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Beko Final8 – Reggio Emilia ad Assago con le ossa rotte ma nessuna voglia di arrendersi

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Pietro Aradori (Reggio Emilia)La Pallacanestro Reggiana arriva al Forum di Assago con le ossa rotte: dopo la bruciante eliminazione dall’Eurocup, domenica scorsa è arrivata la brutta sconfitta di Pesaro che non ha modificato la situazione in classifica ma sicuramente ha inflitto un brutto colpo al morale. Il team di Menetti si è qualificato a questa Final Eight come prima della classe e nei quarti di finale affronterà Avellino: 1-1 il computo degli scontri diretti in campionato con gli irpini.

Storia – Quella di Assago per Reggio Emilia sarà la sedicesima partecipazione alla Coppa Italia, la quarta consecutiva da quando è tornata in Serie A nel 2012. Il ricordo più bello di questa competizione per i tifosi biancorossi risale sicuramente alla stagione 2004/05, quando la formazione allora neopromossa allenata da coach Frates, con Menetti vice, sfiorò l’impresa arrendendosi a Treviso in finale dopo aver sconfitto nei turni precedenti le più blasonate Milano e Roma. Nel 2013 la Trenkwalder si fermò ai quarti con Siena, mentre nelle ultime due competizioni è stata Sassari ad eliminare i biancorossi in semifinale.

Forma – La Grissin Bon non sta sicuramente attraversando un buon periodo di forma e l’infermeria è un grosso problema. Aradori e Gentile recuperano giusto in tempo ma sono reduci da due settimane di stop, pertanto la loro tenuta al momento è un grosso punto interrogativo così come quella di Kaukenas, rientrato a Pesaro dopo più di un mese di stop forzato per una borsite alla spalla. Non ci sarà sicuramente Darjus Lavrinovic, di recente operato a un menisco, e sono molto basse le probabilità di vedere in campo Veremeenko: per lui problemi alla schiena.

Punto di forza – Lo spirito e la coesione del gruppo di matrice italiana, senza americani, stanno alle basi della prima parte di stagione che ha visto i biancorossi laurearsi campioni d’inverno. La grande fisicità di una squadra costruita per fare bene in Europa ha pagato finché vi era la possibilità di alternare tanti interpreti, ora però rischia di tramutarsi in un’arma a doppio taglio. La speranza dei tifosi biancorossi è che i recuperi di Kaukenas, Gentile ed Aradori unitamente alle ultime buone prestazioni di Silins e Polonara possano bastare per dare la giusta scossa alla squadra. Inoltre non va dimenticato che la formazione reggiana nelle situazioni più disperate è stata spesso in grado di esaltarsi, proprio come accadde nella scorsa stagione in gara7 della semifinale playoff a Venezia.

Punto debole – La panchina corta nelle ultime settimane ha costretto Menetti a spremere fino all’ultima goccia le energie fisiche e mentali dei giocatori sopravissuti alla sfortunata serie di infortuni, e difficilmente quattro giorni di riposo possono essere bastati per recuperare le forze. L’assenza di Lavrinovic e il probabile forfait di Veremeenko privano la Grissin Bon di due importantissime soluzioni nel pitturato che hanno deciso molte partite in attacco e in difesa durante l’arco della stagione: difficilmente il solo Golubovic potrà bastare.

Obiettivo – La finale sarebbe l’obiettivo più consono alle ambizioni dei reggiani, già detentori della Supercoppa 2015. Al momento, viste le precarie condizioni atletiche e mentali, questo traguardo pare un’utopia ma se dovesse arrivare una vittoria contro Avellino, il team più in forma del campionato, allora la strada verso la finale di domenica potrebbe essere addirittura in discesa.

Reggio Emilia debutterà alla Final Eight domani alle 18.15 contro la Sidigas Avellino in diretta su RaiSport1. La società biancorossa ha già riempito diversi pullman e numerosi saranno anche i tifosi che raggiungeranno Assago con mezzi propri.

 

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