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Home Serie A Count Down: la doppia-doppia di Hollis e un D.J.O. “genio e sregolatezza” trascinano Cantù. Il solo Anosike non basta ad Avellino per l’impresa

Count Down: la doppia-doppia di Hollis e un D.J.O. “genio e sregolatezza” trascinano Cantù. Il solo Anosike non basta ad Avellino per l’impresa

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damian hollis, cantùPartita più tirata di quanto dica il punteggio, quella che ha visto l’Acqua VitaSnella Cantù centrare la prima vittoria stagionale a spese di una Sidigas che ha avuto più di una possibilità concreta del colpo esterno in Brianza. Se il primo tempo è stato tutto o quasi di Cantù (43-33 all’intervallo lungo), l’exploit del terzo quarto (24-12 pro Sidigas con un clamoroso 32 a 5 nella valutazione di squadra) con un Banks svegliatosi dal letargo dei primi 20′ (13 punti per lui, tutti nella ripresa, con 4 rimbalzi), poteva portare i due punti in Irpinia. Più cinica Cantù nel finale, con tre esterni sul perimetro e una palla che finalmente si muove e crea tiri aperti dai 6.75, affondando la difesa di Vitucci. Questi i numeri del nostro Count Down della partita:

10 come i rimbalzi di Damian Hollis, che firma la doppia doppia con 12 punti e 3/5 da tre. L’ex Biella infila la prima tripla del match, viaggia sotto il radar nei quarti centrali, per ricomparire prepotentemente nei 10′ finali con due triple pesantissime, la seconda delle quali porge il defnitivo sorpasso interno a meno di 4′ dalla fine.

9 come le triple a bersaglio (su 24) per l’Acqua VitaSnella, che, dopo il 3/10 del primo tempo, vede salire le proprie percentuali quando muove meglio la palla. Il 4/9 del quarto periodo fa male alla difesa di Vitucci, affondata dal quintetto con tre piccoli – Gentile (9, 2/4 dai 6.75) a fianco di Feldeine e Johnson-Odom – con cui Sacripanti finisce la partita.

8 come i rimbalzi di un incontenibile Anosike (14pti, 4/7 FG, 21 di valutazione), che fa il vuoto in vernice contro i centri canturini. Su di lui i difensori biancoblu spendono ben 7 falli, il mix di agilità e potenza lo rende un fattore fin dall’inizio, peccato per la poca lucidità quando abbassa la testa e attacca i raddoppi, anziché ribaltare il lato per i tiri aperti degli esterni.

7 come i punti di un Abass (anche 2 rimbalzi e due sonore stoppate) incisivo a cavallo dei primi due quarti. Il ragazzo di Camerlata lascia il proprio segno sul match nel momento in cui Cantù scrive il suo primo parziale, che porterà al vantaggio in doppia cifra all’intervallo e si lascia preferire ad uno spaesato Dequan Jones (2pti in 14′). In generale il contributo della panchina biancoblu, con quella irpina che, Cavaliero a parte, manda a referto solo un’estemporanea tripla di Cortese, è uno dei fattori che decidono la sfida.

6 come i punti di un positivo Buva, conditi da 3 rimbalzi e 2 recuperi, ma soprattutto da due giocate decisive sui due lati del campo (il canestro del 69-64 e la difesa su Gaines nell’azione successiva) nel minuto finale. Il centro croato conferma i progressi della preseason e si guadagna i suoi 20′ sul parquet (con +12 di plus/minus, secondo in assoluto), compresi i 5′ conclusivi, quando Sacripanti lo preferisce a Mbodj e Williams.

5 è il numero di giornata per un Johnson-Odom in chiaro scuro. Oltre ai 20 punti con 8/19 dal campo l’ex Marquette raccoglie 5 rimbalzi e smazza 5 assist, gettando però alle ortiche altrettanti palloni. Quando si accende, come a fine primo tempo e nel terzo quarto quando segna 10 dei 12 punti totali della squadra, dà l’impressione di poter fare quel che vuole, ma deve ancora crescere nelle letture con la palla in mano, a volte troppo ferma non solo per responsabilità sue.

4 come gli assist di un Feldeine sornione, meno protagonista al tiro ma attivo sotto le plance con 6 preziosi rimbalzi. Il dominicano di New York non si tira indietro quando conta, nei 10′ conclusivi, quando firma 7 dei suoi 9 punti totali, serve a Buva l’assist del +5, mettendo assieme 11 di valutazione. Non è un caso se il suo plus/minus complessivo (+15) è il più alto del match.

3 sole triple a bersaglio (su 17) per una Sidigas dalle polveri bagnate. La Sidigas si fa preferire quando gioca per i lunghi o attacca il ferro in avvicinamento, meno quando si tratta di trovare tiri aperti sul perimetro. Costa caro il poco cinismo del quarto periodo, quando una Cantù preoccupata di collassare l’area, concede più di una tripla con metri di spazio, che gli uomini di Vitucci non riescono a mandare in fondo alla retina.

2 come le triple di un Cavaliero (9pti, 2/4 da tre e 2 assist) dal buon impatto iniziale, il cui contributo termina però al 30′, con la tripla del vantaggio esterno 55-57 di fine terzo quarto, ma quando l’attacco Sidigas si inceppa nel quarto di coda, il play nativo di Oggiono non aggiunge nulla alla propria prova (0 di valutazione e -7 di plus/minus nei 10′ finali).

1 come l’unico canestro dal campo di tutta Avellino (una schiacciata di Anosike) nell’intero quarto periodo, in cui la Sidigas mette a referto soltanto 8 punti (a fronte dei 19 subìti), producendo un misero 2 di valutazione complessiva (contro il 20 di Cantù) e un 1/11 dal campo che spegne le chance di successo finale.

0 come le vittorie degli irpini al Pianella, vero e proprio tabù per i biancoverdi, e come i punti in classifica dopo le prime due giornate. Considerata la portata degli avversari (Domenica la quotata Reyer aveva espugnato il Pala DelMauro) non è ancora il caso di preoccuparsi, ma servirà una svolta immediata, anche psicologica, già dalla prossima giornata, in casa contro Pesaro.

Stefano Mocerino

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