro prende ben 24 dei 50 tiri totali dell’Upea. Basta questo per capire su quali binari si sia giocata questa partita.

In fondo però per la banda di Griccioli, per i tifosi, per l’ambiente, contano i due punti, la vittoria che può risollevare il morale, in attesa di un giocatore che manca in maniera troppo evidente nelle rotazioni: Flynn, fuori per la quarta gara consecutiva, 6 se sommiamo le prove opache nelle uniche due partite in cui ha giocato. Il playmaker, un ruolo fondamentale, e anche il coach senese si trova d’accordo sul fatto che sia davvero difficile poter fare strada senza che vi sia appunto il regista titolare. La società lo attenderà, Flynn probabilmente a Pesaro ci sarà, ma non è dato sapere in che condizioni. I suoi minuti, oggi caricati sulle spalle di un generoso Pecile e del Baso, riuscirebbero forse a colmare le lacune presenti in questa squadra.

Caserta, che avrà tempo per sistemare le cose e venir a galla da questa situazione difficile, torna a casa propria con la consapevolezza che nulla si risolve da soli, che serve coesione e spirito di gruppo per raddrizzare questa stagione partita in maniera pessima. Markovski sembra avere il carattere giusto e la personalità per risollevare un ambiente demotivato.

BasketItaly.it MVP: Matteo Soragna. Le cifre parlano a favore di Freeman, che con i suoi 27 punti è stato un autentico mattatore in alcuni frangenti, ma il contributo del capitano va oltre le statistiche. Una tripla nel momento di massima difficoltà per l’Orlandina, sul -6, poi alcune giocate d’intesa con Nicevic, quasi a ricordare che loro due, giusto qualche mese fa, hanno portato la squadra in finale promozione. Poi lo sfondo preso sulla penetrazione di Young. In queste poche righe è riassunto l’ultimo quarto del capitano, che a fine partita si lascia andare fra abbracci e cenni d’intesa, e si gode la meritata ovazione del pubblico.

Upea Capo d’Orlando – Pasta Reggia Caserta 68-64 (12-13, 30-28, 45-46)

Capo d’Orlando: Archie 12, Freeman 27, Hunt 2, Basile, Soragna 9, Nicevic 6, Pecile 5, Karavdic, Burgess 7, Strati

Caserta: Howell 3, Gaines 14, Mordente 3, Young 20, Vadi, Tommasini, Michelori 10, Sergio, Tealdi, Moore, Scott 14

 

Tiri da due: Capo d’Orlando 14/32, 44% ; Caserta 16/34, 47%

Tiri da tre: Capo d’Orlando 7/18, 39% ; Caserta 8/24, 33%

Tiri liberi: Capo d’Orlando 19/21, 90% ; Caserta 8/12, 67%

Rimbalzi: Capo d’Orlando 32 (26 dif., 6 off.) ; Caserta 31 (24 dif., 7 off.)

Assist: Capo d’Orlando 8, Caserta 18