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La Juve manda in crisi Cantù. I giovani di Sacripanti corsari al Pianella

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E due. Coach Sacripanti concede il bis e sgambetta la sua adorata Cantù nel tempio del Pianella portando a casa la vittoria in volata 65-66 e conquistando la matematica salvezza per la Juve a 5 giornate dal termine della regular season. Pochi dubbi sui meriti di una compagine, quella bianconera, che ha mostrato più voglia e determinazione, a dispetto di rotazioni accorciate ulteriormente dall’assenza di Jonusas, ed ha poggiato sulle spalle dei suoi giovani per fare risultato, aggravando la crisi, oramai conclamata, della Lenovo.

E’ stata la serata di Jelovac (17, 3/5 da tre e 12 rimbalzi), che ha mostrato la propria doppia dimensione interna/esterna e del duo Michelori (7 più 5 rimb) Akindele (11 più 6), contro cui Cantù, nel quarto di coda ha pagato tremendamente dazio in area. Gentile (12 e 4 assist) ha gestito il ritmo come Sacripanti aveva chiesto, ma è il 21enne di Maddaloni, Domenico Marzaioli (8 punti, con il libero decisivo a 55 centesimi dal termine), in quintetto al posto del lituano assente, il simbolo dell’impresa casertana in Brianza.

I padroni di casa hanno mostrato un encefalogramma quasi piatto, a parte il break di fine 3° quarto, e un’incapacità di reagire alle situazioni createsi in partita che preoccupano più della stessa sconfitta e dei calcoli di classifica. C’è solo Aradori (19 e 5 rimb) in doppia cifra in una gara dove Cantù è stata tenuta a 6/21 da tre, con l’efficacia dei close out dei difensori bianconeri sugli esterni canturini facilitata dalla garanzia a centro area rappresentata da Akindele. E Caserta ha avuto cura di coprire tutti i giochi a due per liberare Leunen (5, 1/6 da tre) sul perimetro, con l’ex Oregon che non ha mai trovato luce per tiri puliti se non sulla rimessa della temporanea parità a 16” dalla sirena finale. L’energia di Smith non ha compensato un Tabu (8, 3/10 al tiro, 4 ast) ammirevole nel prendersi responsabilità, ma impreciso e poco lucido sotto pressione. Nella prova ancora opaca del reparto lunghi, trova posto il caso Tyus, in campo dopo aver passato 27’ in panchina, su cui si scatenano le ipotesi legate a un tweet sul suo desiderio di ritorno in Israele. L’ex Florida porta una scossa di energia, vanificata dalle amnesie difensive che concedono lasciapassare costosissimi per comodi lay up agli avversari.

In cronaca. Mancinelli parte da tre per Trinchieri, Sacripanti risponde con Marzaioli su Tabu e Gentile per Aradori, con Maresca sul capitano azzurro. Proni via, è la Juve a sembrare più bassa sulle gambe, attaccando il pitturato con Gentile e Akindele, che ingaggia lotta muscolare con Cusin (7 e 2 rimb). I primi attacchi biancoblu sono troppo stanziali, la palla gira poco e il punteggio resta cucito, con Lenovo a mettere la freccia, 16-14, in chiusura di frazione grazie a un paio di illuminazioni del Mancio.

Guizzo bianconero in avvio di 2° quarto col 2 +1 di Mavraides (7 più 2 rec), cui Trinchieri risponde abbassando il quintetto e affidandosi a Smith in regia. L’ex Louisville ripaga con un paio di accelerazioni per il 25-20 al 15’. Caserta tiene sotto il vetro d’attacco, con Jelovac molto attivo che tiene lì i suoi. Trinchieri esplode sul fischio in attacco contro Cusin e da lì la Juve costruisce il contro sorpasso, 27-29, smussato dai viaggi in lunetta che concludono la prima metà sul 31 pari.

Buoni tiri ma polveri bagnate per Cantù in apertura di ripresa. Gentile ne mette 5 in fila, con tripla da distanza “paterna”, replicata poco dopo e Caserta costruisce il +8 con la seconda consecutiva del figlio di Nando. La reazione canturina è frustrata dalle bombe back to back di Jelovac per il 37-47 esterno, ma Mancinelli pesca canestro e fallo, il quarto, di Akindele innescando il parziale di 16-0 a cavallo dell’ultimo riposo  in cui trova posto l’esordio d’impatto di Tyus nella partita. Nel frattempo anche Mordente fa arrabbiare gli arbitri e Cantù tocca il +6, 53-47 ad inizio quarto periodo. Sacripanti si gioca Akindele e Michelori (entrambi con 4 falli) assieme e il nigeriano ripaga con 2 lay up per la nuova parità a 6’ dalla fine. Ma soprattutto la mossa ribalta gli equilibri in vernice, dove Tyus disfa in difesa quanto di buono fa in attacco, lasciando licenza di penetrazione a chiunque in maglia bianconera. La Juve si presenta con 2 punti di margine all’ultimo minuto, sull’errore in attacco Akindele impazzisce e scaraventa platealmente a terra Cusin: antisportivo, ma Cantù ne ricava un solo punto e il pick’n’roll Gentile Michelori mette 3 punti tra le squadre con 16” sul cronometro. Dal time out Cantù esce eseguendo alla perfezione la rimessa per la tripla frontale di Leunen che fissa la parità a 65, l’ultimo possesso è di Caserta che sbaglia, ma guadagna la rimessa dal fondo a 2” dalla fine. Mazzarino è ingenuo entrando nel cilindro di un Marzaioli ormai senza scampo sull’ultima preghiera: arrivano il fischio e i due liberi, il secondo dei quali spedisce Cantù all’inferno.

 

Lenovo Cantù-Juve Caserta 65-66 (16-14, 31-31, 50-47)

Lenovo Cantù: Kudlacek ne, Abass ne, Scekic 4, Smith 6, Leunen 5, Mazzarino 6, Brooks, Tyus 6, Tabu 8, Aradori 19, Cusin 7, Mancinelli 4.  All.Trinchieri

Juve Caserta: Maresca 4, Mordente, Marzaioli 8, Marini ne, Michelori 7, Mavraides 7, Akindele 11, Sergio, Gentile 12, Jelovac 17.   All. Sacripanti

 

Stefano Mocerino

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