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Virtus Roma: il punto su play-off e problemi societari

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Alla vigilia del match contro Teramo discreto era l’entusiasmo dei tifosi giallorossi: la sconfitta casalinga di Varese contro Pesaro aveva contribuito ad alimentare speranze concrete di arrivare a quel tanto agognato ottavo posto.

Infatti grazie all’eventuale vittoria contro gli abruzzesi, i capitolini avrebbero avuto l’opportunità di agganciare la truppa di Recalcati a quota 28 punti. Invece la vittoria l’ha raccolta la Banca Tercas e i punti di distacco dai lombardi restano, quindi, sempre due ma le partite per poter rimontare diminuiscono.

Discorso classifica. La corsa all’ottavo posto sembra circoscritta a tre squadre: Varese (28 punti), Roma e Avellino (26 punti). Delle tre la Virtus è quella che ha giocato più partite (28) mentre la Cimberio e la Sidigas sono ferme a 27. Infatti i lombardi hanno già osservato il proprio turno di riposo mentre i campani dovranno recuperare una partita (contro Siena) e inoltre dovranno fermarsi come prestabilito dal calendario alla penultima giornata. Stipcevic & Co. disputeranno due match tra le mura amiche (Cremona e Teramo) e tre in trasferta (Cantù, Treviso e Avellino), Roma due al PalaTiziano (Milano e Casale) e due lontano dalla capitale (Venezia e Pesaro), Avellino due al PalaDelMauro (Milano e Varese) e due fuori (Siena e Cremona). Alla luce degli incontri delle prossime settimane è indubbio che Varese sia l’indiscussa favorita per l’ultimo posto disponibile per la post-season mentre i campani sembrano essere i meno accreditati a causa, non tanto del calendario, quanto piuttosto per i problemi fisici che stanno attanagliando il proprio roster. Roma è una vera incognita e deve fare i conti  con un calendario per niente facile. In aggiunta a ciò l’Acea non potrà contare neanche su un vantaggio negli scontri diretti contro la Cimberio. Infatti c’è perfetta parità tra le due squadre: Varese all’andata espugnò la capitale per 76 a 74 mentre al ritorno furono i giallorossi a vincere per 78 a 76. A questo punto rientrerebbe in gioco la differenza canestri complessiva che, ad oggi, premia i lombardi (+22 contro il -43 di Roma). Tutto è ancora aperto, inutile fare un’ipotetica tabella di marcia. Quello che è sicuro è che alla Virtus servirebbe una mezza impresa.

Discorso società. Nulla di nuovo è emerso sulle questioni societarie della Virtus. Diversi si sono già spesi a favore di Roma: da Bianchini a Sergio D’Antoni passando per i tifosi. Il disimpegno annunciato da Toti lo scorso gennaio è noto a tutti, ma fino ad ora nessuno si è fatto avanti per rilevare la società. Gli scenari che si prospettano all’orizzonte sono diversi: vendita della società ad un nuovo imprenditore, cessione del titolo e trasferimento dell’attività sportiva in un’altra città oppure ipotesi estrema, nessuno va in soccorso di Toti e la Virtus chiude i battenti. E’ evidente che le ultime due ipotesi sono quelle che i tifosi vorrebbero evitare in tutti i modi in quanto significherebbero la scomparsa del basket, quantomeno quello di alto livello, a Roma.

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