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ESCLUSIVA – Le parole del procuratore:”Todic è un gran lavoratore. Si sacrificherà per Brindisi.”

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BasketItaly ha seguito molto da vicino la trattativa che ha portato Miroslav Todic a Brindisi. Ma che tipo di giocatore è Miroslav? Grazie alla disponibilità di uno dei procuratori del giocatore riusciamo a intuire qualcosa in più rispetto ai video di highlights che i tifosi brindisini avranno già visionato. Pubblichiamo anche un’intervista fatta proprio al giocatore dalla pagina facebook Mismatch, rubrica di basket cittadino che ci aiuterà a capire gusti e particolarità del giocatore bosniaco.

Nell’ultima stagione Todic ha iniziato in Lega2 per poi concludere in Ucraina: ora è pronto per la LegaA? Miro è un gran giocatore ma prima di tutto un gran lavoratore. I suoi numeri in Lega2 sono stati ottimi ed ora è pronto a mostrare quello che sà fare in SerieA.

L’anno scorso Cedric Simmons è arrivato a Brindisi dopo essere stato nominato il peggior pivot in Spagna. Dopo una stagione a Brindisi con coach Bucchi, ora è un giocatore dell’Olympiacos, Campione d’Europa. Questo fatto ha influito nella scelta di Todic di venire a Brindisi? Di sicuro ha aiutato. Miro vuole davvero giocare in Eurolega. Nell’ambiente è risaputo che Coach Bucchi è capace di aiutare i giocatori a migliorarsi, a fare uno step in avanti: Miro è molto felice di questo e non vede l’ora di lavorare con Bucchi… ed ha anche sentito buone cose riguardo Brindisi sia come club che come città.

Cosa devono aspettarsi i tifosi brindisini da Todic? Come ho già detto, un gran lavoratore ed un giocatore pronto a sacrificarsi per aiutare la squadra a raggiungere il suo obiettivo.

Brindisi è una piazza molto calda ma Miro sembra essere un giocatore dalla forte personalità, è così? Si! A Miro piace avere un rapporto diretto con i tifosi e a Brindisi può diventare un beniamino del pubblico.

Ecco invece il testo del Question&Answers pubblicata Mismatch.

Dopo il succeso del Q&A con Folarin Campbell, ‘Mismatch’ ha raggiunto anche il nuovo acquisto di Brindisi, l’ala grande Miroslav Todic, chiedendogli qualcosina sul basket e la sua vita privata, cercando di far conoscere la persona sotto la maglia da gioco.

Ciao Miro, parliamo innanzitutto di basket. Sei legato a qualche numero di maglia in particolare?“No, in realtà mi piace cambiare ogni volta il numero”.

Quale è stato il momento più alto della tua carriera?“Non ho mai vinto un titolo con le squadre in cui ho giocato, ma ogni anno miglioro sempre di più e spero di continuare a farlo con Brindisi”.

E quello più basso?“Sicuramente quando mi sono infortunato e non ho giocato per un anno”.

Il miglior giocatore con cui hai giocato e contro cui hai giocato?“Ci sono tantissimi buoni giocatori, con cui ho giocato e contro cui ho difeso, ma è difficile fare due nomi per me… Anche nel mio ruolo… Troppa gente”.

La migliore squadra per cui hai indossato la maglia?“Il Frankfurt Skyliner”

Parliamo un po’ di te. Band preferita?“Rage Against the Machine” [avvertimento alla società per un’intro ‘cazzuta’, ndr]

Sneaker preferite?“In generale, Nike. Nessun modello in particolare… ”.

Squadra e giocatore NBA preferiti?“In realtà non seguo molto l’NBA, ma mi piace molto Kevin Durant” [e sono due, ndr]

Segui altri sport?“Sì, mi piacciono tutti gli sport!”.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?“Riposare corpo e mente, trascorrendo più tempo possibile con la mia famiglia e i miei amici, anche perché non li vedo molto spesso”.

Piatto preferito?“Mi piace moltissimo la cucina italiana”.

Parliamo dell’Italia allora. La conosci abbastanza perché ci sei già stato. Cosa pensi dei giocatori italiani? “Il livello del vostro campionato è abbastanza buono, ci sono molti bravi giocatori”.

Meglio il cibo però… “Pizza e pasta sono imbattibili, sì”.

Che cosa sai di Brindisi? “Non conosco nulla di Brindisi, ma il mio agente mi ha assicurato che è una bella città in riva al mare”. [idem con patate, ndr]

E dei tuoi nuovi compagni? Conoscevi già qualcuno?“No, nemmeno. So che li conoscerò presto, spero siano bravi ragazzi e buoni giocatori”.

Speriamo sì…

Antonio Magrì
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