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Nba- ASG Celebrity game, solo spettacolo o c’è di più?

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Avete presente Kevin Hart? Kevin Hart? E’ quel tipo che vediamo nelle manifestazioni internazionali di MTV, quando questa si ricorda di essere stata una volta una televisione per giovani con più di qualche neurone e con più di qualche disco in bacheca, presenta e letteralmente domina il palco con le sue doti di showman, spesso attenuate da un pessimo doppiaggio italiano per noi telespettatori nostrani. Ecco, Kevin Hart è una leggenda negli Usa, Se in Usa esistesse Sanremo lo presenterebbe probabilmente lui. Piccolo particolare che ce lo rende interessante e trattabile in queste pagine, i signor Hart è, al netto di qualche chiletto di troppo, un discreto giocatore di basket. Dal 2013 l’All star game si apre con il Celebrity Game: mega spettacolone dove leggende Nba, attori, cantanti, politici e gente perfettamente sconosciuta a chiunque non abbia una frequentazione diretta della televisione statunitense, si lanciano in pseudo-partite spesso più divertenti dei vari Rising star Challange. Ieri sera Kevin Hart ha vinto il suo quarto riconoscimento di Mvp, si è scherzosamente paragonato a Kobe e Lebron e ha annunciato il suo ritiro (solo dal baset, per fortuna). In mezzo tanto show con tanto di concerto di una band, i Magic (no, Oladipo non c’entra..), che fanno reggae discreto, soprattutto considerando che vengono da una nazione che da Kingston (ma pure dal Salento..) dista un pò di chilometri: il Canada. Tutto questo carrozzone ha un senso? A suo modo sì, perchè vedere Spike Lee allenare su una panchina del Madison è uno spettacolo e ti viene il dubbio che forse non è neanche male. Metteteci anche che ogni anno è un modo per rivedere vecchi idoli d’infanzia, e che non importa quanto imbolsiti siano i vari Mullin, Drexler, Tim Hardaway (Sr:) o Pippen, a vederli sul campo da basket una lacrimuccia viene. Aggiungeteci poi che rendersi conto che probabilmente fareste una miglior figura di Usain Bolt su un parquet potrebbe aumentare considerevolemnte la vostra autostima.

In questa edizione ho simpatizzato per “James Brown” Chadwick Boseman ma il parterre mi aveva infiammato maggiormente lo scorso anno dove Snoop Dogg aveva battagliato con Bruce Bowen e il segretario dell’istruzione Usa Arne Duncan (alllenato da Jalen Rose..). Tra i migliori degli ultimi anni segnaliamo però anche un ottimo J. Cole, rapper uscito di recente con un altro disco meraviglioso a cominciare dal singolo “Apperently”. 

Insomma ce n’è per tutti i gusti e probabilmente sarebbe divertente replicato anche in Italia. Di certo io una squadra con Pozzecco, Fabri Fibra ed Elio Germano la porterei sicuramente nel cuore.

Per chiudere: Nell’originale americano come assistent coach spesso figurano gli stessi giornalisti che della palla a spicchi si interessano. Se si dovesse replicare anche qui qualcosa del genere mi rendo disponibile già da ora per una eventuale presenza in panchina a fianco di Flavio Tranquillo, anche solo per distribuire asciugamani e borracce