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Il thriller Sassari – Caserta in Countdown

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marco mordente, caserta

Un conto alla rovescia per rivivere la gara fra Sassari e Caserta, fra curiosità applausi ed emozioni, ecco il CountDown di Dinamo vs Juve

10: Come il voto all’iniziativa congiunta COMMANDO – DINAMO, che ha permesso l’intitolazione della gradinata C del PalaSerradimigni a Giovanni Cherchi; un modo speciale per ricordare l’ex Direttore Generale Biancoblu scomparso a Dicembre; il simbolico taglio del nastro per l’inaugurazione ha commosso ancora una volta il PalaSerradimigni che a sua volta, ha risposto con un lungo e sentito applauso per ricordare una persona che per molti è stato un vero e proprio amico. LACRIME

 

9: Come il voto per Jeff Brooks; a Sassari si parla ancora oggi della sfida con Cantù nella serie playoff della scorsa stagione, a giocarla oltre i diversi uomini di coach Sacchetti e Molin da vice di Trinchieri, anche il n°21 della Juve, che a quanto pare aveva voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa; 22 punti in 37 minuti di gioco con tanta legna in post basso, 24 di valutazione, 5 rimbalzi con 4 assist e 2 stoppate, una delle quali rappresenta l’emblema della partita: Thomas ruba palla e fugge in contropiede verso quello che sembra un comodissimo 1 contro 0 da chiudere in lay up, alle sue spalle però rinviene un F35 lanciatissimo con la scritta Brooks sulle spalle e la bava alla bocca tipica di chi ha qualche motivazione in più per portarsi a casa i due punti, il risultato? L’ex Cantù esulta e con lui tutta la Juve. DETERMINATO \ DETERMINANTE

8: Come i punti di Mordente nell’ultimo quarto; diciamo la verità, per tutti i tifosi delle squadre avversarie, non rappresenta il simbolo della simpatia, perché a detta sua non commette mai e poi mai fallo, mentre, per tutti i suoi tifosi rappresenta l’immagine della concretezza e dell’indispensabilità. Non è una caso che 5 dei suoi 8 punti nell’ultimo periodo arrivino dalla lunetta al quale si aggiunge una bomba; è il più esperto in squadra e si è preso la responsabilità di mandare a bersaglio i liberi con la palla medica che hanno rintuzzato la veemente reazione Sassarese negli ultimi due minuti, se Caserta in generale paga di inesperienza soprattutto in situazioni di alta pressione, Mordente è il punto di riferimento su cui poter contare in caso di bisogno. SOLIDO

7: Come gli assist di Moore dopo i primi due quarti; Molin ha talmente bisogno di lui che non lo fa praticamente uscire dal parquet nemmeno alla pausa lunga e non a caso risulterà nonostante il gap di centimetri, anche il miglior rimbalzista della Juve; 39 minuti di gioco distribuiti per metà a curare le trame offensive bianconere leggendo bene i raddoppi e liberando i tiratoti dall’arco (Caserta per statistiche tirava complessivamente sotto il 30% da 3, ieri con il 55%) e per l’altra metà a piegare le ginocchia in difesa davanti ai quintetti mignon che Sassari ha provato a sfruttare nel momento più buio della serata. CERTEZZA

6: Come le schiacciate messe a segno dalla Pasta Reggia; tanto spettacolo e tanto materiale per la top ten di LegaA, il PalaSerradimigni nonostante lo schiaffone preso dai propri beniamini apprezza e applaude le giocate a quote innevate di Roberts e soci. CHAPEAU

5: Come gli assist messi a segno da Travis Diener; non sarebbero pochi se l’attacco avesse funzionato a dovere, ma al di là dei 92 punti segnati è mancato e non poco l’apporto in regia di TD12; se la scorsa settimana l’azzurro era riuscito a dare la scossa partendo dalla panchina, questa Domenica il risultato è stato l’opposto; le brutte 4 palle perse ed il -1 di valutazione ne danno la conferma, in più, arriva solo un canestro in tutta la gara (per altro una tripla pazzesca), ma nemmeno un fallo subito, nessun tentativo dentro l’arco e l’idea che la testa fosse da altre parti ben lontane dal PalaSerradimigni soprattutto durante la fase difensiva, vedi cambi sui blocchi. Dice di lui Sacchetti in sala stampa dopo la notizia che forse la moglie del suo play sia entrata in travaglio durante la gara: “Forse è entrato in travaglio lui”RIMANDATO

4: Come gli assist di Drake Diener o Deiner fate voi; alzi la mano chi si è accorto dei suoi 18 punti, meno appariscente di altre gare è stato ancora una volta in grado di dare il suo contributo seppur abbia sofferto e non poco l’atletismo Casertano, la vera notizia è però la scarsa vena realizzativa dalla lunga distanza, solo una bomba per lui con un timido 25%; Drake è si un cervello aggiunto alla Dinamo, ma soprattutto è un finalizzatore a 5 stelle che se messo in condizione di far male è devastante, ieri invece ha pagato e non poco il buio in regia, demoralizzandosi poi anche nel versante difensivo. ASSOLO

Emannuele Molin Nando Marino premiazione Juve Caserta quarta classificata III Memorial Pentassuglia

3: Come i time out a disposizione per tempo per ogni squadra: embè… penseranno in molti…
la decisione di chiamare il minuto di sospensione da parte di un coach ha un importanza fondamentale per cercare di vincere una partita e lo sa bene Lele Molin; ad 1’11” dalla fine, con 14 punti di vantaggio e dopo un break di 4-0 che in molti avrebbero ritenuto pericoloso come un cerino acceso in mezzo all’oceano, l’ex coach del Real Madrid chiama il time out al tavolo; il PalaSerradimigni si sente offeso, fischia e protesta contro il coach e lui al termine della chiacchierata con i suoi giocatori, chiede scusa e fa intendere che ha il massimo rispetto per la squadra e il tifo avversario (riconfermandolo poi in sala stampa); aveva visto bene l’allenatore Veneziano perché in quel minuto e poco più che separava Caserta da un passo fondamentale verso i play off, la Dinamo è riuscita a riaprire la gara, tanto da sfiorare il colpaccio. La linea che divide il merito dei padroni di casa dal demerito degli ospiti sta tutto nella mancanza di esperienza in questo genere di situazioni per la Pasta Reggia, ma questo non occulta la conoscenza della pallacanestro in generale e dei suoi giocatori nello specifico da parte del coach della Juve. VEGGENTE

2: Come le gare che mancano alla fine della regular season; Caserta ha già fatto tanto e si giocherà dopo questo risultato un doppio match ball con la bella fuori casa contro Pistoia per l’ufficiale ritorno ai PlayOff, Sassari ha invece ormai come solo obiettivo il quarto posto (buttalo via) e la prima serie di post season sembra ormai indirizzata verso un classico degli ultimi anni SASSARI vs BRINDISI. Quello che però è stato evidenziato nella gara di ieri è lo spirito con cui le due squadre arriveranno alla corsa scudetto; la Juve viaggia a ritmi elevatissimi e probabilmente avrà alla fine della stagione comunque vada, da parte dei suoi tifosi un infinità di applausi e qualche rimpianto per una panchina talvolta corta; Sassari invece con la Coppa Italia ha raggiunto il primo grande traguardo della sua brevissima storia nella massima serie, ma non riesce più a trovare la giusta chimica con i propri beniamini, o meglio la squadra non riesce a far entrare in partita il sesto uomo e viceversa il pubblico non sembra riuscire a spingere la Dinamo con lo stesso entusiasmo di un tempo. L’asticella degli obiettivi si alza e così crescono anche le aspettative. VOGLIOSI

1: Come l’ex applauditissimo della gara; parliamo di Tony mi mancano da morire i Muffin Sassaresi Easley; applauso alla presentazione e bis d’affetto all’uscita dal parquet dopo la sirena finale, con il centro dell’Alabama a ringraziare tutto il PalaSerradimigni, ma proprio tutto, con un giro di campo. Sportivo e leale, ha lasciato in Sardegna solo amici e buoni ricordi, che non hanno potuto fare a meno di omaggiarlo. SWEET HOME TATTARI

caleb green, sassari

0: Come i falli commessi da Tripla Doppia Caleb Green; può un giocatore segnare 30 punti, raccogliere 10 Rimbalzi, subire 12 falli, tirare 13 liberi, chiudere con 41 (quarantuno) di valutazione e non essere decisivo per la sua squadra? La risposta è SI se non spendi nemmeno un fallo nella tua metà campo difensiva; a ribadirlo è Meo Sacchetti in sala stampa che non apprezza la sveglia tardiva dei suoi ed in particolare trova in Green l’emblema di questo atteggiamento “Supponente e Presuntuoso” di buona parte della squadra. L’ex Orleans è un ballerino con la precisione di un cecchino e non è da mettere in discussione nella fase offensiva, mentre quando arriva il momento di difendere, seppur regga sul primo passo chiunque, non è altrettanto bravo negli aiuti e i raddoppi che sono stati puntualmente puniti dagli ospiti. DOUBLE FACE

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