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A2 – Forlì senti Dell’Agnello: “Hai le carte in regola per il salto di categoria”

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Sandro Dell'Agnello

Sandro Dell’Agnello, ex coach di Forlì ed ora sulla panchina di Bergamo, analizza il prossimo campionato di Serie A2. L’allenatore livornese ricorda con piacere la stagione 2012-13 sulla panchina della Fulgor e la mette tra le pretendenti al salto di categoria. “La favorita in assoluto però penso sia Treviso, un gradino sopra per qualità e assortimento del roster con un allenatore di livello”: conclude così l’ex Caserta.

Che campionato sarà?

«Molto equilibrato e probante. Il nuovo regolamento sugli italiani in Serie A si pensava portasse a un abbassamento del livello, in realtà è avvenuto l’opposto, con le società di A2 che hanno effettuato investimenti ancora maggiori. Come la stessa Forlì, del resto».

Ecco, che stagione si attende dalla Pallacanestro 2.015?

«Ha tutte le carte in regola per le primissime posizioni. Sono arrivati giocatori di assoluto valore e il quintetto, pur ancora privo della guardia americana, è di alto livello e non deve temere nessuno. E anche la panchina…».

La convincono i ricambi biancorossi?

«Molto. Oxilia, che magari nelle prime uscite partirà dall’inizio, è un sesto uomo di lusso, un colpo non di poco conto. Ma anche le conferme di Bonacini e De Laurentiis, passate un po’ in sordina, non sono da sottovalutare».

L’innesto di Lawson sotto canestro quanto sposta, nelle Previsioni, l’asticella verso alto?

«Stiamo parlando di un lungo dominante, in grado di far la differenza quando gli pare e piace, quindi direi parecchio. E’ un ‘califfo’ che sposta gli equilibri».

Come si coniuga, quindi, Daniel Donzelli, che lei ha allenato a Brindisi, con l’ex Virtus?

«Se fisicamente è a posto, si tratta di un elemento di talento, molto bravo a rendersi utile in un contesto di squadra e dotato di grande fisicità. Per questo non lo vedo come ala piccola, è un ‘4’ fatto e finito. Anzi, in A2 potrebbe paradossalmente dare una mano anche nel ruolo di pivot».

Come vede il girone Est?

«A differenza dell’Ovest c’è senza dubbio un livellamento verso l’alto, che porterà a una marcata discrepanza tra le zone di alta e bassa classifica. Alcune compagini, poi, potrebbero tranquillamente competere in massima serie».

Quali, ad esempio?

«Penso a Treviso, che vedo come grande favorita per qualità e assortimento del roster. Leggermente sotto, anche Udine e Verona sono corazzate, come la ‘solita’ Fortitudo. Ma, ripeto, Forlì non ha nulla da invidiare alle big ed è tutt’altro che distante dai loro standard.