fbpx
Home Editoriali Play-off 2013: Bocciate Milano e Sassari, godono Siena, Cantù e Roma con Varese protagoniste nelle semifinali

Play-off 2013: Bocciate Milano e Sassari, godono Siena, Cantù e Roma con Varese protagoniste nelle semifinali

0

Andata in archivio la gara 7 spareggio di ieri sera tra l’Olimpia Milano e la Mens Sana Siena si è delineato il quadro delle prossime semifinali dove Varese incontrerà nella parte alta del tabellone ll’”immortale” Siena e nella parte bassa si sfideranno Roma-Cantù. Nei quarti di finale non sono di certo mancati equilibrio, emozioni, polemiche e colpi di scena inaspettati. Vanno catalogate come sorprese, infatti, il passaggio del turno sia di Siena, che quello di Cantù: non tanto per la vittoria finale in gara 7 per le due formazioni, ma per l’andamento identico delle due serie.

Infatti sia i toscani che i brianzoli non hanno mai mollato: né sullo 0-2 iniziale, né sul 2-3, riuscendo a superare momenti molto difficili e complicati. Promosse Siena e Cantù, ma allo stesso tempo bocciate Milano e Sassari dal primo turno dei play-off. L’Olimpia, quest’anno ha fatto più di un passo indietro rispetto la passata stagione (eliminata al primo turno di Eurolega dove l’anno scorso si era arrivati alle Top16, eliminazione nei quarti di finale in Coppa Italia e play-off quando la passata stagione si era arrivati in semifinale di coppa e finale scudetto) proprio nell’anno in cui la squadra del patron Giorgio Armani si è distanziata di molto rispetto alla concorrenza per il budget investito sul mercato. Il celebre detto dice: “I soldi non fanno la felicità nella vita”, ma sicuramente non fanno i successi delle squadre di basket se alle spalle non vi è un organizzazione ed una programmazione societaria di primo ordine. Facile è stato dire negli anni scorsi che Siena vinceva perché spendeva cifre molto al di sopra delle concorrenti, ma la squadra di Pianigiani vinceva grazie a quel DNA vincente creatosi dal mix di una perfetta gestione aziendale con il talento dei propri campioni in campo. Quel DNA vincente che va creato con i successi e con il passare delle stagioni, ma che inequivocabilmente questa Olimpia Milano ha dimostrato di non aver in embrione nella sua struttura in campo e fuori per tutta l’annata agonistica andata in archivio ieri sera per le ex scarpette rosse belle e vincenti in Italia ed in Europa legate ad un passato sempre più lontano. Quel DNA vincente che ancora una volta è emerso nel team senese di coach Banchi nello spareggio di ieri sera, quella stessa virtù che era emersa non più tardi di poco più di tre mesi fa allo stesso Forum d’Assago in Coppa Italia. Anche in quell’occasione Siena era apparsa barcollante, e sul punto di cadere contro Sassari in semifinale, ma la compagine biancoverde non è caduta, e poi il giorno seguente ha messo sotto sul piano psicologico ed emotivo in finale Varese. La stessa Varese, che sarà la prossima avversaria in semifinale, e che dovrà dimostrare di aver maturato la giusta esperienza da quello cocente sconfitta in finale. Una Cimberio che arriva sicuramente più fresca fisicamente  alla prossima serie di semifinale per aver disputato due gare in meno nel duello dei quarti contro Venezia, e forte di un gioco finora il migliore espresso nel nostro campionato, ma la squadra di Vitucci dovrà dimostrarsi all’altezza della situazione non tanto dal punto di vista tecnico-tattico, ma dal punto di vista della convinzione mentale contro i campioni d’Italia. Bocciata dal primo turno dei play-off anche la Dinamo Sassari, che mai come in questi play-off grazie ad un roster arricchito dalle aggiunte di Becirovic e Gordon sembrava avere le carte in regola per arrivare fino in fondo. Ciò servirà per esperienza anche per i sassaresi in futuro (futuro che si prospetta sempre ai vertici del basket italiano per i sardi per la ferma volontà del presidente Sardara), che, in questa serie contro  Cantù diversamente dai passati anni, hanno imparato cosa significa disputare una serie play-off con il peso sulle spalle di partire favoriti rispetto l’avversaria di turno. Se poi quell’avversaria si chiama Cantù le difficoltà aumentano in maniera esponenziale, perché la squadra di Tinchieri è esperta, ha un roster fisicamente molto forte e ricco di centimetri vicino a canestro, ed in questi play-off ha aggiunto quel Ragland, che le ha dato quel quid in più che le mancava nel gioco offensivo. Nel caso Ragland onore e merito ancora una volta a Bruno Arrigoni, perché non c’è ne vogliano gli altri uomini di mercato, ma tra tutti i nuovi arrivi nelle squadre che partecipano ai play-off, solo il neo canturino si è dimostrata un aggiunta decisiva non solo per i numeri personali, ma anche per come riesce a mettere in ritmo gli altri compagni. Sulla loro strada i brianzoli incroceranno la Virtus Roma, che nella serie avrà anche il vantaggio del fattore campo. Una Virtus che nessuno avrebbe pronosticato ai nastri di partenza della stagione tre le prime quattro squadre d’Italia. Il lavoro del general manager Alberani sul mercato, con quello di coach Calvani in palestra, unito ad un gruppo di giocatori unito, serio, affiatato, come nella capitale non si vedeva da anni, intorno al faro Datome hanno reso possibile ciò. Apprestiamoci a vivere quindi una doppia serie di  semifinale play-off emozionante, equilibrata, e dove ancora una volta l’unica certezza sarà che le sorprese sono dietro l’angolo.