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ESCLUSIVA: Italy in Europe – Spain: Incontriamo un Peppe Poeta ottimista riguardo al suo suo futuro, a quello della sua squadra e della nazionale

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Quando l’ultima in classifica batte la capolista è sempre bello in tutti gli sport e per tutte le categorie, perché ti fa capire che c’è sempre speranza, che non c’è mai niente di certo e le partite bisogna giocarle da inizio a fine.

È quello che è successo oggi al Nou Congost di Manresa, dove La Bruixa D’Or ha inflitto la 4ª sconfitta dell’anno in campionato all’Unicaja Malaga, imponendosi 80-76 in una partita dominata da principio a fine dai locali, che a metà del secondo quarto hanno toccato un massimo vantaggio di 20 punti. Non era mai successo in

tutta la storia della Liga ACB che una squadra ultima in classifica battesse la prima a stagione così avanzata.

In quest’atmosfera di festa e speranza abbiamo incontrato Peppe Poeta, oggi a “riposo precauzionale” perché non ancora recuperato del tutto dall’infortunio che l’ha tenuto lontano dal parquet per 5 lunghi mesi, e che ci ha raccontato di sentiresi “molto meglio, non sono ancora al 100%, ma mi sento meglio ogni giorno. Avevamo accelerato un po’ il mio rientro dopo l’infortunio anche perché eravamo in pochi, ora abbiamo nuovi giocatori e posso recuperare la forma migliore”.

Quali sono i tuoi attuali obiettivi sia come squadra che personali?
“Sicuramente la salvezza; a livello di squadra ci crediamo, abbiamo i mezzi, basta vedere la partita di oggi! A livello personale ovviamente spero di recuperare la forma migliore per dare anch’io il mio contributo a questo traguardo e poi per essere al top per gli Europei con la Nazionale. È il mio primo infortunio serio in carriera: 5 mesi lontano dal campo sono tanti…”

Ti trovi bene qui a Manresa? Avete costruito un bel gruppo?
“Sì, mi trovo molto bene e siamo un bel gruppo. È vero che ci sono stati tanti cambiamenti durante la stagione, giocatori che se ne sono andati, molti infortuni e nuove incorporazioni, ma siamo uniti e ci crediamo. In casa siamo spalleggiati da un pubblico molto caloroso che ci sprona fino alla fine. Abbiamo avuto tanta sfortuna, con diverse partite perse negli ultimi minuti e per pochi punti, ma crediamo alla salvezza”.

Hai già accennato prima alla Nazionale, quindi è un tuo pensiero fisso?
“Beh, pensiero fisso no, però ci penso… Manca ancora molto agli Europei. Con Pianigiani ci siamo sentiti per Natale e sono sempre in contatto anche con gli altri azzurri”.

Agli Europei sembra che ci sarete proprio tutti, compresi i “big” dell’NBA, siete convinti di poter fare grandi cose?
“Indubbiamente, ci crediamo! Abbiamo formato un bel gruppo e siamo consapevoli che possiamo aspirare a grandissime cose. Per quelli della mia generazione, dell’85-86, ma anche dell’87, probabilemnte si tratta dell’ultima occasione per poter aspirare a giocare un’Olimpiade, a Rio de Janeiro nel 2016. È il nostro traguardo e vogliamo provarci”.

Dopo di te anche Pietro Aradori è approdato alla Liga Endesa. Cosa vi attira tanto di questo campionato?
“Il campionato spagnolo è un campionato bellissimo e competitivo, con tanta visibilità; è sicuramente il campionato più bello d’Europa e quindi credo sia normale volerci giocare”.

Effettivamente la partita vissuta oggi a Manresa non fa che corroborare le parole di Peppe, quindi non scartiamo che altri azzurri decidano in futuro di accasarsi in Spagna… e noi saremo pronti per seguire le loro gesta!