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Home NBA NBA – Gioia Spurs: “L’anello più bello”. Delusione Heat, James: “Ho indicato la strada, ma non è stato abbastanza”

NBA – Gioia Spurs: “L’anello più bello”. Delusione Heat, James: “Ho indicato la strada, ma non è stato abbastanza”

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Com’è normale e logico che avvenga nello sport, e soprattutto in una finale, le faccie della medaglia tra i vincitori e i vinti rappresentano nel modo più crudo e diretto possibile tutte le emozioni vissute in questa serie finale Playoff. Le parole che i protagonisti esprimono subito dopo la fine della partita, sono macigni pesanti tirati fuori nei momenti di massima emozione, sia si gioia che di delusione.

La festa in casa Spurs è incontenibile e irrefrenabile, per quello che probabilmente è l’ultimo sigillo di una grande dinastia, capitanata e guidata dai “Big Three”. E’ un commosso Tim Duncan a prendere la parola, avvolto da giornalisti e microfoni che tentano di strappargli mezza parola sul suo futuro: “Non ci casco, non rispondo. E’ l’anello più bello di tutti quelli che ho vinto, forse per quanto accaduto un anno fa, forse perché sono a fine carriera o perché ho questi due con me (rivolto ai figli, n.d.r.). Sono cose che lo rendono speciale”. Il condottiero del gruppo, coach Gregg Popovich, finalmente può lasciarsi scappare un sorriso, staccando la spina mentale con cui ha condotto un fantastico gruppo al successo finale: “E’ una grande soddisfazione perché ci ripaga del lavoro fatto tutto l’anno per tornare in finale. E’ gratificante e al tempo stesso ci fa capire quanto siamo fortunati ad avere quest’opportunità. Leonard è un ragazzo quieto, le nostre conversazioni solitamente sono a senso unico… In futuro lo useremo molto più per il suo talento individuale”. Ed è proprio l’MVP delle Finali Kawhi Leonard, straordinario per impatto emotivo e fisico sulla serie, a rilasciare brevi dichiarazioni: “Sono felice, ho sempre avuto fiducia nella squadra. Ma certo non avrei mai pensato di poter vincere l’mvp. Mi sembra un sogno”. Infine l’ultima parola spetta a Tony Parker: “L’essere passati attraverso la delusione dell’anno scorso rende questo titolo ancora più bello. E’ valso il dolore, la fatica, il duro lavoro dal primo giorno di training camp. Abbiamo dimostrato carattere, ci siamo ridati un’altra chance quest’anno e non ce la siamo lasciata sfuggire”.

Sull’altro versante, la delusione scende a valanga sui volti dei giocatori, stremati dalla fatica e dalla rassegnazione di un titolo perso. Le quattro finali NBA disputate in altrettanti anni, sono tuttavia motivo d’orgoglio, cercando di guardare oltre la sconfitta. Non è bastato uno stoico LeBron James, autore di 17 punti nel primo quarto, ai Miami Heat per risollevarsi e tentare di mettere i bastoni tra le ruote alla festa già preparara all’AT&T Center: Ho cercato d’ispirare i miei compagno in avvio scendendo in campo molto aggressivo. Ma ovviamente non ho fatto abbastanza”. Se abbiamo ancora benzina? Due titoli in 4 anni, il 50%, firmo tutti i giorni per un bilancio simile. Io, Dwyane e Chris non siamo certo orgogliosi di come abbiamo giocato queste finali, sarà qualcosa a cui penseremo tutta estate”. E il futuro? “Non ci ho ancora pensato, non sono deluso dai miei compagni, quest’anno ci siamo trovati di fronte una squadra più forte”.