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Cantù vince anche a Bologna: per la Virtus crisi senza fine

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Uter vs Callahan

Cantù sbanca l’Unipol Arena e si conferma in testa alla classifica, dando un’altra dimostrazione di forza a tutto il campionato.

La Virtus continua sulla strada della crisi e non riesce a risollevarsi neanche di fronte il pubblico amico. La sfida prima che in campo, inizia sugli spalti dove le due tifoserie non se le mandano a dire per tutto il match. L’Acqua Vitasnella trova un ottimo Uter da 18 punti (8/9 da 2), che riesce a farsi trovare sempre libero nel cuore dell’area bianconera. Per Bologna non bastano i 17 di Hardy (7/8 da 2 e 0/2 da 3) e 13 di Ware, visto che Walsh si ferma a 7 punti, di cui però 5 a partita ormai andata.
La cronaca. Bechi torna all’antico e ripropone il quintetto base con cui era solito partire nelle prime uscite: Ware, Hardy, Gaddefors, Motum, King. Nessuna variazione invece per coach Sacripanti, costretto a fare a meno di Cusin. I due giocatori della Granarolo sotto il mirino della critica rispondo in modo diverso: Gaddefors sembra subito in palla e regala due splendidi assist, mentre Motum continua a litigare con il ferro e chiude il primo quarto con 1/4 dal campo. Dall’altra parte l’Acqua Vitasnella non resta a guardare e grazie ad un ottimo Uter (8 punti e 0 errori dal campo), può concludere avanti 24-19. Decisive le percentuali da 3 degli ospiti, che chiudono il primo quarto con un ottimo 3/5 da dietro l’arco. Per la Granarolo non basta un Hardy da 8 punti e 11 di valutazione.
All’inizio del secondo quarto il divario rimane invariato fino a quando un abulico Jordan incomincia a far sentire i suoi cm sotto i tabelloni e piazza da solo un parziale di 5-0 che obbliga Sacripanti al time-out. I brianzoli rientrano, ma Ware decide di mettersi in proprio e guadagna due viaggi in lunetta, realizzando solo un libero. L’Acqua Vitasnella è ancora lì e con 5 punti di Jenkins (che scollina per primo la doppia cifra a quota 12) si porta avanti 40-38, punteggio con cui si chiude il primo tempo.
L’ala jamaicana di Cantù continua ad essere un enigma per la difesa virtussina, incapace di ruotare efficacemente dopo i ribaltamenti di lato. Nonostante ciò, due triple non proprio costruite tengono a galla la Granarolo. Cantù dà comunque l’impressione di poter allungare e infatti così accade sul 57-50, dopo un paio di decisioni arbitrali che fanno infuriare il pubblico. I padroni di casa riescono a rosicchiare qualcosa e alla fine del terzo quarto il tabellone recita 57-61. Per i padroni di casa mancano all’appello i punti di Walsh, fermo a quota 2.
Il punteggio rimane inchiodato sul 57-61 per due minuti, prima che il solito Uter lo sblocchi a conclusione di un pick and roll. Un paio di giocate di pura energia dei padroni di casa fanno esplodere l’Unipol Arena, ma Cantù non si scompone e con una tripla di Rullo mantiene le distanze. Sacripanti inserisce Ragland al posto di un frenetico Gentile, che gestisce la partita in modo troppo frenetico. L’ingresso del folletto ex-Murcia non cambia però le cose, con Cantù che cerca di risolverla solo dalla lunga distanza, con scarsi risultati. Servono 3 rimbalzi in attacco consecutivi e il solito canestro di Uter per mettere una seria ipoteca sulla partita: +8 con 1’15 da giocare. Il risultato finale dice 69-78 per gli ospiti, capaci di essere costanti per tutta la partita e di trovare un Uter stellare.