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Home NBA NBA – coach Messina e i suoi Spurs: “Siamo pronti. Beli? Scelta dolorosa, ci mancherà”

NBA – coach Messina e i suoi Spurs: “Siamo pronti. Beli? Scelta dolorosa, ci mancherà”

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ettore messina, cska

E’ stata un’estate particolare per i San Antonio Spurs che, dopo la dolorosa eliminazione contro i Clippers, hanno dovuto organizzare un mercato che permettesse di ripuntare subito in alto. Un mercato che, oltre alle riconferme dei veterani Duncan e Ginobili, porta la firma di LaMarcus Aldridge. Accanto a Pop, per la seconda stagione consecutiva, ci sarà il nostro Ettore Messina che, ai microfoni di Gazzetta.it, fa il punto della situazione.

Coach, manca un mese al training camp: che atmosfera si respira a San Antonio?
“Il 17 agosto ero in ufficio e in palestra ho trovato Tim Duncan che già si allenava con LaMarcus Aldridge. Cè grande attesa. Ho visto già Manu Ginobili e Kyle Anderson. A fine settembre avremo un ritiro di solo allenatori classico di Pop per preparare la stagione nei dettagli. Siamo pronti”.

Gli Spurs sono stati protagonisti di un mercato maiuscolo. Quale è il suo giudizio?
“Aldridge è sempre stato il nostro obiettivo numero uno. E’ stato fatto un gran lavoro. Da RC Buford e dal suo gruppo per poter creare tutti gli incastri necessari per rimanere nel salary cap; e da Sean Marks e Ime Udoka, che avendo giocato con Aldridge e gli hanno spiegato cosa sono gli Spurs… Ma è stato quando Pop è sceso in campo in prima persona che c’è stato l’input fondamentale”.

A livello tecnico come pensate di inserire Aldridge e David West?
“Aldridge agirà da ala grande. Pop gli chiederà di giocare nel nostro sistema, ma allo stesso tempo noi abbiamo un bisogno enorme della sua abilità realizzativa in post basso, dal pick n’ pop o in pick n roll. A livello tecnico non sono preoccupato: Tony Parker sarà il primo a beneficiare degli spazi che LaMarcus creerà. Dovremo lavorare sui meccanismi difensivi perché manchiamo di un intimidatore, ma abbiamo due lunghi versatili molto bene assortiti. West invece è un giocatore di grande personalità: immagino possa essere interessante vederlo in coppia con Diaw, alternandoli in post alto e post basso. La loro versatilità e capacità di passare la palla possono essere un problema per le difese avversarie”.

Ritornano Ginobili e Duncan: cosa possono ancora dare?
“Personalmente sono molto contento perché ci sono delle componenti affettive , sopratutto con Manu. Oltre al piacere di vedere questi due grandi campioni guidare ancora lo spogliatoio e preparare le partite. Un aneddoto: nel 1994 ai Godwill Games di San Pietroburgo con l’Italia battemmo una nazionale americana composta da collegiali in cui giocava Tim Duncan. Scherzo ancora con Tim, che ricorda perfettamente quella partita…Ma se vent’anni fa mi avrebbero detto che oggi sarei stato qui ad allenarlo non ci avrei creduto”.

Quanto mancherà Marco Belinelli al sistema Spurs?
“Molto, perché Marco è un giocatore in continua crescita. Sposo il commento di Engelland (coach del tiro, ndr): mancherà tantissimo la sua capacità di produrre subito punti dalla panchina. Purtroppo gli incastri di mercato ci hanno portato a questa scelta dolorosa”.

San Antonio, Clippers e Golden State davanti tutti a Ovest ?
“Ho grande rispetto di Oklahoma city. Hanno recuperato tutti i giocatori, a cominciare da Kevin Durant, e hanno preso un allenatore come Billy Donovan, fortemente motivato e che può portare grandi novità in quella squadra soprattutto a livello di movimenti d’attacco. Potrebbe essere molto pericolosa ed è d’obbligo inserire i Thunder fra le favorite”.

Il suo futuro quale sarà?
“Ho ancora due anni di contratto, faccio il mio lavoro, sto molto bene con Pop, mi sono appena inserito e non credo sia giusto fare questi discorsi. Se succederà qualcosa di positivo in futuro ne parlerò con Pop e Buford; altrimenti, quando sarà il momento, tornerò a casa sereno”.