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NBA Week 5 – Pacers over the top, Knicks on the floor

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Settimana calda, nonostante il freddo, quella trascorsa nella lega più bella del mondo. Tra la miriade di match giocati di continuo abbiamo potuto assistere ad incontri che avevano ben poco di “regular season”. Nello scorso weekend ci siamo potuti gustare un epico scontro tra i Thunder e i Warriors, in cui gli uomini di coach Brooks hanno avuto la meglio dopo un overtime grazie ad uno spettacolare buzzer beater di Russell Westbrook (che ha ricambiato il regalo fatto dall’infortunato Igoudala “dell’andata”) e a meno di ventiquattro ore di distanza l’incontro dello Staples tra i Clippers e i Pacers in cui Paul George ha ancora una volta affermato il suo diritto di essere presente nel gotha di questa lega (la striscia di Indiana è stata però poi interrotta da un’altra franchigia on fire della lega, i Trail Blazers); la scorsa notte invece è andato in scena l’ennesimo capolavoro degli Spurs targato coach Popovich e Tim Duncan, con il caraibico capace di portare a casa 20 punti e 20 rimbalzi (giocatore più anziano degli ultimi 30 anni a riuscirci).

Il tonnellaggio di superstar con ogni probabilità sarà ulteriormente incrementato il prossimo venerdì con il ritorno sul parquet di Kobe Bryant: i suoi Lakers stanno viaggiando ad un ritmo intorno al 50%, ruolino ad oggi non sufficiente per entrare nei playoff ad ovest. L’innesto del 24 garantirà a Mike D’Antoni serate più tranquille.

Le note meno liete continuano invece ad arrivare dall’Est e più precisamente dalla “Grande Mela”. I Knicks sono in caduta libera, nonostante la piccola nota lieta tinta “azzurro Bargnani”: un team senza amalgama in cui sembra che si giochi più per le statistiche personali che per il bene comune. I Nets dal canto loro non possono sorridere sebbene a sprazzi lievi segnali di ripresa si sono manifestati.

Una nota a margine per due team che ad inizio stagione venivano tacciati di tanking selvaggio per ottenere la prima scelta (di nome Wiggins) al prossimo draft: i Bobcats e i Suns. La franchigia della Carolina (che dall’anno prossimo ritornerà a “pungere” tornando ad essere gli Hornets) ad oggi con un record di 8-10 sarebbero dentro la griglia della post season; addirittura migliore il ruolino di marcia del team dell’Arizona (9-8), ma ad ovest è risaputo che la lotta ai playoff è molto più ardua.

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