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Home Serie A Count Down – Cantù vola in Laguna sulle ali di Abass. Heslip e Woicjechovski fanno a pezzi la difesa Reyer

Count Down – Cantù vola in Laguna sulle ali di Abass. Heslip e Woicjechovski fanno a pezzi la difesa Reyer

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Abass Awudu,Cantù vs Leunen Maarten,Avellino-48

Cambia volto l’Acqua VitaSnella in versione lagunare, espugnando d’autorità il Taliercio imbattuto da 10 gare consecutive e cogliendo una vittoria che può rilanciare classifica e ambizioni. Dopo le scelte condizionate nel derby – positiva a questo proposito la posizione più defilata della nuova proprietà ieri – Corbani torna sui suoi passi, convocando Hasbrouck al posto di Ross nei 12. Il risultato è una rotazione molto più equilibrata, con l’ex-Ferrara che permette un utilizzo più razionale di Hodge, non a caso più lucido nel finale. Ma è l’imponente partita di Awudu Abass a fare la differenza, assieme al terrificante secondo quarto balistico di Brady Heslip e ad un reparto lunghi che prende le misure a quello reyerino, cambiando gli equilibri nel corso del match. Dominata la parte centrale dopo il 25 pari del primo quarto, Cantù stavolta è glaciale nel contenere la reazione furiosa della Venezia dei giovani Ruzzier e Tonut, sigillando una vittoria che fa paura alle concorrenti:
10 su 12 dal campo e 10 rimbalzi per un mostruoso Awudu Abass (34 punti e 44 di valutazione) che ritocca per la terza volta in stagione il proprio career high. Il capitano canturino è incontenibile quando attacca il ferro (5/5 da due e 8 falli subiti, a un passo dalla tripla doppia), letale dalla distanza (5/7 da tre), glaciale nel chiuderla, con la devastante schiacciata a difesa schierata e la tripla da 8 metri quando Venezia si riaffaccia per due volte a -10 nel quarto quarto. Leader assoluto in 40′ pieni di utilizzo, salvo una manciata di secondi talmente breve da non risultare neppure nel tabellino ufficiale.
9 economiche conclusioni, 6 delle quali a bersaglio, per JaJuan Johnson (12 e 4 reb), meno appariscente ma più inserito nei meccanismi di squadra rispetto al derby, specie nella metà campo difensiva dove Peric ha vita durissima. Inizia piano per crescere nella ripresa, importantissimi i suoi tre canestri nei 10′ finali per tenere lontana la Reyer.
8 su 13 come l’insana statistica di Cantù dai 6.75 nei due quarti centrali. Venezia deve rimpiangere la poca attenzione sul perimetro contro i tiratori di Corbani: Heslip, Abass e Wojciechovski (tutte loro le 14 triple sulle 24 complessive tentate dai biancoblu) fanno a pezzi sia la uomo che la zona di Recalcati, troppo lenti i suoi uomini sui close out e soprattutto troppa libertà concessa a quella autentica macchina da triple che è il canadese.
7 come gli assist di un Hodge (12, 5/7 al tiro) sotto controllo, capace di leggere la giornata di grazia dei compagni e mettersi al loro servizio. Il portoricano beneficia della staffetta con Hasbrouck in regia, perde un minimo di lucidità nel quarto periodo (3 delle sue 4 perse), come il resto della squadra, sulla pressione veneziana, ma risponde con canestri e assist importanti per difendere il vantaggio. 7 assist anche per il suo avversario Mike Green, la cui partita va però in calando, dopo aver riportato a galla Venezia dal -18 di metà secondo quarto al -9 dell’intervallo lungo, attaccando Heslip in post. Chiusa quella strada la sua efficacia cala drasticamente, con Recalcati che lo lascia seduto per tutto l’ultimo quarto.
6 su 10 dal campo e 6 rimbalzi per un Josh Owens (13 punti e 19 di valutazione) protagonista del primo e unico tentativo di allungo orogranata nel primo quarto. Sfrutta bene la capacità di correre il campo contro la disattenta transizione difensiva ospite di inizio gara, alla lunga paga la solidità e la superiore fisicità dei lunghi canturini nel pitturato.
5 rimbalzi e 4 assist nella partita silenziosa ma estremamente efficace di Jared Berggren. Per niente disarmato dai pochi palloni che vede in attacco, si dedica al lavoro di squadra, bravo nel ribaltare il lato quando riceve, una delle chiavi della eccellente circolazione di palla dell’attacco brianzolo. 5 rimbalzi anche per Hrvoje Peric, ma peso specifico diverso, in una prova che trova sostanza (15 punti con 6/13 dal campo) solo a babbo morto, con Cantù che amministra senza troppi patemi, concedendo giocoforza più spazio in difesa.
4 su 6 da tre punti per il Brady Heslip (26, 6/10 complessivo dall’arco) incendiario del secondo quarto. Mette 16 punti nella frazione, 22 in 12 minuti entrando dalla panchina nel finale del primo quarto. E’ lui ad aprire il Mar Rosso tra le due formazioni, con il ruolo di sesto uomo che gli calza a pennello. Complementare la prova di Hasbrouck in quintetto, con 4 assist e una partita misurata in attacco, ma tatticamente è una delle chiavi per Corbani e i suoi.
3 su 4 da tre anche per Jakub Wojciechovski (15 e 4 reb), alla sua miglior prova stagionale, tanto da far ricredere chi, compreso chi scrive, dubitava delle sua incisività ad alto livello. Solido sui due lati del campo, è preciso nello spaziarsi sui pick’n’pop, creandosi tiri aperti che la difesa legge con colpevole ritardo. Con lui e Johnson i problemi di inizio stagione di Cantù nel 4 possono diventare un lontano ricordo
2 su 2 di Michele Ruzzier (12 e 2 assist, tutti nei 10′ finali) dal perimetro nel quarto di coda. Quando Recalcati ne ha abbastanza dei suoi titolari, massacrati dagli ospiti nella terza frazione e si affida alla linea giovane, lui e un Tonut (10, 5/5 da due) scaltro in contropiede danno la scossa alla Reyer, mettendo in difficoltà i portatori di palla avversari. In pratica le sole note positive nella serata del coach orogranata
1 sola palla persa nel fantascientifico terzo quarto di Cantù. Trascinati dai 18 nella frazione di Abass, i bianco blu fatturano 30 punti con 10/15 dal campo, per una valutazione di 40 a 11 che vale il +22 all’ultimo mini intervallo e, di fatto, la partita.
0 punti di Phil Goss (12 e 3 assist) nell’intero secondo tempo. Il più temuto dalla difesa brianzola, quello che storicamente ha sempre fatto male a Cantù, inizia col turbo e va già in doppia cifra al primo mini intervallo (10 e 4/4 dal campo). Da lì in poi non segnerà più dal campo (solo 2 liberi nel secondo quarto), oltre a rincorrere vanamente Heslip per tutto il campo, tanto che nell’ultimo quarto finisce per fare compagnia a Green in panchina, richiamato solo nell’ultimo minuto per il quintetto della disperazione, senza più lunghi, con cui Venezia conclude la partita.

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