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Cantù Acqua Vitasnella, coach e presidente ai microfoni: Sacripanti è il nostro allenatore. Obiettivo play off

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Pino Sacripanti Pallacanestro Cantu

«Sacripanti è il nostro coach e ha la nostra piena fiducia»: così ha esordito ieri Anna Cremascoli, presidente della pallacanestro Cantù in occasione di una conferenza stampa sul primo bilancio stagionale. Una precisazione che, come riporta il sito ufficiale, il presidente ha trovato doverosa per spegnere alcune voci che invece individuavano problemi e incomprensioni all’interno della società: «Non abbiamo mai contattato nessun altro allenatore per prendere il suo posto e mi dà personalmente molto fastidio che ci siano persone, tra l’altro non legate a Cantù, ma ad altri club o territori, che millantano notizie del tutto false; – ha continuato – chiunque sia a stretto a contatto con me o Pino sa che questa armonia è nata sin dal primo giorno di lavoro.

Il messaggio che voglio trasmettere è questo: a Cantù ragioniamo con la nostra testa e abbiamo cercato di acquisire durante gli anni la capacità di non perdere la calma nei momenti di difficoltà, ma di fare scelte con estremo raziocinio e di portarle avanti senza dare peso ad intrusioni esterne. Tutto quello che è successo in questi giorni è inutile ed è un tentativo di creare altri problemi oltre a quelli che abbiamo e che stiamo cercando di affrontare». Anna Cremascoli ha rivolto poi l’attenzione alla prima squadra e al suo attuale stato in classifica. Evidentemente la soddisfazione alla prima metà di campionato non c’è, l’Acqua Vitasnella Cantù non ha centrato il primo obiettivo, ossia la qualificazione alla Coppa Italia, come invece accadeva da anni; in più per la formazione di Sacripanti si tratta del terzultimo posto in classifica. Ma è anche vero che «l’ottavo posto è a soli due punti, obiettivo assoluto è il raggiungimento dei play off. Alcune problematiche sono già state individuate e per alcune di esse abbiamo trovato soluzione; altre sono in fase di risoluzione. Siamo ottimisti». Tra gli altri obiettivi stagionali, come ha continuato il presidente, il raggiungimento degli ottavi di finale in Eurocup: la prestazione dei canturini finora ha dato buoni frutti e le possibilità per continuare sulla stessa strada non sono poche.
«A inizio anno avevamo tre obiettivi: superare il primo turno in Eurocup, qualificarci per le Final 8 di Coppa Italia e raggiungere i playoff. Abbiamo conquistato il primo, fallito il secondo e ora vogliamo ottenere con tutte le forze il terzo traguardo. Inoltre vogliamo raggiungere gli ottavi di finale in Eurocup», così ha invece esordito il coach. Un occhio di riguardo l’allenatore lo ha rivolto al pubblico, che «è particolarmente caldo e non ci fa mai mancare il proprio apporto. Penso che tutte le critiche che ci vengono dai nostri sostenitori siano fatte per amore e per passione e quindi ho detto alla mia formazione che tocca a noi conquistare la loro fiducia. Sia io sia la squadra ci rendiamo conto che siamo nella situazione di dover chiedere scusa ai nostri tifosi non tanto per l’impegno quanto per i risultati. Ogni volta abbiamo sbagliato qualcosa ed è mancato un po’ di killer instinct. Quello che mi sento di dire è che noi siamo i primi a essere frustrati per questa situazione. Questa formazione infatti può avere dei difetti, ma non le si può imputare nulla sotto il punto di vista dell’impegno e della dedizione». E anche il coach ha esaminato la situazione per capire cosa dover sistemare: «Il primo punto su cui ci siamo concentrati è la difesa che a inizio stagione ci ha dato grosse difficoltà, ma su cui abbiamo iniziato a lavorare migliorando. Abbiamo affrontato la questione della circolazione di palla e del playmaking che stiamo provando a sistemare al meglio. In più abbiamo cercato di aumentare la comprensione del gioco. Il nostro processo di crescita però non è ancora terminato e ci manca un altro pezzo. Dobbiamo infatti riconoscere sempre le situazioni cestistiche che affrontiamo in campo e soprattutto, ed è la cosa che più mi assilla a livello personale e che non sono ancora riuscito a trasmettere alla squadra, avere una gestione migliore degli ultimi possessi della partita. Diverse volte ci diciamo una cosa e ne facciamo un’altra, e quindi devo essere io a far passare al meglio i concetti, in altre occasioni compiamo le scelte giuste, ma commettiamo errori individuali. Abbiamo perso diverse gare proprio per una cattiva gestione degli ultimi possessi».