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Maciulis il leader lituano che l’Italia non riuscirà mai ad amare

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maciulisWong Kar-Wai nel suo film 2046 fa dire a uno dei suo personaggi: “Nella vita il vero amore si può mancare se lo si incontra troppo presto o troppo tardi. In un’altra epoca, in un’altro luogo, la nostra vita sarebbe stata diversa.” Wong Kar-Wai è un regista, non è molto alto e viene da un delle nazioni più grandi e popolose di questa terra, la Cina. Jonas Maciulis gioca a basket, fa due metri di altezza e probabilmente quando nell’ 88 Wong Kar-Wai esordiva col primo lungometraggio iniziava a dire le sue prime parole in una nazione che allora ancora non esisteva: la Lituania. Eppure la citazione sembra fatta apposta per fotografare il rapporto tra Maciulis ed il basket italiano. Jonas ed il nostro basket si sono toccati, sfiorati, anche frequentati e, nonostante Jonas non abbia mai demeritato, anche per circostanze contingenti nessuno lo metterebbe al pari di altri suoi connazionali che hanno lasciato un segno diverso. Diciamo che la prestazione contro gli Azzurri di Maciulis non gli avrà attirato le simpatie sportive di molti tifosi nel Belpaese ma in fondo lui ha fatto solo quello che fa da sempre bene: ha giocato a tutto campo e non si è risparmiato. 19 punti e 10 rimbalzi ma soprattutto un supplementare dove ha dimostrato di averne di più. Non si arrende mai Maciulis.
La prima esperienza fuori dalla Lituania, a Milano, era iniziata bene ma si chiuse anzitempo proprio sul più bello, prima dei playoff per un grave infortunio. Altri si sarebbero arresi, lui si riprende e torna in Italia per riprendere da dove aveva lasciato. Arriva a Siena prima dei playoff e vince il campionato, eppure non scocca mai la scintilla. Jonas in Italia non è mai quello visto in queste due settimane e non è neanche quello che hanno conosciuto in Spagna, è arrivato troppo presto, aveva ragione Kar-Wai.
Ma questo torneo pare scritto da un destino beffardo per Maciulis che con la Lituania aveva proprio esordito in Spagna nel 2007 e che ora in Spagna gioca e vince tutto il vincibile con il Madrid. Ora gli spagnoli sono l’ultimo ostacolo in una finale sorpresa tra due squadre che non mollano mai. Il big man la Lituania lo ha ed è la stella di oggi e del futuro ma è un altro Jonas, Valanciunas. La leadership, per stessa ammissione del coach però è in mano a Maciulis, l’uomo che da quel canestro con l’Estonia prende più cori dai suoi tifosi e che ora ci tiene a vincere perché, come ha detto al Pais, A Madrid sta bene ma per la Lituania il basket è una religione (ce ne siamo accorti). Sembrerebbe la volta buona stando alla cabala visto che i lituani l’ultimo europeo l’hanno vinto nel 2003 contro proprio le Furie Rosse. Maciulis non c’era, c’era però quel Pau Gasol allora, con Reyes, bimbo d’oro della Selecion e oggi pericolo pubblico numero 1. Il miracolo lituano se la deve vedere anche e soprattutto con lui.