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Cantù, nuovo palazzo al bivio. Aperta la procedura di diffida per Turra

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Cantu, commissione Palazzetto Si è tenuta nel pomeriggio la seduta della Commissione Lavori Pubblici del Comune di Cantù per fare il punto sulla situazione del nuovo palazzo dello sport, i cui lavori sono fermi ormai dalla metà di Luglio.

Dopo i problemi (confini con le proprietà vicine, captazione delle acque, nonché la rimozione di un palo dell’Enel), ora rimossi, sintetizzati dall’Assessore Vincenzo Latorraca, che avevano portato alla concessione della proroga di 10 mesi concessa alla Ditta Turra, le mancate spiegazioni dei costruttori bresciani hanno spinto l’Amministrazione ad aprire la procedura di diffida amministrativa. Le carte, ricevute da Turra in data 3 Settembre, danno tempo fino al 18 di questo mese per far pervenire le proprie controdeduzioni. «Ci saremmo aspettati – spiega l’Assessore – una ripresa dell’attività del cantiere. Nei colloqui avuti i f.lli Turra ci hanno sempre dato rassicurazioni in questo senso, ma il salto di qualità evidentemente non c’è stato, con il cantiere tuttora fermo senza alcuna comunicazione all’Amministrazione. Così come per i permessi di costruzione per la parte privata, tuttora giacenti in Comune e ormai scaduti, e per il pagamento dei relativi oneri. Le risposte alle precedenti contestazioni sul cronoprogramma dei lavori hanno avuto risposte carenti quanto ai dettagli richiesti, pertanto si è dato il via alla contestazione formale, con tanto di diffida, chiedendo a Turra di porre rimedio»

«Naturalmente – continua Latorraca – la procedura permette a Turra di presentare le proprie argomentazioni a difesa (il cui termine scade appunto il 18/9, ndr), per cui fino a tale data non è possibile prefigurare nessun tipo di iniziativa. Solo al termine dell’iter, accertata in base alla disciplina dei contratti pubblici l’inadempienza o alternativamente il grave ritardo, diventa possibile avviare la procedura per la risoluzione del contratto, ma al momento tali condizioni non sussistono perché il contratto è ancora vigente. Eventuali forzature metterebbero l’Amministrazione in condizione di inadempienza. Posso dire che ad oggi non c’è ancora risposta, o perlomeno quella arrivata in seguito alle nostra due precedenti contestazioni precedenti la diffida non è esauriente»

«Riguardo alla sostenibilità economico-finanziaria del piano, su cui l’Autorità di vigilanza aveva sollevato perplessità, avevamo commissionato un parere al prof. Cosma, docente di Analisi economica e finanziaria all’Università di Modena, il quale oggi ha depositato il proprio elaborato, che verrà analizzato Mercoledì in Giunta e sarà sottoposto ai consiglieri per poterne discutere nella prossima seduta, che, per la delicatezza del tema, dovrà essere trattata in sede riservata, mancando appunto l’accertamento dell’inadempienza del concessionario».

Occorrerà dunque aspettare questi passaggi per sapere qualcosa di più sul futuro del progetto. La seduta si è però accesa sull’intervento del consigliere Alessandro Brianza: «Devo dedurre che non sapete cosa è successo il 7 di Agosto, quando il Credito Sportivo ha rilasciato a Turra il finanziamento bloccato da mesi per il commissariamento dello stesso Ente, cosa che potrebbe dare accesso anche ai capitali richiesti dalla stessa Turra a una Banca Commerciale ed eventualmente sbloccare i lavori». «E’ grave – ha proseguito l’esponente della Lega Nord – che l’Amministrazione non ce lo abbia detto o, ancora più grave, non lo sapesse, ma finché ci si parla tramite diffide è normale che queste notizie non si abbiano».

«Le voci da fonti non precisate non fanno fede – ha risposto il Sindaco Claudio Bizzozero – Qui si tratta di un procedimento amministrativo e di un’opera pubblica ingente, perciò a parlare devono e possono essere solo gli atti ufficiali. Faccio presente che, a causa del modo in cui è stata stipulata la convenzione iniziale, il Comune non ha la possibilità di chiedere a Turra di mostrare i propri conti economico-finanziari. Ovvio che da qui in avanti, chiuso l’iter della diffida abbiamo intenzione di modificare questa situazione. Quanto al resto, non siamo mai ricorsi ad Avvocati, anzi più d’uno tra i cittadini e i tifosi, ci hanno rimproverato di essere stati fin troppo morbidi con Turra».

Sono stati i consiglieri Di Febo e Wolfango Masocco, intervenuti successivamente a sottolineare come la questione non sia in realtà dirimente: «Se il concessionario non vede la possibilità di generare utili tramite la vendita degli spazi commerciali ai privati (questione sulla quale la Commissione si riserva di svolgere accertamenti più approfonditi, ndr), poco importa eventualmente che abbia accesso a finanziamenti che dovrebbe poi comunque rimborsare, ed in questo senso la congiuntura economica non permette di essere ottimisti».

Se dunque ancora non è possibile fare previsioni sull’esito di questa complessa opera pubblica, da oggi si può delineare un orizzonte temporale oltre il quale avere un’idea sulla fattibilità o meno del Palazzetto di Corso Europa. Senza però saltare nessun passaggio del complicato iter amministrativo della diffida, anche perché, lo stesso Sindaco lo ha ricordato, viste le cifre cospicue del project financing, qualunque delle due parti dovesse risultare inadempiente rischierebbe conseguenze pesantissime sulla propria attività.

Stefano Mocerino

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