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Avellino, Sampietro: “La società non è ripagata degli sforzi profusi”

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Domenica scorsa Avellino è stata impegnata al PalaDelMauro contro Reggio Emilia, in un match che doveva essere una grande festa per il tifo irpino, considerata la matematica salvezza raggiunta sette giorni prima con la vittoria di Roma. Per l’occasione la società aveva indetto la “giornata biancoverde” ma il pubblico non ha risposto come sperato e il presidente Sampietro non ha nascosto la propria delusione parlando ai colleghi di “Ottopagine”:

Mi ritengo francamente molto deluso da chi ieri non c’era al palazzetto: era il momento giusto per dimostrare il reale attaccamento a questa maglia, ma il vuoto sugli spalti non ha fatto altro che evidenziare i tanti aspetti paradossali che caratterizzano l’ambiente in cui siamo costretti, come dirigenza, ad operare. Non ci si pensa su due volte ad invocare la conferma di Lakovic, di Ivanov, di Dean, di Pancotto. E chi più ne ha più ne metta. Ma quando arriva il momento di contribuire in maniera reale, per ripagare una società che ha fatto tanti sacrifici per costruire questa squadra e correggerla in corso d’opera pur di mantenere la massima serie, ecco la risposta. Credo che il vero problema sia una memoria estremamente corta: un anno fa eravamo sull’orlo del precipizio, abbiamo pregato De Cesare di salvare la Scandone entrando in società. Ieri, fatta eccezione per i tifosi della Curva Sud e gli ‘storici’ supporters degli altri settori, che erano e sono, sempre e comunque, al fianco della squadra ho notato tante assenze. Quello nei confronti della Scandone è un atteggiamento per così dire ‘strano’. Si dice spesso che è la squadra della città; diventa una sorta di slogan nei frangenti di maggiori difficoltà. Ma l’impressione, in fin dei conti, è che non sia percepita per quello che è: ovvero, la tanto decantata ‘eccellenza del territorio’. Avrò preso un abbaglio» prosegue con un’amara ironia Sampietro «ma mi sembra di aver letto sotto i numeri dei giocatori emiliani ‘Provincia di Reggio Emilia’. Ma forse non ricordo bene e l’Emilia Romagna è una regione a statuto particolare o speciale…”.

A campionato ancora in corso si pensa già al futuro: “E’ già tempo di guardare avanti; di programmare la prossima stagione. Bisogna svincolarsi dall’idea che tutto sia dovuto, per costruire, insieme, un qualcosa di importante. Dettò ciò, non nascondo un pizzico di rammarico perché è evidente che vincendo, in virtù del concomitante successo di Caserta a Venezia, saremmo rientrati in piena corsa per i play off. Ma ormai il campionato è andato come andato: l’importante è aver scacciato lo spauracchio di una retrocessione che aleggiava in maniera preoccupante. Ciò nonostante, continueremo a giocarcela fino all’ultima giornata, finché la matematica ce lo consente, per cercare di centrare l’ottavo posto, o, comunque, il miglior piazzamento possibile“.